ORWELL 1984 (GB, 1984) di
Michael RadfordJohn Hurt (Wiston Smith), Suzanna Hamilton (Julia), Richard Burton (O' Brien)
Seconda trasposizione del capolavoro di Orwell che coincise con l'ultima interpretazione di Burton. La terra è divisa in tre supernazioni; in Oceania il Socing attraverso la figura del "Grande Fratello" controlla e governa la vita di ogni singolo individuo e cerca di combattere i ribelli comandati da Goldstein; Winston Smith che lavora come correttore di bozze per il governo, conosce e s'invaghisce di Julia, finchè..
M'aspettavo moltissimo, essendo questa la trasposizione del mio libro del cuore, ebbene, sono rimasto deluso. Tecnicamente buonissimo, ottime scenografia e fotografia che rendono benissimo l'atmosfera cupa e oppressiva del romanzo, peccato che il prodotto finale non abbia "cuore". Ci sono varie incongruenze, a mio parere imperdonabili, rispetto al libro: le telecamere non davano nessuna libertà di movimento nella casa di Winston che aveva solo una piccola conca a sua disposizione, qui invece si mette a fianco dello schermo gigante e nessuno lo vede! Il senso di oppressione, di controllo ossessivo qui non è reso per niente bene; nel romanzo tra di loro gli uomini non possono nemmeno parlare, qui Julia e Winston si fanno quasi i comodi loro! O'Brien nel libro si conquista la fiducia di Winston pian piano, qui non accade. In più, elemento fondamentale: in 75 minuti di film s'illustrano 300 pagine del libro e nei restanti 40 minuiti ci si concentra sulle ultime 10 pagine, scelta pessima a mio modo di vedere.
E' la forza degli eventi che manca in questa trasposizione; qui ci vengono solo suggeriti, nel romanzo è il lento divenire della situazione che ci imprigiona nelle pagine e che ci spinge a una riflessione, qui viene realizzata una mera rappresentazione dei fatti, non si ha la sensazione di esser noi le prede, braccati dai mille occhi presenti ovunque.. Il messaggio che questa pellicola vuole lanciare è ovviamente lo stesso del libro; contro dittature e limitazioni alle libertà personali, sottolineatura dell'importanza del libero arbitrio, della fiducia nel prossimo, ma non riesce a darne compiutamente una visione appropriata poichè si perde nei meandri della stanza 101 dietro/dentro a una pagina scritta che era troppo mirabilmente scritta.
Fenomenale John Hurt nella sua interpretazione mai sopra le righe, bravo R.Burton e molto carina la Hamilton. Molto rumore per nulla..
VOTO 6
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