RITRATTI di PERSONA, Le descrizioni che abbiam apprezzato

« Older   Newer »
  Share  
Baba1989
view post Posted on 26/3/2010, 19:59




Quella che vedevo era l'immagine di un vecchio, dal viso rugoso e rinsecchito, le spalle curve, capelli d'un bianco argenteo. Solo gli occhi erano vivi e lucidi. Quegli occhi erano i miei..

La casa sull'abisso, W. H. Hodgson
 
Top
view post Posted on 8/4/2010, 15:51
Avatar

Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
oscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscar

Group:
Letterato Classico
Posts:
25,202
Location:
Civita Vetula

Status:


Homo non era un lupo qualsiasi. A giudicare dal suo appetito di nespole e di mele lo si sarebbe detto un lupo di prateria, per via del pelo scuro un licaone, dall'ululato che mitigava in latrati si poteva scambiare per un cane selvatico; ma la pupilla del cane selvatico non è stata ancora studiata a fondo, non tanto da essere sicuri che non si tratti di una volpe, mentre Homo era un lupo autentico. Era lungo cinque piedi, che è una bella misura anche per un lupo della Lituania; inoltre era molto forte e aveva, senza colpa, lo sguardo obliquo; la sua lingua, che qualche volta leccava Ursus, era morbida; lungo la spina dorsale aveva una stretta spazzola di peli corti. La sua magrezza era quella vigorosa della foresta. Prima di conoscere Ursus e di dover trascinare una carretta, si faceva allegramente fino a quaranta leghe per notte. Ursus, che lo aveva incontrato in una boscaglia vicino a un ruscello d'acqua sorgiva, lo aveva subito ammirato per il modo ingegnoso e prudente con cui pescava i gamberi, salutando in lui l'autentico e genuino lupo Koupara, detto cane pescatore.

Victor Hugo-l'uomo che ride
 
Top
view post Posted on 17/4/2010, 15:37
Avatar

Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
oscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscar

Group:
Letterato Classico
Posts:
25,202
Location:
Civita Vetula

Status:


Gwyniplaine, da parte sua, era inebriato di Dea. Vi è l'occhio invisibile: lo spirito; e l'occhio visibile: la pupilla. Gwyniplaine la vedeva con l'occhio visibile. L'abbacinamento di Dea era ideale. Gwyniplaine non era brutto, era spaventevole; aveva davanti a sè il suo contrapposto. Egli era terribile quanto Dea era soave. Egli era l'orrore, ella era la grazia. C'era un che di irreale, in Dea. si sarebbe detta un sogno fattosi, in parte, realtà.
C'era in tutta la sua persona, nella sua struttura eolica, nella sua vitina esile e flessibile, mobilissima come un giunco, nelle sue spalle forse invisibilmente alate, nelle rotondità discrete della sua linea, che designavano il sesso, ma all'anima piuttosto che ai sensi, nella sua bianchezza, che era quasi una trasparenza, nell'augusta, serena cecità del suo sguardo, divinamente chiuso alla terra, nella sacra innocenza del suo sorriso, c'era, diciamo, uno squisito non so che di angelico, che non le impediva per nulla d'essere donna quel tanto che voleva


L'uomo che ride-Victor Hugo
 
Top
LadyTriffide
view post Posted on 20/4/2010, 11:40




Il dottore in medicina e chirurgia, Krestian Ivanovic Rutenspitz, era un tipo di uomo molto robusto benchè già anzianotto, con folte sopracciglia e basette brizzolate, sguardo espressivo e sfavillante col quale (...) scacciava tutte le malattie (...).

Il Sosia - Fedor Dostoevskij
 
Top
view post Posted on 20/4/2010, 18:22
Avatar

Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
oscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscar

Group:
Letterato Classico
Posts:
25,202
Location:
Civita Vetula

Status:


