STUPORE E TREMORI, Amélie Nothomb

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Minerva X
view post Posted on 20/4/2014, 15:40 by: Minerva X
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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Per noi occidentali il Giappone ha un sapore magico, quasi esotico, siamo abituati a vederlo come un paese lontano dalle nostre culture e per questo estremamente affascinante, un luogo dove tutto o quasi rasenta la perfezione, un luogo che popola i nostri sogni, fin da quando siamo bambini, anche grazie ai tanti cartoni animati che hanno deliziato il periodo più bello della nostra esistenza.
Amelie Nothomb ci apre gli occhi, ci racconta come tutto questo sia solo un sogno, solo un’illusione. Ed è una doccia fredda per chi, come me, adora letteralmente questo lontano paese.
Protagoniste dell’intera vicenda sono le sue vicissitudini(perché solo così si posso chiamare) da impiegata in un’azienda nipponica, la Mishimoto.
Per la giovane Amelie lavorare come impiegata presso un’azienda di un paese di cui sente parlare benissimo fin dalla tenera età(Amelie è infatti nata in Giappone, a Kobo per l’esattezza, da un diplomatico belga) è un’occasione d’oro, un’occasione che si rivelerà presto un incubo, la ragazza si troverà presto a scontrarsi con una realtà xenofoba, soprattutto verso gli occidentali, che cercano in ogni modo di imitare, ma che cominciano a odiare a morte se soltanto uno di loro prova ad avvicinarsi alla loro casa, un paese dove ognuno ha il proprio mestiere, ognuno ha il proprio posto e delle regole rigide e ferree da rispettare.
Quello a cui va incontro Amelie ha un qualcosa che rasenta la follia, un qualcosa che definire mobbing è un eufemismo, una realtà dove l’ubbidienza conta molto di più dello spirito creativo, un paese dove una donna fa fatica, molto più di quanto ne facciamo noi donne europee, a trovare posto nella società, dove c’è una lotta assurda con le altre colleghe per accaparrarsi il posto migliore…quello dipinto da Amelie è un Giappone completamente diverso dall’immagine che abbiamo noi, dove la pressione lavorativa e sociale raggiunge livelli a noi minimamente impensabili(altro che mobbing…).
Un’autentica doccia fredda per chi ama questo paese, una descrizione che, purtroppo, è inerentissima alla realtà.
Ancora una volta la Nothomb mi ha colpita nel profondo…questo suo romanzo dovrebbero leggerlo tutti, chi ha subito(e continua a subire) vessazioni sul lavoro a chi si diverte a praticarle ogni giorno, a chi è appena giunto in un paese straniero e fa un’immensa fatica a farsi accettare, a chi ama questo paese senza sapere che, al di là della sua immensa bellezza, c’è anche tanto, ma tanto marcio.
Amaramente e semplicemente divina la Nothomb, ancora una volta…

Voto: 7.5
 
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6 replies since 17/1/2013, 02:11   141 views
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