DRAG ME TO HELL, Sam Raimi

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view post Posted on 27/7/2014, 14:57
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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DRAG ME TO HELL (USA 2009) di Sam Raimi con Alison Lohman, Justin Long, Lorna Raver, Dileep Rao, David Paymer, Adriana Barraza, Chelcie Ross, Reggie Lee, Molly Cheek, Bojana Novaković, Kevin Foster, Jay Gordon, Alexis Cruz, Ruth Livier, Shiloh Selassie, Octavia Spencer.


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La tranquilla vita di Christine Brown, una giovane impiegata bancaria che spera di essere promossa a vicedirettore della filiale per cui lavora, cambia radicalmente quando incontra un'anziana donna, la signora Sylvia Ganush, a cui nega la proroga del mutuo.
Quest'ultima, vistasi respinta la sua richiesta, decide di vendicarsi della ragazza lanciandole una maledizione che trasforma l'esistenza di Christine in un autentico incubo.

Quanto mi è mancato Sam Raimi. Tanto, tanto, tanto.
Faccio parte della generazione cresciuta con “la Casa” e questo suo film per me rappresenta un vero e proprio tuffo nostalgico nel passato, un ritorno di un regista che, dopo trentatré anni, ritorna al suo primo amore, l’horror con qualche spruzzata di commedia e di grottesco.
Questo “Drag me to hell” è uno degli horror più riusciti che abbia visto negli ultimissimi anni, un horror dove tutto funziona alla perfezione, dove l’antefatto è una storia più che attuale(un’impiegata di banca che, per far colpo sul direttore affinché questi gli conceda una promozione, rifiuta la proroga a una povera donna perché non riesce più a pagare le rate del suo mutuo), dove il ritmo è ottimo, dove la fotografia a tratti cupa e a tratti vivace rende l’atmosfera di tutto il film più che accattivante, dove alcuni passaggi ti fanno letteralmente sobbalzare sulla sedia, dove la figura maligna è di quanto più inquietante possa esistere.
Il finale poi è ottimo, come da buona tradizione un finale a sorpresa, facilmente prevedibile, è vero, ma che alla fine ha il sapore di un gioco crudele(è come se il buon Raimi si sia voluto divertire alle spalle dei suoi spettatori).
E poi c’è quel delizioso tocco grottesco tipico del regista che sfocia spesso nel comico, come per esempio
la scena della capra parlante che, posseduta dal maligno, insulta tutto il genere umano o come la lotta iniziale tra la protagonista e l’anziana signora nel garage
, una scena allo stesso tempo disgustosa, spettacolare e comica che solo Raimi poteva inventarsi.
Un film horror che non travalica i confini del genere, che non va, come si diceva a scuola, fuori tema come spesso accade con gli horror moderni, questo film di Raimi è un horror puro, spaventa, disgusta, intrattiene, a volte diverte anche…un horror vero e proprio, di quelli che se ne vedono pochi al giorno d’oggi.
Un grande ritorno per questo talentuoso regista e, come ho scritto sopra, mancava a tutti noi appassionati del genere.

Voto : 8
 
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