NANA, Émile Zola

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NYCLight
view post Posted on 12/8/2009, 13:21




Attenzione!
Recensione ad alto tasso di spoiler. a vostro rischio e pericolo :)

Ladies and Gentlemen! Madames et Monsieurs! Siete tutti invitati al Variétés per la prima dello spettacolo "La Blonde Vénus". Accorrette numerosi!
E' giunta voce che parteciperà allo spettacolo la famosa Nanà. Tutti mormorano, vogliono sapere, conoscere Nanà. L'attesa sale, lo spettacolo è iniziato già da un po', ma di lei nessuna traccia. La gente mormora, si chiede "ma allora? questa Nanà?". Calma! Eccola che arriva! Una bella donna vestita di bianco inizia a cantare. Mormorii qua e là. Su qualche viso si intravede una smorfia di disappunto. Il pubblico però è ammaliato, estasiato, non curante dello scarso talento canoro dell'attrice. Applausi a piene mani! E Poi? Finito lo spettacolo tutti vogliono Nanà, vogliono vederla, amarla. Ma la triste verità è che lei non è capace di ricambiare l'amore. Nanà ama gli agi che la sua classe di appartenenza non potrebbe mai permettersi, ama il lusso, ma non ama l'uomo, nemmeno suo figlio. Man mano dilapida il patrimonio dei suoi benefattori che vanno inesorabilmente in rovina. Chi morto, chi costretto a vivere in miseria, chi umiliato. Una mangiauomini, una forza distruttrice. A lei non importa nulla dei suoi uomini, anzi attribuisce la causa delle loro disgrazie alla loro ossessione verso di lei: "sono loro che sono così attaccati alla mia sottana. non è colpa mia".
Infine, mentre fuori scoppia la rivolta al grido di "A Berlino!", la forza distruttrice cessa di esistere, sfigurata dal vaiolo. La bellezza svanisce e con lei tutto ciò che è stata la Francia fino a quel momento: il 1870 segna lo scoppio della guerra tra Francia e Prussia. Si assiste alla fine del Secondo Impero francese, seguito dalla Terza Repubblica che durerà fino al 1940. Tutti piangono Nanà e ricordano il passato. L'immagine del conte Muffat che rimane impietrito fuori dalla stanza d'albergo, sofferente mentre aspetta notizie sulla salute della ragazza è molto toccante. Forse fu l'unico uomo ad averla amata sul serio e ad aver sofferto tantissimo il non-amore di Nanà nei suoi confronti.

Zola in tutto ciò dipinge un dettagliato affresco della società francese dell'800, ponendo la sua attenzione sulle classi sociali meno abbienti, di cui Nanà faceva parte. E' facile rintracciare in tutto il testo il realismo delle scene, la cura minuziosa delle descrizioni e degli eventi: una riproduzione oggettiva della realtà, senza finzione. Inoltre, in questa accuratezza nell'esporre, non risulta una lettura pesante e noiosa. La narrazione scorre fluida.
L'ho preferito di gran lunga a Verga (non me ne voglia nessuno, ma proprio non mi piace) perchè, nonostante gli stessi temi, Zola è riuscito a farmici appassionare di più con il suo stile.

Voto: 8 e 1/2

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view post Posted on 14/8/2009, 21:40
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Sapiente Malizioso
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Uffa!! Ma perché tanti spoiler, questo mi manca non posso legger la tua recensione!! :( Col consueto voto altissimo.. ;) :D ;)
 
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NYCLight
view post Posted on 15/8/2009, 09:09




ahah devi leggerlo prima.
poi ci dici. :)

il voto alto ci sta tutto. :P
 
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.kupo.
view post Posted on 21/8/2009, 17:06




sto giusto leggendo questo libro.
appena lo finisco dico tutto.
è da un anno che ce l'ho sul comodino,
quando di solito i libri non li compro, non li possiedo.
non pensavo che zola fosse così moderno. o forse ancora un poco avanti.
 
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NYCLight
view post Posted on 21/8/2009, 18:12




beh Zola era del naturalismo, anzi lui è andato oltre gli schemi del genere, quindi ciò che lui si proponeva di fare era rendere la sua realtà quanto più vera possibile tramite la scrittura.
moderno rispetto ai suoi simili certamente. persino meglio di Verga.
 
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4 replies since 12/8/2009, 13:21   79 views
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