E' più alto di tutti quelli della Corte almeno di quanto è larga una mia unghia, e questo solo basterebbe a incutere un timore reverenziale in chi gli sta davanti. I suoi tratti sono forti e mascolini, ha labbra come quelle dei sovrani austriaci, naso arcuato, carnagione olivastra, portamento eretto, figura e membra ben proporzionate, movimenti agrraziati, contegno regale. A quel tempo era già oltre la prima età, aveva ventotto anni e tre quarti, e da sette regnava felicemente e di solito vittoriosamente.
Il suo vestito era molto semplice e lineare, di foggia tra l'asiatico e l'europeo; ma in testa avevo uno splendente elmetto d'oro, adorno di gioielli, con una piuma in cima.
Brandiva in mano la spada snudata, per difendersi se fossi giunto a liberarmi: era lunga tre pollici, elsa e fodero erano d'oro impreziosito da diamanti.La sua voce era acuta, molto chiara e articolata, la potevo udire distintamente anche stando in piedi


I viaggi di Gulliver-Jonathan Swift
 
Top
Baba1989
view post Posted on 20/4/2010, 18:48




I deliziosi Lilliputians :rolleyes: ^_^
 
Top
view post Posted on 22/4/2010, 18:26
Avatar

Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
oscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscar

Group:
Letterato Classico
Posts:
25,202
Location:
Civita Vetula

Status:


La sua persona e il suo aspetto erano tali da colpire anche l'osservatore meno attento. Era alto poco più di un metro e ottanta, e talmente magro da sembrare molto più alto. Aveva occhi acuti e penetranti, tranne in quegli intervalli di torpore a cui ho alluso; il suo naso scarno e aquilino gli conferiva un'espressione attenta e risoluta. Anche il mento, prominente e quadrato, era tipico dell'uomo deciso. Aveva le mani sempre macchiate d'inchiostro e chiazzate di prodotti chimici, ma era dotato di una straordinaria delicatezza di tocco, come ebbi frequentemente occasione di notare quando lo osservavo manovrare i suoi fragili strumenti scientifici

Prima descrizione in assoluto di Sherlock Holmes- Uno studio in rosso di Sir Arthur Conan Doyle
 
Top
view post Posted on 10/5/2010, 17:41
Avatar

Sapiente Malizioso
oscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscar

Group:
Admin
Posts:
17,223
Location:
Pianeta Tschai

Status:


"Stava salendo dal sentiero un uomo di statura imponente, che portava un'ampia veste bianca. La sua espressione era benigna, i suoi capelli sembravano piume gialle; i suoi occhi erano levati verso l'alto, quasi nella contemplazione di una sublimità ineffabile" Teneva le braccia tranquillamente incrociate, e si spostava senza muovere le gambe."

CREPUSCOLO DI UN MONDO - Jack Vance
 
Top
Baba1989
view post Posted on 11/5/2010, 19:56




Aveva un cappello di paglia, largo, con dei nastri rosa dietro che il vento faceva palpitare. I capelli neri le scendevano in lunghe bande lisce, sfiorando le estremità dei grandi sopraccigli, come per serrare teneramente l'ovale del suo viso. La veste di mussola chiara a minuscoli pois ricadeva in fittissime pieghe. Era intenta a un lavoro di ricamo; e il profilo diritto, la linea del mento, tutta la sua figura erano incisi nel blu-cielo dello sfondo.

L'educazione sentimentale - G. Flaubert
 
Top
LadyTriffide
view post Posted on 4/6/2010, 09:17




"Insignificante come la sua esistenza, era il suo viso pallido. Una grande barba di un nero simile a quello degli altri lo incorniciava tutto. La bocca era coperta dalla barba. Gli occhi erano grandi, neri, torpidi e mezzo nascosti da palpebre pesanti. "

Giobbe di Joseph Roth
 
Top
Baba1989
view post Posted on 21/6/2010, 19:59




Era il marchese.
Giuliano faticò molto a riconoscerlo, tanto lo trovò affabile; non era più il gran signore dall'aria altera dell'abbazia di Bray-le-Haut. Gli parve che la sua parrucca avesse troppi capelli. Con l'aiuto di questa impressione, non si sentì per nulla intimidito; il discendente dell'amico di Enrico III gli parve lì per lì di aspetto piuttosto meschino. Era magrissimo e si muoveva molto. Ma notò presto che il marchese aeva un'urbanità ancor più piacevole, per l'interlocutore, di quella dello stesso vescovo di Besançon. L'udienza durò solo tre minuti.


