PRISON ON FIRE (1987, HK) di
Ringo Lam, scritto da Nam Yin
Chow Yun-Fat(Ah Ching), Tony Leung Ka-Fai(Lo Ka Yiu), Ka-Kui Ho(Micky), Roy Cheung(Ufficiale Scarface)
Alcuni condannati vengono portati in prigione, tra di loro Yiu che deve scontare 3 anni per omicidio (a seguito di una rapina nel negozio dei genitori, insegue i malfattori, mentre è ingaggiato con loro in corpo a corpo, uno di questi muore accidentalmente schiacciato da un bus).
Yiu è serio e tranquillo, ben presto farà amicizia col burlone Ah Ching (un Chow Yun-fat in grande spolvero) che gli darà consigli preziosi su come affrontare la vita carceraria. Vi sono però troppi capetti e mafie e Yiu verrà messo in mezzo dall'infame Micky, sarà l'inizio di giorni infuocati. E' il film che fa seguito al buonissimo
City on fire (il famoso ispiratore delle iene tarantiniane). Sceneggiato dal fratello di Ringo, Nam, che da dimostrazione di avere il senso della progressione drammaturgica (dote rara nel cinema di HKong); buonissima la caratterizzazione dei personaggi, Ringo non lesina sull’uso del flashback in funzione melodrammatica. Ogni piccolo evento è ben reso, ogni vicenda quotidiana diventa man mano spunto per una dura punizione a Ching e Yiu, niente ci viene risparmiato, con un ritmo lento che si va facendo via via sempre più incalzante sino al frenetico finale. Ringo, regista duro e realista, ci mostra come sono le carceri di Hong Kong: asettiche, ordinate, fredde nelle strutture ma intrinsecamente legate al sudore e sangue che i prigionieri devono sprecarvi ogni giorno. Le triadi onnipresenti tiranneggiano e sono intrallazzate con parte dei poteri carcerari. Non ci viene detto così va bene, o così va male, il giudizio m'è parso sospeso, quella che filtra è la fratellanza (qualcuno sostiene il sentimento vadà al di là dell’amicizia) che si crea tra i due e che gli farà superare tutti gli ostacoli, lo stesso Chow lancia, forse, un messaggio di speranza quando ad un certo punto parla di "
a better tomorrow" (sic!).
Questo film è anche lo show di Chow Yun-Fat, bravissimo, il quale mostra una varietà di espressioni impressionanti; passa da quell'aria gigiona e canzonatoria che ha per tutto il film sino alla rabbia e frenesia schizofrenica finale. Non vi sono importanti lezioni da trarre, lo stesso Lam ha dichiarato che: “E’ solo un film su un gruppo di ragazzi che sta in prigione, solo questo conta!” A mio parere conta che chiunque ne abbia la possibilità faccia un salto nelle camerate di questa perla di fuoco..
VOTO 7,5
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