IL CAVALIERE INESISTENTE, Italo Calvino

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tiresia5
view post Posted on 29/7/2009, 10:50




IL CAVALIERE INESISTENTE di Italo Calvino
Romanzo, 1959, Mondadori

Calvino gioca con l'Ariosto. Un testo agile e pieno di ironia che restituisce tutta la verità, nient'altro che questa, delle guerre, gli accampamenti, i banchetti, le strategie belliche e gli amori del medioevo cortese, riempendolo di figure vere e false, riprese nelle fatiche quotidiane, raccontandone la noia e la mancanza di epica in un mondo regolato da idee e principi rigorosissimi. Un intreccio di personaggi che si scambiano, si trovano e si pendono dietro alti ideali e umanissimi e terreni bisogni.
Il cavaliere del titolo sa di esistere anche se non c'è, una volontà imperiosa, uno sforzo di razionalità pura, adamantina, non incrinabile. Ed è accompagnato da uno scudiero che si trova al suo opposto, un Gurdulù inconsapevole di sè, ma che esiste (eppure qualche lampo di genialità lo lascia qui e lì). Nel mezzo dei due estremi le passioni di tutti gli altri, cinici, calcolatori, altruistici, puri, sempre incapaci di perfezione, ma sempre pieni di infinite possibilità di miglioramento mentre vivono in un mondo che cercano di dominare, con infallibile fallibilità.

E come nell'Orlando Furioso si ama per interposta persona (ma in Ariosto Bradamante è l'oggetto del desiderio e si fa sostituire dal fratello gemello, qui è lei che ama la perfezione di Agilulfo, ma cadrà in errore perchè trova un uomo che ne indossa l'armatura), ci si insegue in boschi che sembrano enormi e infiniti, ma dove poi tutti incontrano tutti.

Un piccolo momento di totale divertimento straordinario per finezza e per i mille piani di lettura che offre

© Tutti i diritti riservati

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Edited by LordDunsany - 30/7/2009, 10:35
 
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**Nefertiti**
view post Posted on 29/7/2009, 11:20




Lo lessi circa 5 anni fa,dovrei riprenderlo,mi piacque tantissimo,infatti poi lessi anche gli altri due che fanno parte della trilogia....
Scorrevolissimo...
D'accordissimo con te sui diversi piani di lettura,a qualsiasi eta lo si puo trovare interessante!!
 
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view post Posted on 30/7/2009, 07:42
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Sapiente Malizioso
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M'è piaciuta moltissimo questa recensione, ne fa emergere bene lo spirito; leggendola mi sono ritornate alla memoria scene che pensavo obliate..
Lo lessi un'infinità di anni fa, forse 15, ma gli elementi fondamentali rimangono: medioevo, cornice perfetta, indistinta, una serie di anni senza regole certe che non fossero quelle religiose. Il contrasto, come giustamente sottolineava Paola, tra concreta essenza dell'intangibile ed evidente assenza del tangibile, assume contorni epici ma accompagnati sempre da quella voglia di stupire e sorridere il lettore..
 
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La Venere di cioccolato
view post Posted on 31/8/2009, 18:28




Scritto con ironia e leggerezza, Calvino ci descrive un Medio Evo sopra le righe, popolato da personaggi molto umani, concreti, che si muovono all'interno di una vicenda al contempo spassosa e malinconica, ricca di simbolismi e metafore che nulla tolgono al piacere della lettura.

Edited by La Venere di cioccolato - 9/9/2009, 16:32
 
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LadyTriffide
view post Posted on 31/8/2009, 19:01




Ti ho spostato il post Venere ;)


Di Calvino ho letto solo il classicissimo Visconte dimezzato, dovrei cominciare ad ampliare i miei orizzonti su quest'autore :D qui mi sembrate tutti molto ferrati :P
 
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private eye
view post Posted on 7/9/2009, 22:28