"Il rosso e il nero" - Stendhal
 
Top
view post Posted on 17/7/2010, 14:34
Avatar

Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
oscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscar

Group:
Letterato Classico
Posts:
25,202
Location:
Civita Vetula

Status:


Desolata come un'anima smarrita, stava sola nella moltitudine, con il fiume protettore alle spalle e un mare di volti davanti.
La lunga tunica di lino le scendeva sino alle caviglie, tinta con il succo del murice nel colore del vino migliore, un colore che la proclamava vergine sposa. I capelli sciolti le fluivano sulle spalle in un'onda morbida che brillava nel sole come accesa da un fuoco interno. Sulla chioma portava la ghirlanda nuziale intrecciata con i lunghi steli del loto. I fiori erano di un azzurro ceruleo ultraterreno, con i cuori d'oro puro.
Il viso era bianco come la farina appena macinata. Gli occhi grandi e scuri mi ricordavano dolorosamente la bambina che, negli anni trascorsi, avevo destato tante volte dall'incubo quando avevo acceso una lampada ed ero rimasto seduto accanto a lei sino a che si fosse riaddormentata. Questa volta tuttavia non potevo aiutarla, perchè l'incubo era realtà.


"Il dio del fiume"-Wilbur Smith
 
Top
view post Posted on 25/7/2010, 10:05
Avatar

Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
oscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscar

Group:
Letterato Classico
Posts:
25,202
Location:
Civita Vetula

Status:


Naturalmente, con un pò di tempo riesco a richiamare alla mente il suo viso. Ma prima apaiono le sue piccole mani fredde, quei bei capelli lisci così leggeri al tocco, i lobi delle orecchie morbidi e rotondi con sotto un piccolo neo, l'elegante cappotto di cammello che portava spesso d'inverno, quel suo modo di fare domanda guardadndo sempre l'altro dritto negli occhi, la voce che a volte tremava per qualche ragione(era come se parlasse su una collina dove soffiava un vento fortissimo).
E solo se metto insieme tutte queste immagini, ad una ad una, allora il suo viso mi appare naturalmente, in un soffio.


Haruki Murakami-Norwegian Wood
 
Top
Baba1989
view post Posted on 1/8/2010, 19:40




"Erano tutti vestiti di bianco, ma alcuni di essi avevano strani segni sul corpo che, immaginai, dovevano avere un significato simbolico in quel frammento di sacra rappresentazione tramandata dalla tradizione a cui stavo assistendo. Molti portavano sul capo ghirlande di alghe marine ancora gocciolanti; una di loro esibiva una finta cicatrice sulla gola; un ragazzino mingherlino manteneva aperta la sua tunica bianca e mostrava una spaventosa ferita all'altezza del cuore, da cui pareva fluire persino il sangue; un altro bambino camminava con le braccia tese e spalancate e i palmi sembravano laceri e sanguinanti, come se fossero stati trafitti. Una delle bambine portava in braccio un neonato ed anche il suo visino pareva ferito.
La processione mi oltrepassò.. "

I bambini felici, di Arthur Machen
 
Top
view post Posted on 2/9/2010, 16:18
Avatar

Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
oscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscar

Group:
Letterato Classico
Posts:
25,202
Location:
Civita Vetula

Status:


"La signorina Morstan entrò nella stanza con passo deciso e un atteggiamento esteriore di grande tranquillità.
Era una giovane bionda, minuta, ben inguantata e abbigliata con gusto perfetto.
C'erà però nei suoi abiti una semplicità che suggeriva disponibilità economiche limitate.
Indossava un vestitobeige tendente allo scuro e privo di fronzoli. In testa aveva un piccolo turbante della medesima tonalità, ravvivato appena da un candido accenno di piuma sul lato. Il suo viso non risaltava nè per regolarità di tratti, nè per splendore di pelle, ma l'espressione era dolce e amabile, i suoi grandi occhi azzurri apparivano straordinariamente spirituali e teneri. Sebbene la mia esperienza in fatto di donne si estendesse amolte nazioni e a tre continenti, mai m'era capitato di ammirare un viso che come quello annunciasse un carattere raffinato e sensibile.
Non potrei fare a meno di notare che, sedendosi nella poltrona che Sherlock Holmes le indicava, le tremavano le labbra e le mani, mentre tutto in lei segnalava un'intensa agitazione interiore.

Il segno dei quattro-Sir.Arthur Conan Doyle
 
Top
69 replies since 26/1/2009, 00:58   759 views
  Share