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| Una trentina d’anni fa, l’importante archelogo giapponese Komatsu Kitamura appoggiato dal settimanale Mainichi Graphic, si chiedeva se non si dovesse considerare reale l’ipotesi che in Giappone fino all’anno 1100 dc avessero abitato esseri giunti dallo spazio. Kitamura portò come prova, un’illustrazione della storia dei leggendari ”uomini dei canneti” , la cui presenza fu molto spesso segnalata al tempo Heian (IX - XI secolo dc). I Kappas, così vennero chiamati, erano descritti come “bipedi dagli arti palmati e e muniti ognuno di 3 dita terminanti a uncino, con il dito sentrale notevolemnte più lungo. La loro pelle è bruna, lisca e lucida, il loro capo sottile, le loro orecchie grosse, gli occhi grandi e triangolari. Sulla testa portano un curioso ‘cappello con quattro aghi’ , e il loro naso ha l’aspetto d’una proboscide che finisce dietro alle spalle ove si unisce a una ‘gobba’ a forma di cassetta.” L’archeologo giapponese, dopo un periodo di studio giunse ala deduzione che da come venivano descrtti sembravano sommozzatori! La loro pelle lucida e scura rappresentava la muta, la proboscide il tubo che portava alle bombole, i quattro aghi in tsta potevano essere delle antenne. Kitamura ci dice che era da escludere che le descrizioni fossero tuta fantasia, troppe altre descrizioni similari aveva trovato nei testi antichi; i Kappas eran dunque giunti dallo spazio? © Tutti i diritti riservati
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