Posts written by LordDunsany

view post Posted: 29/4/2017, 01:25 Cosa stai leggendo? - Caffè Letterario
Ho finito "La tigre della notte" e sto decidendo il nuovo... :)
view post Posted: 29/4/2017, 01:24 LA LIBRERIA - Caffè Letterario
"Il pianeta dimenticato" di Murray Leinster, fantascienza classica... :D
view post Posted: 29/4/2017, 01:22 FLASH CALCISTICI! - Questioni di sport
Nell'anticipo di serie A la Juventus viene fermata sul 2 a 2 da una buona Atalanta :)
view post Posted: 29/4/2017, 01:21 Ultimo film visto? - Il Labirinto del Fauno
"The divide", film lodatissimo che mi è piaciuto poco....
view post Posted: 8/4/2017, 01:49 LA LIBRERIA - Caffè Letterario
"Le nuove notti arabe" di Stevenson, il mio autoregalo di compleanno :D
view post Posted: 8/4/2017, 01:26 Frasi, brani e detti da ricordare - Caffè Letterario
"E non hai pietà tu di me?" - BIANCA (Nanni Moretti)
view post Posted: 8/4/2017, 00:57 HELLIONS - PICCOLI DEMONI - Horror
"Hellions"(Piccoli Demoni, 2015) di Bruce McDonald
Chloe Rose (Dora), Robert Patrick (sceriffo), Rossif Sutherland (dottore)

La diciassettenne Dora Vogel è una ragazza come tante altre se non fosse che il giorno di Halloween, durante una visita medica, scopre di essere incinta di quattro settimane. Il punto è che la giovane è incredula e parrebbe non avere di idea di come possa essere successo. Durante la serata madre e fratellino usciranno per festeggiare mentre Dora resterà a casa attendendo il fidanzato Jace. Proprio allora sorge un problema: alcuni ragazzini con spaventosi costumi cominciano a suonare alla porta e non paiono desiderosi di dolcetti; il loro diabolico scopo sembrerebbe quello di strappare a Dora il bimbo che porta in grembo (che sta crescendo a una velocità inaspettata).



E’ incredibile come negli ultimi anni si sia assistito a un massiccio rilancio del cinema horror (mi piace sempre ricordare come il movimento sia (ri)partito all’inizio degli anni 2000 grazie alla new wave horror giapponese col celebre “The ring” di Hideo Nakata); la cosa più stupefacente, a mio parere, è che le produzioni in questo campo siano oggi innumerevoli e in mezzo a esse, pur con budget limitati, vi si possano trovare dei veri gioiellini (“It follows”, “Voices”, “Twixt”, “The witch”) che fanno di intelligenza, virtuosismi e idee il loro punto di forza. “Hellions” mi sembra rientri appieno in questa categoria. Al timone di questa produzione canadese troviamo l’esperto regista Bruce McDonald, altrimenti noto per la direzione dell’indovinatissimo “Pontypool”. Occorre subito essere chiari: ci troviamo di fronte alla tipica pellicola che si ama o si odia e non è di certo il classico film che lo spettatore medio corre al cinema a vedere. Qui non troviamo possessioni demoniache, diavoli, smembramenti, sangue a fiotti, violenze inenarrabili o continui ”jump scares” (il “buh” improvviso che tanto piace ai teenager e all’industria orrorifica odierna che da anni sta rovinando il panorama cinematografico orrorifico mondiale); qui abbiamo un film che definirei con un termine che tradotto in italiano suona male ma che in inglese rende benissimo, ovvero “arty”. Infatti quest’opera può benissimo essere accostata al mondo artistico per l’ottimo lavoro svolto in fase di post produzione sull’impatto delle immagini. Un’atmosfera raccapricciante incornicia questo prodotto che fa della colonna sonora (cantilene fanciullesche e brani elettronici che non possono non ricordare quelli di “It follows”) e di una particolare resa visiva i suoi punti di forza. Difatti tolti prologo ed epilogo il resto della pellicola è virato sul rosso acceso conferendo alle immagini tutte le tonalità del rosa. L’effetto, soprattutto negli esterni, è qualcosa di estremamente affascinante. Non avevo mai visto nulla del genere e il risultato finale è veramente intrigante (vi sono alcune scene, come quella in cui Dora e lo sceriffo scappano nella foresta, che sembrano quadri raffinati)! Il contrasto tra il rosa che ammanta ogni cosa e l’arancio delle zucche nel campo antistante la casa di Dora fa persino dimenticare le magagne di una sceneggiatura che certamente non vincerà mai alcun premio per coerenza e compattezza. Anche se la storia fila in maniera piuttosto lineare, nel finale si perde in un qualcosa di poco chiaro e non spiegato. Per giustificare una scrittura un poco claudicante si potrebbe chiamare in causa il lato onirico - surreale di certi passaggi della pellicola, operazione che aiuta sempre (cosa è reale e cosa non lo è? E’ tutta una suggestione dovuta a certi “vincoli” della protagonista?). A mio parere, in casi come questo, lo script conta poco; il film inquieta, scorre velocissimo, ha dei cattivi veramente sinistri (gli inquietanti bambini [?] travestiti ovvero gli “hellions” del titolo), un sonoro da urlo e un grandioso aspetto da fiaba allucinogena. In definitiva una raffinata e bizzarra favola nera che si può interpretare in diversi modi ma che difficilmente si può dimenticare. Per me è assolutamente da vedere, tra le migliori produzioni degli ultimi anni nell’ambito horror (soprattutto quello di un certo filone, più educato e meno grossolano)

