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| UNIVERSO - Robert A. HeinleinScience Fiction, 1941, Urania Collezione 13 - MONDADORI, pag. 173 Mi sono ridato alla lettura di Heinlein che tanto m’era piaciuto ne “I figli di Matusalemme”, questa volta mi sono letto Universo, originariamente pubblicato in due racconti nel 1941 e riuniti in unico romanzo nel 1963. Qui troviamo un enorme astronave costruita su un infinito, ed imprecisato numero di livelli: nelle parti inferiori vivono gli esseri umani, nelle superiori i mutanti (esseri umani degenerati a causa delle radiazioni esterne). Quest’enorme nave spaziale fu costruita da una fondazione (Jordan) per far si che gli imbarcati potessero raggiungere Alfa Centauri; il problema è che il viaggio, che si è protratto per secoli, ha fatto si che gli abitanti della nave ormai credano che l’astronave sia il loro universo e non considerano assolutamente nemmeno l’idea che vi possa esser qualcosa all’esterno, nemmeno sanno cosa sia lo spazio, ma Hugh Hoyland è un ragazzo sveglio e in seguito al rapimento da parte di Joe-Jim scoprirà la verità e farà di tutto per convincere anche altri adoperandosi per portar a termine il viaggio. Il libro m’è piaciuto molto, gradevole da leggere, tiene l’attenzione alta poiché molto asciutto e privo di aggettivi, ti porta veloce al finale, non così scontato. Questo tipo di romanzo è il primo sulle astronavi generazionali che effettuano lunghissimi viaggi e tocca il concetto di “conceptual breakthrough”, ovvero la rivelazione di una verità fisica che davamo per scontata. Ci si affeziona facilmente ai personaggi (i mutanti sembrano più umani dei normodotati), di azione ce n’è a volontà anche se la terminologia spaziale usata non è mai casuae, di sicuro ne consiglio la, piacevole, lettura. VOTO 7 © Tutti i diritti riservati
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