|
|
| JAKOB VON GUNTEN di Robert WalserRomanzo, 1908, Adelphi, pagine 192 Lo lessi sotto consiglio di una insegnante di lettere del liceo. Romanzo particolare che invero mi turbò; libro dei contrasti: reale ed irreale, bianco e scuro, comprensibile e incomprensibile. Siamo in un collegio per giovani ragazzi; ma non è ben chiara la funzione dello stesso, sembra diseducare invece che insegnare. Tutto quanto scorre stancamente ed è riportato dal nostro protagonista (che altri non è che un giovane Walser) su un diario. Contornano la vicenda personaggi sempre più smorti che durante il sonno/sogno non lasceranno alcun segno sul protagonista. In questo quadro si inserisce una leggerissima, episodica, vena erotica che è forse la parte che m'ha turbato all'epoca, giovane ragazzo inesperto. L'istituto, immutabile, sicuro, è un rifugio, ma cosa si trova all'esterno? Un mondo in continuo divenire, dai cambiamenti che spaventano e disorientano, un mondo che Walser stesso voleva tenere lontano, tanto da finire la sua vita in una clinica psichiatrica. Fascinoso, ma non per tutti.. VOTO 6,5 © Tutti i diritti riservati
|
| |