GIORNATA NERA PER L'ARIETE, Luigi Bazzoni

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view post Posted on 26/3/2012, 02:53
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Sapiente Malizioso
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"GIORNATA NERA PER L'ARIETE" (1971, ITA) di Luigi Bazzoni
Franco Nero (Andreas Bild), Silvia Monti (Helene), Pamela Tiffin (Lu Auer), Luciano Bartoli (Walter Auer), Agostina Belli (Giulia Soavi), Rossella Falk (Sofia Binni), Renato Romano (Riccardo Binni), Wolfgang Preiss (Commissario), Edmund Purdom (Edouard Vermont), Ira von Fürstenberg (Isabel Lancia), Paolo Bonuglia (John Lubbock), Guido Alberti (Traversi)

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SPOILER
Mentre scorrono le immagini di una festa di Capodanno una persona, tramite una voce fuoricampo appositamente distorta, annuncia che cinque omicidi saranno commessi nel nuovo anno.
Alla fine di questo party vediamo Andrea Bild, giornalista, che fa gli auguri ad Helene, padrona di casa nonchè ex di cui è ancora ninamorato benchè ora egli frequenti una biondina tutta pepe, tale Lu Auer. John Lubbock, giovane insegnante, lascia la festa deluso avendo saputo che il suo miglior amico, Edouard Vermont, sposerà la ragazza di cui lui è invaghito, Isabel Lancia. Mentre percorre un sottopassaggio viene aggredito da un uomo che fuggirà quando vedrà sopraggiungere Walter e Giulia che stavano amoreggiando lì vicino. Andrea si mette ad indagare e si reca da Giulia Soavi, giovane ed attraente prostituta; non riuscendo ad ottenere informazioni torna a casa propria sperando di incontrarvi Lu, sorella di Walter; non trovandola (un biglietto da parte di lei gli comunica che starà via per un pò) decide di andar a far visita ad Helene la quale forse può aver notato qualcuno attento ai movimenti di John la sera fatidica. Poco dopo ci viene mostrata l'uccisione di Sofia Binni, moglie paralizzata (dalla vita in giù) del dottor Enrico Binni, anche lui presente al Capodanno. La donna viene strangolata e spinta giù nella tromba delle scale. Il dottor Binni non era presente poichè era stato attirato fuori da una finta chiamata d'emergenza e dichiara poi alla polizia d'aver ritardato poichè fermatosi a casa dell'amico Edouard Vermont. Andrea parla con Binni ma non riesce a sapere se colui che aveva chiamato fosse uomo o donna. Il dottore se ne va e Andrea lo pedina scorgendolo mentre s'incontra con Walter al quale da dei soldi, quest'ultimo se e va e sale in una macchina dove lo aspetta Lu. Il giornalista torna a casa e trova Lu la quale mente su dove era stata perciò la colpisce e si reca da Walter per fargli qualche domanda, quest'ultimo dice poco o nulla e successivamente (una volta che Andrea s'è allontanato), chiama Binni. Andrea va a fare una chiacchierata con John Lubbock il quale nel frattempo è stato dimesso dall'ospedale. In serata il giornalista vien minacciato al telefono dal maniaco. Recatosi al giornale il giorno dopo apprende d'essere stato privato del caso e perciò va a sfogarsi da Helene. Contemporaneamente Traversi, redattore capo di Andrea, viene seguito nel parco dal maniaco che maneggia un coltello e muore di spavento senza esser nemmeno toccato. Andrea finisce tra i sospettati e ricomincia a pedinare Benni facendo un'interessante scoperta: il dottore incontratosi con Walter si reca con lui in una villa dove, presente anche Edouard, Giulia si accoppierà con Walter. Rientrato a casa Andrea trova Lu che gli comunica d'aver ricevuto una telefonata da Isabel la quale avrebbe voluto vederlo il prima possibile. Recatosi all'albergo dove Isabel soggiorna la trova già morta nella vasca da bagno; subito dopo si incontra con John che gli mostra una lettera di minaccia da parte del maniaco. Per vederci chiaro torna da Giulia che però non è in casa; infatti, lì vicino, la ragazza viene uccisa dal maniaco che le taglia la gola. Per questo delitto viene arrestato il padre. Appresa la notizia Andrea va da Walter per ottenere una qualche traccia, quest'ultimo, dopo esser stato strattonato, rivela che fu il padre di Giulia ad aggredire John e sempre lui ricattava il dottor Binni ed Edouard per non far parola della storia degli incontri nella villa. Andrea viene fermato dalla polizia ma promettendo al commissario di consegnargli l'assassino in 24 ore viene rilasciato. Il giornalista scopre che gli omicidi sono stati commessi tutti il martedì, giorno favorevole per il segno dell'ariete. Helene, fuori città, chiama a casa dove il figlioletto le dice che è rimasto da solo poichè la sua babysitter è dovuta uscire; Helene è preoccupata e gli chiede di chiudersi dentro ma è troppo tardi perchè il maniaco è già in casa ed assale il ragazzino; fortunatamente arriva Andrea che lo fa fuggire. Il giornalista insegue l'assassino sino ad una fabbrica diruta e dopo una colluttazione ne ha procura la caduta; togliendogli la calzamaglia dal viso ne scopre l'identità: John Lubbock. Il finale vede John portato fuori dalla stazione di polizia mentre ci viene spiegato come egli, del segno dell'ariete, avesse bisogno di cinque vittime per coprire un unico omicidio, quello di Isabel. Lui la odiava ferocemente poichè gli avrebbe portato via il suo grande amore ai tempi dell'università, Edouard.

