SE UNA NOTTE D'INVERNO UN VIAGGIATORE, Italo Calvino

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La Venere di cioccolato
view post Posted on 28/5/2009, 10:33




SE UNA NOTTE D'INVERNO UN VIAGGIATORE - Italo Calvino

Descrizione del libro
Un viaggiatore, una piccola stazione, una valigia da consegnare a una misteriosa persona... Da questa premessa si possono snodare innumerevoli vicende, ma sono dieci quelle che l'autore propone in questo sorprendente e godibilissimo romanzo.
"E' un romanzo sul piacere di leggere romanzi: protagonista è il lettore, che per dieci volte cominica a leggere un libro che per vicissitudini estranee alla sua volontà non riesce a finire. Ho dovuto dunque scrivere l'inizio di dieci romanzi d'autori immaginari, tutti in qualche modo diversi da me e diversi tra loro."
(Italo Calvino)


Commento personale
Un libro insolito e geniale, scritto da una mente altrettanto geniale.
Un libro per chi come me ha la lettura nel sangue, nel suo DNA: appassionante, coinvolgente, piacevolmente scorrevole, a tratti stupefacente e paradossale.
Come ripeto è un libro che può apprezzare solamente chi ama la scrittura e la lettura e a chi si lascia andare

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Edited by LadyTriffide - 28/5/2009, 12:16
 
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view post Posted on 29/5/2009, 00:23
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Sapiente Malizioso
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Questo mi sembra interessantissimo e soprattutto non lo conoscevo, di sicuro lo metterò tra le cose da procurarmi, anche perchè Calvino è uno scrittore che apprezzo. La tua recensione non lasci dubbi poi riguardo la bontà dello scritto.. :yay.gif:
 
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private eye
view post Posted on 20/7/2009, 01:18




Calvino ha, fondamentalmente, grandi meriti a livello di sperimentazione stilistica (spinto dal nobile fine di rivoluzionare la narrativa, di introdurre nuove strutture nonché stili innovativi, egli è stato curioso verso le letterature straniere, ha preso e personalizzato) e questo libro lo dimostra chiaramente.
In Se una notte d'inverno un viaggiatore l'autore gioca con i ruoli e li inverte (tanto bene sono descritte le intense sensazioni fisiche che qualsiasi appassionato lettore prova davanti ad un libro, che non è difficile capire come anche Calvino appartenga a questa categoria), apostrofa il lettore, servendosi del Lettore (alter ego di colui che legge), e gioca con lui, chiamandolo ad una caccia vana sulle tracce della fine di almeno di uno dei dieci romanzi.
Per esprimere un parare più sentito avrei bisogno di una rilettura (sebbene l'abbia letto due volte: una autonomamente, l'altra per la scuola); non esito comunque a consigliarne la lettura solo in omaggio alla grandezza della figura di questo autore (che personalmente stimo ma non amo).

VOTO: 7,5

Edited by private eye - 20/7/2009, 02:56
 
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NYCLight
view post Posted on 27/7/2009, 09:35




Calvinescamente geniale. Sembra che l'autore sia con te durante la lettura, che ti osservi come fa un pittore con il suo soggetto da dipingere. I ritratti del Lettore e della Lettrice sono perfetti. Viene da sorridere quando ci accorgiamo dei piccoli gesti che ognuno fa quando si appresta alla lettura, facendoci scappare un "ma è vero! come fa a saperlo?" mentre siamo sulla nostra poltrona e cerchiamo la posizione più comoda per iniziare. Mi è piaciuto tanto questo approccio " a tu per tu" con il Lettore.
Questo è il libro per gli amanti della lettura, che farebbero qualsiasi cosa pur di sapere come andrà a finire un romanzo, un racconto. anche attraversare tutto il mondo :D
Sono particolarmente legata a Calvino, quindi per me ogni suo libro è un capolavoro.

voto: 8

Edited by NYCLight - 27/7/2009, 13:00
 
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view post Posted on 27/7/2009, 11:24
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Sapiente Malizioso
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Anche tu ne hai parlato benissimo.. :)
Già dopo il commento di Simona era finito nei libri che dovrò leggere per forza!! :lol:
Mi fate una cortesia, se non vi costa troppo? :) Ci mettete un voticino?? Almeno è subito evidente a chiunque apra il topic cosa ne pensate.. :B):
 
