A CIASCUNO IL SUO, Leonardo Sciascia

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view post Posted on 8/9/2016, 14:54
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Sapiente Malizioso
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"A CISCUNO IL SUO" di Leonardo Sciascia
Romanzo, 1966, Adelphi, pagine 153

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In un assolato paesello siciliano a inizio anni sessanta lo stimato farmacisca Manno riceve una lettera minatoria nella quale gli si dice che dovrà pagare per una colpa commessa. Il nostro, non riconoscendosi alcuna colpa, non da alcun peso alla lminaccia e, ritenendola uno scherzo di cattivo gusto, la mostra a chiunque sia disposto a leggerla. Poco tempo dopo avviene però che il farmacista venga trovato morto; con lui lo sfortunato dottor Roscio, abituale compagno di caccia, reo d'essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Un proiettile a testa era bastato per porre fine alle loro vite. Le forze dell'ordine indagano e gli uomini del paesello, riuniti nel loro circolo, sparlano. Tra di loro v'è anche il professor Laurana al quale pare che quella determinata parola (UNICUIQUE [SUUM] - A ciascuno il suo), ritagliata da un particolare giornale e incollata sulla lettara minatoria, possa essere indizio importante; inizierà, quasi per gioco, la sua ricerca della verità...

Per quanto mi riguarda questo signore siciliano è il migliore autore italiano di prosa. Questo breve romanzo ne costituisce l'ennesima prova. Possiede uno stile gustosissimo da questo promanano un'acutezza e una cultura spaventose. Diversi sono i passaggi degni di nota: arguzie, constatazioni, giochi di parole, rimandi, sentenze, allusioni e ambiguità costituiscono il piano portante di tutta l'opera. Sciascia si districa magistralmente nel "groviglio di vipere" già immaginato da Mauriac trent'anni prima e restituisce l'immagine di una Sicilia assolata negli esterni ma buia negli interni (in stanze che non si vedono, dove si decidono "cose"); nei meandri della politica, nelle chiacchiere malevole da bar e nei sorrisi ingannatori dei vari personaggi prende vita un sottobosco omogeneo di segreti, invidie e segrete passioni.
Ciò che non sembrava possibile assume contorni via via sempre più definiti, la verità è a portata di mano e l'incredibile è che molti, pur tacendola, paiono conoscerla sino dall'inizio. E quello che fa specie è il muto consenso di tutti i protagonisti come se la desolante consuetudine avesse ammansito le coscienze dei più teneri e frenato l'ardore dei più audaci.
Come al solito la trama gialla è mero pretesto e l'attore principale, lo schivo professor Laurana, vi passa attraverso da un'intuizione all'altra, per il solo gusto di cercare di capire i motivi dell'iniziale duplice omicidio. Il meccanismo a orologeria creato da Sciascia si chiuderà nel finale dando le risposte che cercava a Laurana e al contempo lasciando il lettore attonito...
In questo romanzo v'è anche l'inserimento, non spesso utilizzato dal nostro, di un'interessantissima figura femminile: la conturbante vedova Luisa attorno alla quale pare giri tutta la narrazione; i passaggi nei quali praticamente qualsiasi maschio del paese fantastica su di lei sono deliziosi.
Forse gli ho preferito "Il contesto" ma non c'è dubbio che la lucidità e l'abilità di Sciascia nel tratteggiare una realtà che è molto simile alla nostra ancora oggi, è qualcosa di mirabile.
Consigliatissimo!


VOTO 7
 
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Amélie Verne
view post Posted on 1/10/2016, 17:55




Tutti gli anni leggo qualcosa di Sciascia (che mi piace sempre di più). Quest'estate è stata la volta de "Il contesto", il prossimo sarà questo grazie alla tua recensione accattivante :P
 
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1 replies since 8/9/2016, 14:54   34 views
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