NESSUN DOVE, Neil Gaiman

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view post Posted on 6/9/2011, 22:04
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Sapiente Malizioso
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Nessun dove” di Neil Gaiman
Romanzo Fantastico, 1996, Fanucci, pagine 338

SPOILER
Ho sentito parlare di questo romanzo svariate volte e sempre in maniera più che lusinghiera. L’ho trovato a pochissimi euro e con entusiasmo mi sono cimentato nella lettura; le impressioni e valutazioni che seguono sono fatte a caldo, la salma giace ancora tiepida vicinissima a me.
Richard Mayhew è un giovane rampante, lavora in Borsa, a Londra, ha una casa, una fidanzata bellissima e arrivista (Jessica) ed è un tipo assolutamente ordinario. Un bel giorno gli succede di trovare distesa su un marciapiede una ragazza semisvenuta ed in pessime condizioni, deciderà di aiutarla a discapito del rapporto con la sua fidanzata. Inizieranno qui la conoscenza con Porta, anzi Lady Porta, e la sua avventura nella Londra Sotto.
Sono ancora sbigottito ripensando al “risultato complessivo” del romanzo: la fase iniziale è lenta e priva di appeal, mi pareva di essere in un libro della Kinsella; resistendo ho continuato la lettura attirato dal crossoover della vicenda di Porta con Mister Croup e Mister Vandemar (qualcuno mi dovrebbe spiegare perché, alla luce di quanto si può constatare nel proseguio del romanzo, i due spietati killer inspiegabilmente NON riescano a prendere Porta, quando poi invece appariranno sempre a loro piacimento nei posti più imprevisti). Il blocco centrale ha un qualche interesse, anche se l’eliminazione dei cattivi è un po’ troppo frettolosa e semplicistica. Il finale, che colloca Richard nel girone degli sciocchi ed indisponenti, è carente e poco appagante.
Il romanzo è stato sviluppato ed integrato con parti originariamente escluse dalla serie televisiva omonima per la quale la sceneggiatura era stata scritta e questo forse spiega perché mi sia parso un libro per un pubblico di adolescenti; ma non un Bildungsroman (romanzo di formazione) alla “Demian”, “Educazione sentimentale” o “Norwegian Wood”, bensì di quelli volti ad intrattenere il pubblico con azioni più o meno plausibili calate in un universo fantasy o grottesco (come va di moda negli ultimi 15 anni). Non so se sia dipeso da chi ha tradotto il testo, ma la lettura non è accattivante, è scritto in maniera troppo semplice anche se più volte si avvale di parole desuete e figure retoriche (che mi sono risultate fastidiosissime: “come assaggiare un oceano”, “esibì il suo sorriso simile a un cimitero”, ecc). Aggiungo poi l’aspetto che ho trovato il meno accattivate in assoluto: che bisogno c’era di creare un’opera nella quale mendicanti, clochard, barboni, vagabondi, chiamateli come vi pare, sono gli invisibili protagonisti e ci vien sbattuto sul muso molto chiaramente che il loro “modo di vivere” sia presumibilmente il migliore (in particolare tutta la parte conclusiva con la “scelta” dell’antipatico Richard)? Londra Sotto meglio di Londra Sopra? Io ho provato solo fastidio mentre leggevo di questi straccioni calati in un fatiscente mondo magico intenti nelle loro attività, attorniati da Conti, Angeli, Marchesi, Frati e quant’altro. Sarà un mio limite, ma non è proprio ciò che voglio leggere in un libro.
La storia è piuttosto lineare, presenta diversi momenti “piatti”, non m’aspettavo il colpo di scena con la scoperta della vera natura di Islington, né che Hunter fosse la traditrice. La parte nel museo è noiosa, come anche quella dai Frati Neri, quella del Mercato Fluttuante e quella del ritorno di Richard a Londra Sopra. La morte di Hunter è sciocca e non ho capito perché (eventuale seguito?) si sian lasciate in sospeso le vicende di Anestesia e della sorella di Porta. Avrei diversi altri ma, però mi fermo..
Veniamo ora alle note positive rappresentate da alcuni dei personaggi. Mentre Porta, Richard e la cacciatrice Hunter mi sono piaciuti poco o niente, retti da una banalità ormai di rito e con poco spessore caratteriale, quel che m’è rimasto nella memoria è il Marchese de Carabas, così metodico, sagace, intelligente, astuto e caparbio; non vedevo l’ora ci fosse una parte in cui lui fosse protagonista. Mister Croup e mister Vandemar: spietati, sadici, pazzoidi, ci starebbe bene un bello spin-off con solo loro protagonisti, magari in un’altra epoca storica. Islington: l’angelo imprigionato, affascinante dalla sua prima apparizione, pure lui personaggio (che si rivela) malefico.
Il romanzo non m’ha convinto, sono rimasto con diverse perplessità e non soddisfatto; la dimensione da fumettista e sceneggiatore dell’autore credo abbia nociuto e non poco a quest’opera; forse quello è il campo appropriato per Gaiman, pur vincitore di diversi Hugo e Nebula per fumetti e raccconti brevi. Molti parlano di fiaba avventurosa assolutamente da leggere, trama coinvolgente come poche, capolavoro; io ho la netta impressione che la maggior parte di questi non abbia un metro di paragone opportuno..

VOTO 5,5

Nessun%20dove_Gaiman

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LadyTriffide
view post Posted on 7/9/2011, 09:00




Dopo che l'hai postato su anobii ho guardato per curiosità il telefilm inglese....ho chiuso dopo dieci minuti, era tutto molto troppo angosciante, sia la scenografia, che gli attori che interpretano i personaggi del mondo di sotto che la fidanzata del protagonista :) per adesso passo :P
 
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view post Posted on 7/9/2011, 15:53
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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Conosco molto bene la serie televisiva ma non sono mai riuscita a leggere il romanzo.
Anch'io ho letto sul suo conto aggettivi tipo "capolavoro" "meraviglia" et similia, ma non mi sono mai fidata di questi giudizi dati a caso e, a quanto vedo, ho fatto più che bene.

"io ho la netta impressione che la maggior parte di questi non abbia un metro di paragone opportuno.. "


Concordo, a quanto pare ormai si è scatenata la moda di gridare al capolavoro per ogni romanzo che si legge...

Complimentoni per la recensione, critica, esaustiva, intrigante, in una sola parola perfetta. :)
 
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view post Posted on 7/9/2011, 21:27
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Sapiente Malizioso
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Troppo buona Simo.. :D
Beh, il sospetto a uno viene, possibile che tutti i libri di contemporanei che escono di autori un pò famosi sian tutti capolavori??
 
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sergio937
view post Posted on 8/9/2011, 09:21




Io ho letto "American gods" (l'ho recensito su anobii) e devo dire che anch'io lo trovo più un romanziere da intrattenimento, molto portato per il fantastico e con una certa dose di originalità.
Ma solo per una lettura "easy", nulla più.
 
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Baba1989
view post Posted on 8/9/2011, 11:23




Me ne terrò senza dubbio lontana, non suscita in me il minimo interesse.. :P
Recensione molto accurata come sempre :) :)
 
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5 replies since 6/9/2011, 22:04   63 views
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