Il topic è un po' lunghetto, ma scritto di mio pugno (a parte la descrizione) e spero possa essere interessante leggerlo. Per molti versi quest'opera si avvicina più alla filosofia che all'arte pittorica
Il Fregio di Beethoven dipinto da Gustav Klimt è lungo 24 metri ed è sviluppato su tre pareti, la tecnica usata è l'affresco su intonaco con l'inserimento di pietre dure e madreperla, venne realizzato in occasione della XIX mostra della Secessione (una corrente artistica di fine '800 paragonabile allo Jugenstill, all'Art Nouveau o allo stile floreale italiano) dedicata alla grande scultura in marno di Max Klinger raffigurante Beethoven. I Secessionisti vedono in questa figura e nella sua opera l'esaltazione dell'amore e del genio che possono migliorare l'uomo.
A Vienna Josef Hoffmann progetta l'allestimento interno della mostra, denudando completamente l'ambiente per rendere lo spazio più neutrale possibile, se si osserva l'edificio esternamente (pieno di orpelli e decorazioni) l'interno al confronto è freddo e distaccato.
Il tema del Fregio è una interpretazione della Nona Sinfonia di Beethoven. L'opera non è pensata per durare oltre la manifestazione, quindi Klimt dipinge direttamente sulla parete con materiali non pensati per durare nel tempo, fortunatamente si è riusciti a mantenere in buono stato l'affresco e nel 1986 viene nuovamente presentata al pubblico.
Nel Fregio di Beethoven, in Klimt è preponderante l'eclettismo (come spesso si è visto nella sua opera), riesce ad amalgamare stili pittorici agli antipodi: dalla pittura vascolare greca, alla pittura egizia, dalle stampe giapponesi alla scultura africana, fino alle spirali micenee.
Da buon Secessionista Klimt è un amante del "Simbolo", nell'opera interpreta la contrapposizione più primitiva tra bene e male e l'aspirazione al riscatto in una visuale di rapporto uomo-donna, il momento della fine dei suoi tormenti è identificato con il raggiungimento della pace amorosa e lo stato ideale con l'abbraccio di una donna.
Contenuti del Fregio:
- PARETE A
L'anelito alla felicità - Le sofferenze della debole umanità - Le sue preghiere al forte cavaliere armato - Compassione ed Orgoglio come forze interiori che lo spingono a intraprendere la lotta per la felicità
- PARETE B
L'ostilità delle forze avverse - Il gigante Tifeo e le sue figlie, le tre Gorgoni - Malattia, Follia e Morte - Lussuria, Impudicizia ed Intemperanza - Dolore struggente - I desideri e gli aneliti dell'umanità volano via al disopra
- PARETE C
L'anelito alla felicità si placa nella Poesia - Le Arti ci guidano nel regno ideale, dove soltanto possiamo trovare gioia, felicità, amore - Coro degli angeli del Paradiso
Descrizione:
All'elemento maschile, il Cavaliere, corrisponde nella parete di fronte una figura femminile, la Poesia. Ripiegata su se stessa nell'attesa passiva, essa suona la lira, e alla "femminile" curvilinearità del suo strumento corrisponde la spigolosità "maschile" del Cavaliere corazzato, armato di spada.
Per raggiungere la donna e congiungersi a lei, il Cavaliere dovrà compiere una sorta di viaggio agli Inferi, attraversare e sconfiggere le forze del male, e resistere alle tentazioni di sirene malvage e lascive. Se femminili sono le due figure propiziatrici, e femminile è la corrente fluttuante di corpi che lo guida per la via pericolosa che egli dovrà superare, femminile è anche l'universo malefico abitato dalle Gorgoni, parodia maligna del tema delle Tre Grazie, e dalle loro compagne impudiche o terrificanti. Su di esse regna il mostro Tifeo, ibrida bestia dalla testa di scimmia e dal corpo di drago, che rappresenta l'ottusità materialista contro cui il Cavaliere - personificazione dell'Artista - dovrà lottare per affermare il regno dell'arte, così come Teseo sconfigge il Minotauro nel primo manifesto della Secessione. Nella mitologia greca Tifeo è rivale di Atena, già incontrata nelle vesti di nume tutelare della nuova arte, e nasce dalla vendetta di Era contro Zeus. Sotto forma d'un mostro che abita nelle oscure cavità dei vulcani Tifeo è una delle personificazioni della dea Terra, dall'aspetto minaccioso, divoratore della primordiale divinità materna il cui culto risale alle origini della civiltà mediterranea.
Spogliato della sua corazza, il protagonista - visto di spalle - è immerso nell'abbraccio, figura d'eroe vittorioso ma anche di amante soggiogato: così l'immagine, che apparentemente celebra la liberazione e il trionfo dell'eroe sulle forze ostili, è anche l'immagine della sua resa al potere dell'Eros, è la vittoria dell'universo dei sensi sulla paura e sui diurni e razionali strumenti di difesa.Ada Ascari
Com'era prevedibile, il fregio viene rifiutato fortemente dalla critica dell'epoca, per i riferimenti agli organi sessuali e alle tre figure dei Gorgoni, l'Esposizione Secessionista sarà un fallimento, anche dal punto di vista finanziario.
