| Io la penso molto diversamente, il nocciolo del dubbio è un discorso in positivo e in negativo: non solo il dubbio è quell’insinuarsi del sospetto su Hoffmann, ma è il dubbio in positivo, dubitare è conoscere, dubitare è approcciarsi alla complessità, rimettersi in gioco, rifiutare l’unica risposta (che essendo una è sempre semplice) e esporsi all’insicurezza. A parte l'ambientazione storica Concilio Vaticano secondo, è proprio lo scontro tra una visione pre conciliare della Streep e una post conciliare di Hoffmann, l'una tutto ordine, regola, adeguamento a principi prefissati, l'atro è apertura al mondo. Lo si vede dall'idea che esprimono su come condurre la chiesa, su come pensare la messa e il rapporto con i fedeli, qui i ragazzi. Non solo Il CVII fu anche un momento di liberazione per le gerarchie ecclesiastiche, via vari obblighi, i prelati e le suore si fanno uomini e donne, le regole di apprtenenza si fanno più tolleranti. Ecco che il modo di vivere, di vestire, di tenere le unghie di Hoffmann sono intollerabili per una visione canonica e preconciliare della chiesa, ancor meno il suo modo di condurre i rapporti con i fedeli. La diversità sessuale del ragazzino è avvalorata anche dalla madre, Hoffmann lo accoglie come tale (la chiesa si apre alla complessità), la Streep ovviamente non può neanche pensarlo e quindi preme sulla dissolutezza, quindi sulla pedofilia (una visione schematica e semplicistica del mondo, o una cosa è bianca o una cosa è nera).
Mi trovo in sintonia con la Lady in generale, è un film di mestiere al servizio del testo ma che non lo esalta
|