| Il sapore amaro della vendetta
Commento generale all'intera saga.
C’era una volta un pianeta lontano, in un futuro non troppo distante da noi, in cui la tecnologia ha reso possibili i viaggi nello spazio ma l’umanità è rimasta la stessa, in balia di crimini, di corruzioni, di violenze. Su quel pianeta viveva spensierato le sue giornate un bambino, che un giorno vede distruggere la sua famiglia da alcuni esseri diabolici. Questi esseri, chiamati Re Stellari, hanno un unico scopo nella vita: conquistare l’intero Universo. Ma non sanno che quel bambino sarà, una volta divenuto adulto, la loro rovina, la loro nemesi. Kirth Gersen, questo è il suo nome, viaggierà nello spazio alla ricerca dei cinque "principi Demoni", oscure e maligne figure che gli sterminarono in un saccheggio la sua famiglia(ad esclusione di suo nonno) Gersen giurò ai suoi defunti genitori e a suo nonno che avrebbe vendicato quell'atroce strage. E' lo scopo che anima tutta la sua vita...nel suo cuore c’è posto solo per la vendetta. Nella mia lunga vita letteraria ho conosciuto molti scrittori, alcuni capaci di creare romanzi belli, avvincenti, profondi, ricchi d’idee sconvolgenti, drammatiche, che ti fanno riflettere, ma solo Jack Vance ha uno stile unico, che lo contraddistingue dalla massa, che lo rende, a mio avviso, superiore alla maggior parte degli autori che ho avuto il piacere di leggere finora. Di solito si valuta un autore dall’originalità delle idee, dall’originalità della trama che riesce a creare, dalla profondità e dallo spessore psicologico che riesce a dare ai suoi personaggi, ma con Vance è diverso, tutto questo passa in secondo piano, perché in lui c’è qualcosa in più, un fascino indescrivibile che crea nel lettore un piacere immenso, che lo invoglia, che lo stimola, che lo rapisce quasi, a leggere sempre di più. E’ come un’inebriante droga…una volta conosciuta, non riesci più a staccartene, sei completamente assuefatto. Il suo è un modo di scrivere particolarissimo, uno stile unico, elegante, a volte un po’ sfarzoso, che mi ha ricordato alcuni vecchi film che amavo guardare da bambina. E poi l’originalità, la cura dei dettagli che usa per descrivere le sue ambientazioni, che adopera per descrivere gli usi e i costumi delle “sue” popolazioni stellari(talmente belle e vere le sue descrizioni che sembra quasi al lettore di venire immerso in un’atmosfera reale, quasi esotica), che impiega per descrivere la forza e il carattere dei suoi personaggi, così simili tra loro ma allo stesso tempo così diversi. I personaggi, i veri punti di forza della sua opera letteraria: Kirth Gersen, il protagonista di questa saga, è una sorta di Capitan Harlock,un vendicatore solitario, estremamente affascinante, spesso angosciato, tormentato dalla responsabilità del compito che si è imposto e infelice per la propria solitudine. Personaggio terribilmente interessante e accattivante, ma ancor di più lo sono i suoi nemici, tutti dotati di una profonda complessità psicologica. Due su tutti mi hanno colpito: Howard Alan Treesong, l’ultimo re stellare, dotato di quel fascino misterioso tipico di tutti i sognatori e Viole Falushe, il terzo re stellare, con quel suo potere ammaliatore, come una novella sirena che incanta e porta alla distruzione gli ignari viaggiatori. E poi, ultimo ma fondamentale punto, la capacità di Vance di mescolare sapientemente vari generi…in questi cinque romanzi intreccia alla perfezione SF, mistery e spy-story, accontentando così i gusti di qualsiasi lettore che desideri avvicinarsi a questo tipo di lettura. Ma c’è una morale di fondo in tutto ciò, un insegnamento che possiamo trarre? Per me si, Vance ci descrive lo sforzo umano che tutti noi compiamo ogni giorno nel tentativo di sconfiggere le negatività che spesso distruggono il nostro quieto vivere, ma che in realtà ci danno, involontariamente, la forza per migliorarci e per andare avanti. Cinque volumi che si leggono velocemente, che procurano al lettore un piacere unico, intenso, quella particolare sensazione che fa scorrere le pagine lentamente per gustarle al massimo e che provoca un forte senso di rimpianto quando, giunti all’ultima pagina, ci si rende conto che quest’ unica esperienza è ormai terminata. Una lettura che consiglio a tutti, soprattutto a coloro che vogliono avvicinarsi al favolos mondo della soft-fantasy.
Voto: 9
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