MOBY DICK - Herman Melville
Edizioni Garzanti
Pagine: 501
Prima edizione: 1851
Quando leggo romanzi come questo, che sin dalla prima pagina ti catturano, ti entrano dentro e ti illuminano con una forza incredibile, a lettura finita sento di avere ricevuto molto. E Moby Dick mi ha regalato quanto di più bello si possa cercare nella lettura.
Famosissimo romanzo dalla trama universalmente conosciuta, la storia dell'intrepido e tremendo capitano Achab e della balena bianca, ci arriva per voce di Ismaele (“Chiamatemi Ismaele...” uno degli incipit più belli della letteratura).
Melville ci dona pagine di raro splendore, ricche di citazioni letterarie, bibliche, storiche, riferimenti naturalistici, riflessioni di importanza vitale.
E' una storia di mare e di avventura ma non solo, Moby Dick ci fa addentrare in acque più profonde degli stessi oceani, nei meandri dell'animo umano, per farci riaffiorare poi in una consapevolezza disarmante.
La perenne lotta dell'uomo contro le forze del male, elemento ricorrente della letteratura, trova forse in questo romanzo di Melville la sua più alta espressione.
L'avventura, la speranza, la lotta, anteposte al mistero: il mare, coi suoi abissi sconosciuti, la sua forza incontrastabile.
Una battaglia persa, quella dell'uomo, contro forze più potenti. Nella superbia della vittoria si perdono ragione e discernimento, valicando i confini della propria natura e ci si perde, soggiogati da un qualcosa di molto più impetuoso che non può non annientarci.
Una lettura sicuramente non semplicissima, ricca di illuminanti digressioni e riferimenti che, anziché appesantire, trascinano pagina dopo pagina, arricchiscono ancora di più quest'opera.
Un libro da scoprire e riscoprire ad ogni età.
Per me un capolavoro.
Voto: 9