SIDDARTHA, Herman Hesse

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La Venere di cioccolato
view post Posted on 31/8/2009, 18:16




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Chi è Siddartha? E' uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita.
passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perchè ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti.
E alla fine quel tutto, la ruota delle apparenze, rifluirà dietro il perfetto sorriso di Siddharta, che ripete il "costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirugoso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l'aveva visto centinaia di volte con venerazione".

Una gran lezione di vita questo romanzo.

E' un libro adatto a chi si pone tante domande, a chi è alla ricerca di sè stesso, a chi cerca risposte, a chi cerca stimoli per continuare ad andare avanti.

Ve lo consiglio caldamente.
 
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view post Posted on 31/8/2009, 21:22
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Sapiente Malizioso
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Eccoci dunque giunti al momento. Non ho mai voluto aprire io una discussione su questo libro perchè sarebbe sembrato uno sparo al piccione. Questo è un libro che io disprezzo da sempre, vi spiego ora il perchè (e tra l'altro è la prima volta che non sono d'accordo con Simona): credo questo sia il romanzo più sopravvalutato della storia della letteratura mondiale di tutti i tempi (benchè da un recnete studio sia risultato essere, insieme al "Signore degli anelli", il libro più popolare e influente degli ultimi 50 anni.)! Mai libro più banale e ricolmo di demagogia.
Hesse qui si erge a maestro universale, a supremo possessore delle verità assolute con frasi e concetti da bacio perugina. La sua è filosofia spicciola messa al servizio di un libro pop-corn che letto in giovane età forse può apparire mitico/mistico col suo carico di falsi insegnamenti, ma a un occhio più attento non può non apparire per quel che è: un simpatico libretto che ha la consistenza di un bicchiere d'acqua fresca. Aggiungiamoci che è banale, scritto coi piedi e avvincnete quanto una puntata di "Nonno Felice" ;) , ne avremo un quadro completo. Ha il demerito ulteriore di aver legittimato e aperto la strada a scrittori del calibro di Coelho, Bach, Bambaren, che tristezza..

VOTO 4,5
 
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**Nefertiti**
view post Posted on 1/9/2009, 11:28




Io invece concordo con Venere....bello ma non eccezionale,da leggere assolutamente quando ancora si è poco piu che adolescenti,in quanto le domande le risposte che ci si pone in quel periodo sono propriole stesse trattate da Hesse...
Nonostante sia piu celebre di Narciso e Boccadoro,ho trovato quest'ultimo molto piu poetico e di livello superiore....(uno dei piu belli che abbia mai letto....)anche questo da gustare,per le tematiche,da giovincelli!!
 
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view post Posted on 24/2/2010, 19:52
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Sapiente Malizioso
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Questo il mio commento postato su Anobii:

Siamo in India e il giovane Siddharta, alla ricerca di se stesso e della sapienza assoluta, inizierà un viaggio accompagnato dal fedele e adorante amico Govinda. Dopo l’abbandono di quest’ultimo (che cercherà la propria essenza nel Buddha), conoscerà l’amore, ed un nuovo modo di vivere, attraverso Kamala, giovane prostituta. In seguito incontrerà un barcaiolo, Vesudeva, ma..
Eccomi dinanzi ad uno dei romanzi più controversi e discussi degli ultimi 100 anni; Siddharta ha rappresentato e rappresenta un mito, un esempio per milioni di giovani (un po’ come l’Holden del compianto Salinger); inizialmente il protagonista del romanzo è il prototipo di moltissimi adolescenti, crede d’esser superiore a tutti e a tutto, è orgoglioso sino all’inverosimile, è certo di possedere la verità assoluta. Hesse si pone come Dostoevskij, lascia parlare e agire la sua creatura, non come farebbe lui, bensì come un qualsiasi ragazzo di quell’età.
Ogni giudizio resta in sospeso, non ci sono male e bene (nessuna connotazione negativa viene associata a Kamala), c’è solo la “via”, costellata di prove e disagi, verso la comprensione di se stessi. Certezza, debolezza, perdizione, crescita, scontro, rinascita, consapevolezza: queste le varie fasi del romanzo.
Nonostante tutto il bene che si dice questo libro non m’è proprio piaciuto: Kamala è bella, intelligente, ricca, Vesudeva saggio, Govinda comprensivo e Siddartha personaggio in cui immedesimarsi (però pur diventando saggio non sistema i rapporti con Kamala); ci viene allusivamente suggerito che chiunque nella vita dovrebbe mirare a sapere molte cose e cercare una propria strada: tutti peccano e sbagliano ma con l’esperienza e la coscienza di se stessi, e di riflesso degli altri, si può ritrovare la pace interiore e la riconciliazione col mondo intero! Forse un po’ troppo semplicistico? Retorica a secchiate, luoghi comuni che si sprecano, personaggi uno più irritante dell’altro. M’è parso un romanzo di formazione perlopiù supponente, sconcertantemente ricolmo d’ovvietà; le pagine scorrono noiose, un via l’altra, gli aggettivi positivi si sprecano, i clichè sono esaltati alla massima potenza (ci sono l’amico buono, il saggio maestro, l’allievo testardo, il figlio ribelle e la dama ammaliatrice), tutto viene banalizzato ma con classe (vedasi il monologo finale), poiché non dimentichiamoci che Hesse sa scrivere. Non sono riuscito a interessarmi a quello che viene proposto: non mi piacciono per nulla questi scritti misticheggianti, che infettano la narrazione con puntatine di sensualità, spiritualità e brani meditativi, non mi piace la presunzione di questo poema nel voler fissare dei punti fermi. E’ il classico romanzo che si legge in gioventù per “fare i diversi”, gli alternativi (ma l’hanno poi letto tutti..), codesto è, a mio parere, il volume più sopravvalutato di sempre (Hesse ha prodotto scritti infinitamente migliori). Un libro, insieme a quelli di Coelho e della Meyer, da offrire ai pompieri di Fahrenheit 451? Questo..




