| "Mia cara, il tuo piccolo cuore è ferito; non giudicarmi crudele perché obbedisco all’irresistibile legge della mia forza e della mia debolezza. Se il tuo piccolo cuore è ferito, anche il mio sanguina con il tuo. Nell’estasi della mia grande umiliazione, io vivo nella tua calda vita e tu morirai.., morirai dolcemente.., nella mia vita. Non posso farne a meno; come io mi avvicino a te, così tu, a tua volta, ti accosterai ad altri, e capirai l’estasi di questa crudeltà che è sempre amore; così, per ora, non cercare di sapere più niente di me e di te, ma abbi fiducia in me con tutta la tua anima appassionata».
SPOILER Il vampiro è una figura che ha sempre goduto di particolare fascino nella storia e nella letteratura, basti pensare a Dracula di Bram Stoker, a Nosferatu, alla saga di “Twilight” di Stephanie Meyer. Tra le figure vampiresche più amate della storia trova un posto di prim’ordine anche lei, la splendida, sanguinaria e terribile Carmilla di Le Fanu, uno dei personaggi letterari più belli, sensuali e terribilmente malinconici che abbia mai conosciuto. Laura, una nobile e ricca fanciulla di origini inglesi vive con il padre in un remoto castello della Stiria austriaca. Da molto tempo aspetta con trepidazione l’arrivo dell’estate, periodo in cui potrà rivedere la nipote del generale Spieldorf, sua carissima amica, ma purtroppo la ragazza muore in circostanze alquanto misteriose. In una notte di luna piena, mentre Laura è in giardino con le governanti e il padre, una carrozza esce fuori di strada proprio davanti al suo maniero. Le vittime del malcapitato incidente sono un’elegante signora e sua figlia che per il colpo è svenuta. Dopo i primi soccorsi, la signora racconta di avere delle faccende urgenti da sbrigare, così il padre di Laura si offre di ospitare la figlia fino a quando lei non farà ritorno. La signora accetta la cortesia e confida al gentile signore che sua figlia è molto cagionevole di salute e soggetta sovente a crisi di nervi. La fanciulla in questione, di nome Carmilla, è molto bella e ha più o meno l’età di Laura, che rimane ammaliata dalla visita, vista la prematura morte della cara amica. Carmilla e Laura stringono subito un forte legame d’amicizia, Laura si invaghisce letteralmente della nuova compagna che ricambia con trasporto il suo affetto e la sua tenerezza ma di lì a poco Laura si rende conto che la sua amica ha delle strane abitudini come quella di alzarsi molto tardi o di odiare i canti religiosi, senza contare il fatto che la ragazza sembra somigliare in modo incredibile a Mircalla, contessa di Karnstein, che duecento anni prima fu la signora di quella terra. Nel frattempo cominciano ad avvenire strani fatti, la morte di migliaia di fanciulle nel villaggio, un terribile sogno che porta Laura alla malattia e Carmilla che scompare misteriosamente ogni notte… Dopo “Dracula” di Bram Stoker “Carmilla” è senza alcun dubbio il miglior racconto breve(poco più di sessanta pagine) sui vampiri, un racconto che cattura il lettore con la sua semplicità e scorrevolezza, che lo coinvolge completamente in una storia a metà tra il surreale e l’horror, tra il gotico e una delicata e struggente storia d’amore. Carmilla come scritto prima è uno dei personaggi letterari femminili più belli che mi sia capitato di conoscere, una donna estremamente erotica, ambigua, sensuale, affascinante, intrigante, uno di quei personaggi verso i quali è impossibile non provare una certa attrazione(peccato però che, come un fastidioso contrappasso, i personaggi che le gravitano intorno siano davvero scialbi, a partire dall’anonima e sciatta Laura, che sembra quasi una sua brutta controfigura). Il suo rapporto d’amicizia con Laura si tinge di lesbismo, spesso è in lotta con sé stessa perché non vorrebbe che la sua amica si trasformasse in vampiro, a riprova del profondo amore che prova per lei. Anche l’ambientazione porta a catturare il lettore, le vicende della vampira più sexy della storia della letteratura si svolgono in un castello isolato che ricorda molto quello descritto da Ann Radcliffe nel suo capolavoro “I misteri di Udolpho”(preso poi come spunto da Jane Austen per “L’abbazia di Northanger”). Un delizioso, inquietante e affascinante affresco del genere gotico che ha avuto il grande merito di ispirare uno dei più grandi capolavori della storia della letteratura, “Dracula” di Bram Stoker. E chissà quanti uomini, leggendolo, non rivedano nei loro sogni la splendida e diabolica Carmilla, con i suoi lunghi capelli neri, i suoi occhi color della notte, le sue delicate mani, il suo apparire come una creatura celestiale e allo stesso tempo come un folle demone camminare verso di loro con i suoi passi furtivi e leggeri.
Voto: 7.5
Edited by LordDunsany - 21/1/2012, 02:21
|