“LA SAGA DI CTHULHU” -
VariGotico/Horror/Fantasy, 1986, I miti di Cthulhu - Editrice Fanucci, pag. 215
Questa mitica collana della Fanucci dedicata alla narrativa horror e gotica (ma non solo) ci ha accompagnato dalla metà degli anni ottanta per un buon lasso di tempo ed alcuni dei numeri prodotti sono di ottima fattura. Nel presente, a cura di Gianni Pilo, sono racchiusi ben 9 tra racconti e romanzi brevi di alcuni mostri sacri del genere (leggendo l’indice ho deciso di comprarlo e leggerlo). Il primo è un breve racconto di C. A. Smith dal titolo ”
Le scale della cripta”: è una delle sue classiche storie, ambientata a Commorion (come già altre volte) narra le nefande gesta del resuscitante Negromante Avalzaunt. Al solito avvincente e scritto benissimo. Segue “
Un racconto degli strani avvenimenti verificatisi in Augier Street” del mai abbastanza compianto J.S. Le Fanu, si tratta della classica storia di fantasmi; discretamente interessante, non molto paurosa ma ha il merito di lasciare un velo d’inquietudine. “
L’albatro” di W.H.Hodgson è un racconto splendido, come solo lui ne sapeva fare: mantiene alta l’attenzione del lettore per tutte e 20 le pagine, nessuno conosceva bene le vicende marinaresche quanto lui. Ne “
La casa di Cthulhu” di B. Lumley emerge un qualcosa di lovecraftiano: un’isola deserta, una torre, uno strano guardiano, un mostro agghiacciante; decisamente promosso tra i migliori del volume. In “
Come Slid fece guerra agli Dei” Lord Dunsany ci porta in un mondo fantastico, dove gli dei che tutto governano non riescono a fermare l‘avanzata di questa nuova divinità, Slid, ma la speranza è l’ultima a morire.. L’ho trovato troppo arzigogolato poco lineare. “
Il Wendigo” del grande A. Blackwood è il racconto più lungo presente in quest’antologia; fatica ad ingranare, quel senso della tensione emotiva di cui lui è maestro e che altre volte m’aveva tramortito (penso a “
I salici”), qui è quasi del tutto assente. Ci viene “mostrato” poco, ma stavolta è troppo poco.. “
Qualcosa di legno” di A. Derleth, è un racconto inquietante (nel quale, tra l’altro viene nominato C.A.Smith!), ma non m’ha convinto del tutto. L’allievo di Lovecraft è rispettoso degli stilemi e dei canoni della narrativa del suo maestro, ma non trascina, non coinvolge, il risultato m’è apparso appena sufficiente.
“
Il ghoul”, ancora C. A. Smith, probabilmente sapevano quanto mi piace! Il periodo è quello del Califfo Vathek (riecheggia quindi nell’aria il nome di Beckford) per questo racconto brevissimo che narra d’amore e di morte. Costruito splendidamente, finito anche meglio, avvince e convince per le otto pagine del suo svolgimento. A mio parere il racconto migliore. L’ultimo, ma non ultimo, è “
La Lady Shannon”, ancora Hodgson, ancora il mare protagonista, stavolta con l’aggiunta di fantasmi.. E’ scritto benissimo, ma come sempre quando parla di mare Hodgson è troppo ”tecnico”, mi ci è voluto un vocabolario vicino per districarmi tra tutti i termini marinareschi. Qui la storia però non decolla a dovere, non avvince, la soluzione finale è un po’ raffazzonata e poco chiara. In definita un’antologia molto meritevole anche se non convincente in tutti i racconti, d’altronde il cast del volume è clamoroso!
VOTO 6,5
© Tutti i diritti riservatiEdited by LordDunsany - 19/3/2013, 16:13