VOTO 7
view post Posted: 14/3/2017, 21:36 Ultimo film visto? - Il Labirinto del Fauno
"Lisa e il diavolo" di Marione Bava, molto particolare :D
view post Posted: 25/2/2017, 22:23 LA LIBRERIA - Caffè Letterario
Ecco un bellissimo regalo per me!! "35 millimetri al giorno" :D
Manuale di cinema orrorifico :D
view post Posted: 7/2/2017, 21:38 MOVIE FLASH - Avvenne domani
E’ ufficiale la data di uscita per l’Italia di “Ghost in the shell”. Il celeberrimo manga cyberpunk del 1989 firmato Masamune Shirow, già trasposto come film di animazione da Mamoru Oshii nel 1995, vedrà il suo debutto nelle sale italiane il 30 marzo di quest’anno. La pellicola è diretta da Rupert Sanders (noto per il non eccelso “Biancaneve e il cacciatore”) e nel cast sono presenti Scarlett Johansson, Takeshi Kitano, Michael Pitt e Juliette Binoche. Sono curiosissimo di vedere come l’abbiano realizzato; mi sembra una cosa impossibile da riprodurre con attori in carne e ossa… Staremo a vedere.
view post Posted: 7/2/2017, 21:33 DEAD STORY - Horror
"Dead Story" (2017, CILE/USA) di Suneel Tripuraneni
Kelsey Deanne (Anne), Chase Austin (Harold), Sheril Rodgers (Martha)

Un servizio televisivo mostra come in un isolato ranch texano sin dal 1914 si ripetano morti inspiegabili.
Harold e Anne, novelli sposi, si trasferiscono in una bella casa immersa in uno scenario bucolico. La prima sera invitano una coppia di amici a cena e uno di loro, Neil, racconta come la casa sia stata lo scenario di un cruento omicidio qualche anno prima. Harold ha un lavoro molto impegnativo e lascia a casa tutto il giorno Anne la quale, forse suggestionata dalla storiella di Neil, comincia a vedere il fantasma di una ragazza. A peggiorare la situazione c’è la madre di Harold, Martha, che, per usare un eufemismo, non prova molta simpatia per Anne


jpg

Il titolo sembra tanto quello di uno di quei favolosi film honkonghesi della new wave anni ’90 ma in questo caso non abbiamo a che fare con un crime movie bensì con un indie horror movie, ovvero un orrorino indipendente a basso budget. La firma in calce al poster cinematografico è quella dell’indiano Suneel Tripuraneni, alla sua prima assoluta in terra americana, che qui si da anche al montaggio e alla produzione. Sceneggiatore, attori e maggior parte delle maestranze sono invece stelle e strisce. Il film è costruito sull’attesa di qualcosa che lo spettatore sa che dovrà accadere; l’incedere è piuttosto compassato ed è la musica coi suoi sbalzi, come si usa nell’horror moderno, a dettare i tempi suggerendo anticipatamente i momenti di spavento e quelli di tranquillità domestica. La solitaria protagonista pare sempre sia costantemente spiata viste le infinite inquadrature in soggettiva da parte del regista; infatti l’apparizione fantasmagorica, di bianco vestita come Sadako/Sumire ha insegnato, fa presto la sua comparsa e sarà alquanto complicato disfarsene. Cosa voglia l’apparizione da Anne è fin troppo chiaro e l’arrivo dell’odiosa Martha alla casa accelererà gli eventi portando a un finale che ricorda da abbastanza vicino quello di ”Blair Witch Project”. Cosa dire di un prodotto del genere? Di sicuro la pellicola è dignitosa e oneste le prove attoriali; riesce a regalare un paio di spaventi non male, grazie anche all’eccellente lavoro del trucco sull’impressionante volto del fantasma. Certo, il fantasma in questione sa di “già visto” (e forse viene mostrato troppo), come anche l’andazzo generale e la consueta ingerenza degli sbalzi musicali “ad hoc”, però sicuramente si lascia guardare ed è di breve durata. Attendo il regista a una seconda prova nel medesimo campo e con un budget più elevato. Senza infamia e senza lode.

VOTO 6
12520 replies since 21/1/2009