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Vasco Rossi: mi dimetto come rockstar
In tarda serata è arrivato un annuncio capace di scombussolare la tranquillità di migliaia di fan in tutta Italia: il cantante Vasco Rossi, infatti, ha annunciato il suo addio al rock, dichiarando conclusa la sua attività sul palco.
La dichiarazione è arrivata dal Tg1 delle 20, dove il rocker ha affermato come l’ultima tournée, campione di incassi con ben quattro sold out allo stadio di San Siro, sia il termine della sua attività live. Ha anche detto che continuerà a dedicarsi al mondo della musica, ma senza i ritmi pressanti delle classifiche e delle case discografiche.
La decisione, del tutto inaspettata, ha mobilitato i fan dell’artista su tutti i siti, Facebook in testa: moltissimi i commenti di sorpresa, di nostalgia e di ringraziamento al cantante di Zocca per la sua carriera e per la sua musica.
Fatto curioso, l’addio alle scene di Vasco arriva a pochi giorni da una diatriba mediatica tra lui e Morgan, che lo ha accusato di essere artisticamente morto a 27 anni, guadagnandosi la replica virtuale del rocker.
Secondo l’edizione online de il Corriere della Sera, in molti hanno sospettato un possibile addio di Vasco, commentando come il musicista non “avesse più nulla da dire” e lamentando ritardi e poca verve nelle date di Milano, anche se numerosi fan sono attualmente in agitazione sui social network, a dimostrazione del grande seguito ottenuto dal Blasco in ben oltre 30 anni di carriera live.
Ecco le sue parole: “Mi dimetto da rockstar. Continuerò a scrivere canzoni, ma dichiaro felicemente conclusa l’attività di 30 anni di rockstar. Questa è l’ultima tournée. Magari farò dei concerti all’improvviso, ma uno a 60 anni non può fare la rockstar, non c’ha il fisico…”
Mi dispiace per i suoi fan ma io dico "finalmente, era ora".
Personalmente non mi è mai piaciuto, anzi, l'ho sempre cordialmente detestato.
Ha prodotto dei buoni dischi nel primo lasso di carriera, ma comunque qualitativamente incomparabili con quello che la musica italiana degli anni '70 seppe proporre.
Ora vive di rendita, con 30 anni di carriera sul groppone, una popolarità più che consolidata nel tempo, uno zoccolo duro di appassionati che lo vedono come un mito inarrivabile, seguendolo nel bene o nel male, a prescindere da tutto.
E' sopravvalutato e molto direi, soprattutto dal punto di vista musicale(non ho mai sentito voce più orribile della sua, ma la sua capacità di far presa sul pubblico è innegabile,come quella di assicurarsi scontatamente per mesi e mesi un primo posto in classifica.
Non sentirò affatto la sua mancanza e non dico che la musica italiana ne gioverà, visto come è caduta in basso, ma francamente mi auguro di non vedere più questa forma di divismo che aleggia nei suoi confronti non appena esce un suo singolo o c'è in programmazione un suco concerto, è una cosa stomachevole, non riesco a sopportarla.
Ora mi aspetto anche il ritiro di Ligabue, allora si che sarò veramente soddisfatta.