SPLENDIDO VISTO DA QUI, Walter Fontana

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view post Posted on 19/10/2014, 15:11
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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SPLENDIDO VISTO DA QUI

Autore : Walter Fontana
Data di edizione : 2014
Genere : Romanzo distopico


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Il futuro. Chi non teme il futuro? Chi sente un brivido di insicurezza quando pensa al futuro, soprattutto di questi tempi dove stiamo assistendo a una crisi non solo economica, ma culturale a antropologica? Vi è mai capitato di pensare “ah, quanto sarebbe bello se tutti noi potessimo vivere senza la paura del futuro, senza il timore e l’ansia di ciò che ci aspetta…”
Credo sia un pensiero comune, un pensiero che tutti quanti noi abbiamo fatto, almeno una volta nella vita.
E se il futuro venisse abolito? Non vivremmo tutti meglio? Non saremmo tutti più sereni? Sono gli interrogativi che si pone Walter Fontana in questo suo romanzo. Lui sogna una società dove il futuro non esiste, esistono solo il presente e il passato che si ripetono ciclicamente…non c’è futuro, il futuro è rappresentato dal passato che ritorna,
Italia, 2050. La situazione è terribile, quasi quanto quello che stiamo vivendo oggi, non c’è lavoro, non ci sono più valori, non c’è più sicurezza. Il futuro spaventa, disturba il sonno di molte persone. Il governo ha così deciso di eliminare alla radice queste preoccupazioni, eliminando la fonte primaria dei problemi: il futuro.
La società è così divisa in zone, dove in ognuno si vive in un decennio specifico:

Sessanta (1/01/1960 – 31/12/1969)
Settanta (1/01/1970 – 31/12/1979)
Ottanta (1/01/1980 - 31/12/1989)
Novanta (1/01/1990 – 31/12/1999)
Zero (1/01/2000 – 31/12/2009)


Non c’è futuro, che solo il presente e il passato che ritorna. Ovviamente ci sono delle regole da rispettare, una volta che si decide di vivere in una zona specifica, non si può più abbandonarla, pena l’arresto.
A presidiare l’ordine pubblico e la correttezza delle regole, oltre ai militari ci sono i militari e gli spazzini che hanno il compito di controllare se ci sono oggetti di contrabbando nelle pattumiere di ogni zona.
Tra questi c’è Leo, il protagonista della storia, che vive la propria esistenza come quella di tutti gli altri, scandita dagli stessi avvenimenti, dalle stesse abitudini, dal ripetersi ciclico delle cose.
La sua vita scorre tranquilla fino al giorno in cui non incontra Maia, una giovane in fuga dalla zona Settanta alla ricerca dell’amore e della libertà, in fuga da un mondo che sembra si splendido visto da qui, ma che visto da dentro è un inferno.
Originale, interessante e affascinante romanzo di Walter Fontana, un romanzo distopico a metà strada tra George Orwell e Ray Brdabury con un pizzico di Philip Dick(“il cacciatore di androidi”), paradossale e grottesco, un’insolita fantascienza in salsa italiana, un romanzo con una morale di fondo, ossia che alla fine è meglio affrontare il futuro piuttosto che vivere nella nostalgia del passato.
C’è molta attualità in questo romanzo, un romanzo che magari andava sfruttato e approfondito di più in alcune parti, ma che alla fine pone davanti ai nostri occhi un fondamentale interrogativo: il nostro passato è un fardello di cui dobbiamo disfarci per sempre o una parte fondamentale della nostra vita che non va dimenticata, ma richiusa in un cassetto e poi riaperto quando ne sentiamo il bisogno o ne abbiamo la necessità?
Come ci svela Fontana alla fine, la verità risiede sempre nel mezzo e ce lo fa dire dalle parole del padre di Leo: “un album dei Beatles vedrai che lo troverai ovunque…”
Un’ottima prova per Fontana a metà strada tra nostalgia e malinconia, tra fantascienza e poliziesco, tra avventura e commedia.
Un romanzo pieno zeppo di nostalgia e di speranza, soprattutto per chi come me è rimasta in qualche modo legata a un passato che non tornerà più e ogni giorno vive quasi solo di speranza, perché come scriveva Mary Shelley “il passato è come il fantasma d'un amico amato”.


Voto : 7

Edited by La Dama in Nero - 19/10/2014, 16:26
 
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Amélie Verne
view post Posted on 21/10/2014, 17:02




Un bel commento che fa porre tanti interrogativi. E chi non pensa al futuro?
Sì, ormai ci rimane solo la speranza e, a volte, ci abbandona pure quella.
A me sembra che vada tutto sempre più a rotoli. La società si sta disintegrando, per effetto del potere ma anche da sola... i valori non esistono più, la gente sembra impazzita, forse per effetto di questa crisi che esaspera gli animi, non so... a me fa paura il futuro ma anche già questo presente, purtroppo.
 
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view post Posted on 28/10/2014, 13:57
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Sapiente Malizioso
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Commento invitante Simo! :D Me l'hanno regalato un paio di mesi fa, l'ho sfogliato e sarà la mia prossima lettura, Simo vorrei sapere, sbaglio o lo spazio dedicato agli "ottanta" è minimo? Leggendo i titoli dei capitoli credo di non averli mai incontrati...
 
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view post Posted on 29/10/2014, 11:23
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Non sbagli Cri, gli ottanta vengono poco considerati...la maggior parte della narrazione viene divisa tra sessanta, settanta e zero...di ottanta c'e' poco...
 
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view post Posted on 29/10/2014, 14:06
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Sapiente Malizioso
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Uff, come temevo!!!!! Ma erano gli anni più fichi!! Delusione... :(
 
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4 replies since 19/10/2014, 15:11   295 views
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