M'è parso un prodotto complessivamente discreto ma il merito va soprattutto agli elementi "tecnici". Siamo davanti all'ennesima pellicola del filone zoologico di stampo argentiano. Non mancano il solito maniaco guantato ed incappucciato (alla Bava) ed una discreta catena di delitti realizzati però in maniera poco incisiva e povera di sangue. Nulla di efferato nè troppo complesso in verità: abbiamo Traversi morto di "spavento", Sofia viene frettolosamente strangolata e gettata dalle scale, Isabel ci viene mostrata già morta quando Andrea arriva ed un solo colpo di coltello alla gola basta per eliminare Giulia. Di buonissima fattura e suspence è la scena finale col bambino in casa che però non porta a nessuna morte se non quella del maniaco.
Difetta, e non poco, la sceneggiatura, con incongruenze e scene inserite senza spiegazioni, infatti ne risente l'intreccio che pare confuso ed inutilmente complesso; i personaggi presentati sono troppi e restano nella maggior parte dei casi sullo sfondo senza che vengano sviluppati adeguatamente nè loro nè i rapporti che tra di essi intercorrono (che legame ha avuto esattamente Helene con Andrea, per quale motivo il commissario sembra aver così tanta fiducia in Andrea? Che senso ha un personaggio come quello di Lu? Perchè Edouard si vede così poco?). Gli attori che li rappresentano forniscono prove scostanti, primo fra tutti Franco Nero che si muove in mezzo a donzelle di provata avvenenza (Monti, Tiffin e Belli). La colonna sonora (di Morricone) è poco incisiva. Si passa disinvoltamente da una scena in un luogo a quella successiva in un altro senza alcuno stacco o con raccordi non proprio chiarissimi.
L'identità dell'assassino resta piuttosto incerta sino al finale, ed è cosa buona, come anche gradita è la scoperta del movente (amore omosessuale invece di quello eterosessuale presunto sin dall'inizio) benchè attuato in maniera discutibile (ucciderne molti per coprirne uno?!); se si è voluto far cenno sia nel titolo che nella spiegazione finale al tema astrologico perchè non è stato fatto nessun approfondimento a riguardo parlando del background del colpevole? (il "superstizioso" addotto da Andrea nel finale è un pò poco..)
Veniamo alle note positive: Bazzoni sa come si usa la mdp, fornisce diverse inquadrature di valore e mostra maestria nell'uso del grandangolo. Il lavoro del regista è aiutato dalle avveneristiche locations che alternano minuti spazi chiusi a magnifici spazi aperti, sembra di stare in una città all'avanguardia invece siamo nella millenaria Roma (nella maggior parte dei casi in zona EUR) all'inizio degli anni '70. Questi splendidi luoghi (il parco, la stazione di polizia, la villa di Helene, quest'ultima sarà riutilizzato pochi mesi dopo per "Quattro mosche di velluto grigio" di Dario Argento) si avvalgono della mirabile fotografia di Vittorio Storaro che ne esalta il lato geometrico. Movimenti di macchina, ambientazione e fotografia sopperiscono dunque ad alcune scelte poco azzeccate ed alla sceneggiatura non all'altezza conferendo una certa eleganza e piacevolezza al film. C'è di (molto) meglio ("Cosa avete fatto a Solange? ") ma pure di (molto) peggio ("La notte che Evelyn uscì dalla tomba"), in definitiva lo promuovo.

VOTO 6,5

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view post Posted on 26/3/2012, 17:28
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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Sembra parecchio interessante...mi segno anche questo. :)
 
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