CROWS ZERO 2, Figosaggine!

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view post Posted on 9/9/2013, 02:57
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Sapiente Malizioso
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Crows Zero 2” (“Kurôzu zero II”, 2009, JAP) di Miike Takashi
Shun Oguri (Genji Takya, leader Suzuran), Nobuaki Kaneko (Narumi Taiga, leader Hosen), Takayuki Yamada (Serizawa Tamao, Suzuran), Sôsuke Takaoka (Izaki Shun, Suzuran), Tsutomu Takahashi (Takashi Makise, Suzuran), Kenta Kiritani (Tokio Tatsukawa, Suzuran), Suzunosuke (Chuta Tamura, Suzuran), Gô Ayano (Ryo Urushibara, Hosen), Ryôhei Abe (Matoba Toshi, Hosen), Haruma Miura (Tatsuya Mito, Hosen) Shinnosuke Abe (Noboru Kawanishi, ex Suzuran), Meisa Kuroki (Ruka Aizawa), Fukami Motoki (Rindaman - Megumi Hayashida)

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Noboru Kawanishi viene rilasciato dal centro di correzione giovanile dopo aver scontato la sua condanna per la morte di Makio, leader dell’istituto scolastico Hosen; ad aspettarlo c’è uno dei capi della Hozen, Matoba, in compagnia dei suoi. Kawanishi fugge e finisce in una zona controllata da Tamao Serizawa, facente parte dell’istituto Suzuran, che ivi staziona con alcuni suoi compagni. Matoba vorrebbe che gli venisse consegnato Kawanishi, ma Serizawa non intende acconsentire e ciò potrebbe significare la fine del patto di non belligeranza esistente tra le due scuole. A complicare le cose giunge in loco Genji, scontroso leader dei corvi di Suzuran, ne nasce uno screzio che vede Genji colpire uno degli studenti dell’Hosen; la tregua è rotta, sarà guerra tra le due scuole…

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I nuovi rivali della Hosen


A due anni dal primo, fruttuoso, episodio, Miike torna ad incrociare la propria strada con quella del manga omonimo di Hiroshi Takahashi e lo fa riprendendo esattamente da dove aveva interrotto: la battaglia per la supremazia della Suzuran ha arriso a Genji che, stavolta, dovrà vedersela coi furenti rivali della Hosen, comandati dal temibile Narumi Taiga. Anche in questo episodio incontreremo i vari Serizawa, Izaki, Tokio, Makise, ai quali si aggiungeranno nuovi antagonisti del carisma di Ryo e Tatsuya (che però non combatterà mai); dimenticavo, torna anche Rindaman. Quindi, ancora una volta, si ripeterà il semplice, ma efficace, canovaccio che vedrà affrontarsi due scuole rivali (per non confondere il disattento pubblico occidentale, la Hosen indossa eleganti divise grigio chiaro, contrapposte a quelle scure della Suzuran) a suon di micidiali e spettacolari pugni, per ottenere il prestigio assoluto. Chiariamo subito che la pellicola non ha alcuno scopo didadittico ed è priva di qualsivoglia inserto sentimentale, riproduce fedelmente un manga di successo e funziona incredibilmente bene sul piano dell’intrattenimento. Miike dimostra d’essere in ottima forma, infonde nel girato diversi elementi che lo caratterizzano e riesce a creare un film decisamente lineare nella successione dei fatti, conferendogli un gran ritmo nei momenti più concitati, il tutto in coerenza con le aspettative dello spettatore (lo svolgimento è di facile comprensione anche per chi non avesse visto il primo episodio). Forse, volendo cercare difetti, si può affermare che le scene di raccordo non sono molto incisive, utili solo per passare da una parte di forte impatto ad un’altra; in più la modalità di combattimento, vista una volta è piuttosto ripetitiva (ma pur sempre gradevole). Sono completamente assenti i personaggi femminili (Meisa Kuroki è visibile per non più di 5 minuti) e i momenti di taglio introspettivo, le molteplici parti d’azione sono di sicuro appeal e la gustosa battaglia finale, stavolta senza pioggia, riecheggia quella del primo capitolo (a sua volta ripresa dal ragguardevole “Fudoh: the new generation”, girato da Miike nel 1996), con una differenza, stavolta ci si sposta dal brullo campo all’esterno della scuola sino al tetto dell’edificio, seguendo uno schema che ricorda la pagoda di Bruce Lee (“L’ultimo combattimento di Chen”).
La pellicola è ambientata in una sorta di “”bolla ideale”, entro cui i ragazzi fluttuano e che è proibita agli adulti (non sono mai mostrati professori o genitori, con l’eccezione del padre di Genji, capo yakuza, che è protagonista di una, molto, marginale storia). Questi giovanotti, tutti sicuri di sé, innocenti e bellocci, perseguendo un ideale che può aver valenza solo a quell’età, sono sempre pronti a darsele di santa ragione, incuranti del sangue che tinge le divise e del pugno che deturpa i loro visi immacolati. C’è un qualcosa di giocoso negli scontri, i colpi inferti sono enfatizzati per farli sembrare esiziali, ma non provocano danni mortali e nessuno muore; la violenza, quella vera e brutale, peculiare al mondo adulto, è assente. Ottimo l’incipit, munito delle usuali sequenze “illustrative” cui Miike ci ha abituato, discreti gli inserti musicali rock-pop, buone le prestazioni di Shun Oguri (che aveva brillantemente interpretato Sasaki Kojiro nell’opera teatrale “Musashi”) e Gô Ayano.
Una pellicola intrigante che lambisce i confini dell’epica, un "guilty pleasure" lungo 133 stuzzicanti minuti che, insieme al primo capitolo, costituisce una coppia di sfrontata vivacità.

VOTO 7,5

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Edited by LordDunsany - 9/9/2013, 21:40
 
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