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view post Posted on 4/9/2009, 17:43
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Sapiente Malizioso
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Ecco la mia recensione, siate clementi.. :lol:

Probabilmente un romanzo come questo non si confà alle mie caratteristiche di lettore e si aggiunga che certamente non sono nemmeno abbastanza preparato per coglierne la bellezza e la sagacia, perché sapete, non mi ha fatto impazzire. Una volta finito il libro ho letto la presentazione dell’opera a cura di Calvino stesso, devo ammettere di non aver capito molto di quel che spiega, né di aver colto tutti quegli elementi dei quali dice esser costutuito il suo libro. Ho una mentalità molto più prosaica, io l’ho visto così: ci sono un Lettore e una Lettrice, Ludmilla, la di lei sorella, Lotaria, più un personaggio ambiguo, un falsificatore e mistificatore, tale Ermes Marana. Per una serie di motivi indipendenti dalla sua volontà il Lettore viene in possesso di diversi libri o manoscritti che inizia e non riesce mai a portar a compimento; questo mentre è trascinato in vari avvenimenti e luoghi.
L’idea, non discuto, è geniale: dieci incipit di romanzi che improvvisamente si troncano, benchè, come qualche lettore o critico abbia di fatto osservato, siano dei racconti compiuti, che dicono tutto quello che devono. Calvino ha dichiarato parlando del suo libro che nei dieci incipit ha voluto proporre ogni volta "un' impostazione stilistica e di rapporto col mondo” (e ci dice che questi erano 10 possibili inizi di romanzi che avrebbe potuto scrivere e che aveva scartato). Calvino spiega inoltre che ha voluto protagonista del romanzo “il lettore medio”, che sarebbe stato poi il fruitore del romanzo stesso. Ha scisso quindi codesto lettore medio in un generico “Lettore” e in una “Lettrice”, Ludmilla, quest’ultima molto ben delineata quanto a gusti, l’autore la definisce “lettrice per vocazione, sublimazione della <lettrice media>”, insomma una superlettrice, superappassionata, piena di qualità, conscia della sua passione disinteressata (ho anche il piacere di conoscere una persona di tanto spessore).

Parto affermando che ho trovato il signor Calvino troppo compiaciuto della sua bravura (che resta indubbia), più volte ho avuto questa sensazione fastidiosa, pungente.
Stilisticamente (al contrario dell’intento dichiarato) non ho trovato i 10 incipit si differenziassero tanto, vi era una sorta di continuum tra l’uno e l’altro; solo la tematica presentata di volta in volta differiva.
Il capitolo iniziale in cui Calvino ci coccola (noi, i lettori) è molto bello, descrive bene le sensazioni, le aspettative di chi legge; instaura un dialogo privato con ciascuno di noi, ci osserva mentre godiamo dell’acquisto, dello sfoglio, del godimento delle prime pagine del nuovo volume appena preso mentre siamo nelle nostre camere. Man mano la vicenda scorre però si perde: ridicolo e inverosimile il modo in cui il Lettore “aggancia” in libreria Ludmilla, uno dai così limitati mezzi espressivi potrà mai conquistare una lettrice tanto raffinata e scaltra? Poi iniziano i primi racconti spezzati; una, due, tre volte, alla quarta una sorta di scoramento inizia ad attanagliarmi e prendo a pensare: “ma legger così è inutile, non porterà a nulla, ci sto perdendo solo tempo!”. Il fastidio proseguirà poi per altre sei volte, il raccordo tra i vari racconti diventa sempre più grottesco: Ermes Marana coi suoi magheggi e le sue sparizioni, gli astrusi pensieri di Silas Flannery, un’improbabile, farraginosa trasferta in Sudamerica (non ho proprio capito questo passaggio, è molto prolisso, volutamente?), l’inspiegabile, fastidiosa unione carnale tra il Lettore e Lotaria (perché tradire? Lui non era innamorato di Ludmilla?), l’approdo finale del Lettore alla grande biblioteca, dove nessuno dei 10 incipit troverà il suo proseguio.. però Calvino ci fa sapere che Ludmilla convolerà a giuste nozze col lettore. Ma signor autore i racconti come finiscono (sapete ce n’era uno che mi piaceva molto)? La due parole che mi salgono inesorabilmente alla bocca sono: irritante e deludente..

VOTO 5,5

(Letto: agosto 2009)

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5 replies since 28/5/2009, 10:33   358 views
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