Complimenti per l'ottima recensione tiresia :).
Ho letto anche Il cavaliere inesistente più volte (e qui mi sembra doveroso negare quella che potrebbe sembrare una passione per Calvino, che pure è tanto interessante per chi aspira a scrivere: egli mette a nudo l'inganno, scompone il processo della scrittura, e lo fa in un modo particolarmente palese proprio in questo romanzo, portando alla luce il meccanismo a cui bisogna ricondurre il funzionamento del tutto. Ogni volta che leggo un suo romanzo l'impressione che ne ricavo è quella dell'ingranaggio scoperto, visibile, che toglie un poco di piacere alla lettura ma rende l'autore un grande maestro di stile).
Le ragioni di questa lettura ripetuta a distanza di anni possono essere ridotte a due; ragione numero uno: Calvino è un autore che da giovani (al tempo della prima lettura) si affronta (e ciò in particolare se parliamo della trilogia degli Antenati) in un modo innocente ed ingenuo; difficilmente si coglieranno le implicazioni più profonde della vicenda nell'età in cui queste storie pretendono di essere lette. Ciò che ci interesserà allora sarà inevitabilmente l'aspetto superficiale della narrazione, il "cosa accade". Solo più tardi ci appariranno chiari non solo i rimandi e gli omaggi (nel caso specifico ad Ariosto e ai poemi cavallereschi in generale) ma anche i pregi della scrittura di Calvino (il che rende necessario rileggerlo per non rischiare di perdersi il vero gusto della sua prosa).
Ragione numero due: la mia professoressa di italiano alle superiori era appassionata di Calvino (mi sembra di ricordare che abbiamo analizzato almeno tre romanzi dell'autore nel corso di tre anni).
Su questo, in particolare, feci un tema (nel passaggio dalla quarta alla quinta) che mi fruttò, con quell'insegnante, il mio primo 9 (grazie Calvino :)): il focus intorno a cui il tema andava sviluppato era proprio lo smascheramento della finzione; il fatto che colei che scrive sia anche personaggio della vicenda, infatti, rende questo romanzo un raffinato esempio di metascrittura. Il processo della scrittura è, da un lato, passione (nell'accezione di sofferenza) e dichiarazione di impegno morale ed intellettuale, e dall'altro territorio dell'infinita possibilità, dominio dell'immaginazione (che spesso integra il racconto laddove esso è mancante). Eppure, nonostante tutto, l'autore percepisce la sua opera come inutile: la vita è fuori, pulsa nella sensualità delle passioni dell'uomo, nelle sue sofferenze e nelle sue grandezze; la pagina scritta appare bianca a colui che non sa come colmare il divario esistente tra realtà e finzione.
Ma ecco che, ad un tratto, la parola compie un balzo, entra nel mondo, diventando strumento attraverso il quale l'uomo razionalizza l'esperienza tangibile e ne conserva memoria.
E "quello che il volgo - ed io stessa fin qui - tiene per massimo diletto, cioè l’intreccio d’avventure in cui consiste ogni romanzo cavalleresco, ora mi pare una guarnizione superflua, un freddo fregio, la parte più ingrata del mio penso".

VOTO: 7,8
 
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view post Posted on 8/9/2009, 00:58
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Sapiente Malizioso
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Spero Paola sia contenta per i complimenti alla recensione da parte di Alice, a me non li fa mai :) :)

Alice, che voto è 7,8? 7,5 vorrai dire.. :)

(Comunque bella recensione anche la tua, prima o poi mi dirai da dove estrai certi paroloni :) )
 
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private eye
view post Posted on 8/9/2009, 08:14




CITAZIONE (LordDunsany @ 8/9/2009, 01:58)
Alice, che voto è 7,8? 7,5 vorrai dire.. :)

Perché non posso dare 7,8? Io devo necessariamente servirmi dei decimi per rendere le sfumature e i diversi gradi di apprezzamento. Non posso dare a libri che ho gradito in modo diverso lo stesso voto. Questo non è un 8 ma nemmeno un 7,5 è proprio un 7,8.
Per il futuro, comunque, vorrei sapere se è lecito usare i segni - e + (giusto per regolarmi :)).
 
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view post Posted on 8/9/2009, 08:17
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Sapiente Malizioso
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CITAZIONE (private eye @ 8/9/2009, 09:14)
CITAZIONE (LordDunsany @ 8/9/2009, 01:58)
Alice, che voto è 7,8? 7,5 vorrai dire.. :)

Perché non posso dare 7,8? Io devo necessariamente servirmi dei decimi per rendere le sfumature e i diversi gradi di apprezzamento. Non posso dare a libri che ho gradito in modo diverso lo stesso voto. Questo non è un 8 ma nemmeno un 7,5 è proprio un 7,8.
Per il futuro, comunque, vorrei sapere se è lecito usare i segni - e + (giusto per regolarmi :)).

Una volta che hai deciso di usare 7,8 o 8,3 puoi usare tutto quello che vuoi.. ;) ;)
Non m'hai detto da dove prendi i paroloni però! :P ;) Dote spontanea? ;)
 
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NYCLight
view post Posted on 8/9/2009, 09:31




è stato il mio primo libro di Calvino.
il primo amore non si scorda mai.
sono d'accordo su tutto con tiresia ;)
 
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9 replies since 29/7/2009, 10:50   395 views
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