| La letteratura russa è il mio campo, nello specifico Dosto.. Su questo romanzo in particolare ci sarebbero da dire pagine di cose, ma non voglio esser tedioso e buttarmi in un'analisi troppo tecnica con minuziosa esegesi, credo poco interesserebbe.. Mi limito a poche annotazioni: il mio incontro ed amore a prima vista con questo volume avvenne qualcosa come 20 anni fa, poi è stato riletto a più riprese, anche per motivi "universitari". Credo che gli elementi rimarchevoli, tra i tanti, siano l'enorme figura di Raskolnikov che entra prepotentemente nell'immaginario della letteratura mondiale col suo carico di colpe e il favoloso utilizzo che Fedor fa dell' introspezione psicologica; qui si raggiunge una delle vette assolute della letteratura mondiale. Non è più solo contrapposizione colpa/redenzione, bene/male, sofferenza/salvezza o il dittico paura/peccato, ma vengono inserite una serie di connotazioni che vanno al di là di quelle che era la caratterizzazione del romanzo europeo dell'epoca (in primo piano, religione, ateismo, capitalismo).. Fondamentale, innovativo balzo avanti, ripreso da più autori successivamente; la metafisica dei sentimenti/sensazioni accompagna lo svolgimento dell'opera.. Questo è anche e in grande parte un romanzo sull'amore, in tutte le sue accezioni, perchè in una vita vuota, piena di sciocche certezze, è l'amore di Sonja che smuove Raskolnikov, che lo porta alla confessione, è l'amore che conforta e conduce il nostro alla redenzione. E' l'amore che fa rinascere Raskolnikov e gli fa accettare la serenamente sua nuova condizione. Dunque amore e devozione religiosa, motori di ogni cosa. Aggiungo una frase che cito da Venere e che ritengo giustissima: "Delitto e castigo è un libro che tutti dovrebbero leggere, perchè in un modo o nell'altro cambia la vita del lettore". Verissimo, cambia soprattutto, a mio parere, la concezione, il metodo di giudizio e avvicinamento alla lettura di qualsiasi altro romanzo a venire.. E mi auguro, per chiunque si avvicini a questo romanzo, che si smetta di pensare che sia un librone pesante, un "mattone".. Dosto è fine cesellatore e assicuro che la lettura è veramente piacevole; l'introspezione psicologica non è mai troppo "carica" e la tesione emotiva, il processo di mutamento di Raskolnikov si seguono con passione, l'interesse viene mantenuto alto sino al finale.. Provare per chi non ci crede..
VOTO 9,5
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