 
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Baba1989
view post Posted on 24/2/2010, 20:17




Non si può certo dire che la tua analisi sia superficiale, anzi: è accurata e attenta.
Comprendo le tue ragioni, e mi accosto a te quando usi il termine "sopravvalutato". Tuttavia io non me la sento di demolirlo, non tanto perchè sia azzardato demistificarlo, ma solo perchè, al di là di pesanti banalità pseudo retoriche, ci sono stati aspetti del percorso di Siddharta che ho trovato interessanti, anche se dopo averli estratti e purificati dal contesto mistico-orientaleggiante ognicomprensivo.. ;)
 
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amarillis
view post Posted on 24/2/2010, 21:45




CITAZIONE (LordDunsany @ 31/8/2009, 21:22)
Eccoci dunque giunti al momento. Non ho mai voluto aprire io una discussione su questo libro perchè sarebbe sembrato uno sparo al piccione. Questo è un libro che io disprezzo da sempre, vi spiego ora il perchè (e tra l'altro è la prima volta che non sono d'accordo con Simona): credo questo sia il romanzo più sopravvalutato della storia della letteratura mondiale di tutti i tempi (benchè da un recnete studio sia risultato essere, insieme al "Signore degli anelli", il libro più popolare e influente degli ultimi 50 anni.)! Mai libro più banale e ricolmo di demagogia.
Hesse qui si erge a maestro universale, a supremo possessore delle verità assolute con frasi e concetti da bacio perugina. La sua è filosofia spicciola messa al servizio di un libro pop-corn che letto in giovane età forse può apparire mitico/mistico col suo carico di falsi insegnamenti, ma a un occhio più attento non può non apparire per quel che è: un simpatico libretto che ha la consistenza di un bicchiere d'acqua fresca. Aggiungiamoci che è banale, scritto coi piedi e avvincnete quanto una puntata di "Nonno Felice" ;) , ne avremo un quadro completo. Ha il demerito ulteriore di aver legittimato e aperto la strada a scrittori del calibro di Coelho, Bach, Bambaren, che tristezza..

VOTO 4,5

ti appoggio in pieno, Cristiano, anche per me è unp dei libri più sopravvalutati e noiosi della storia della letteratura.
 
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view post Posted on 2/3/2010, 01:28
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Ho visto in giro un recensione di Simona, dopo recentissima rilettura, che cambia la sua precedente opinione.. :) Non può che farmi piacere :) :)
 
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**Diana*
view post Posted on 2/3/2010, 12:33




I libri letti nell'adolescenza ovviamente hanno un altro sapore. Secondo me ci sono in giro libri ben peggiori di questo straosannati. Ma come già ti ho detto su aNobii dovrei rileggerlo per dirti quello che penso ora.
 
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view post Posted on 3/3/2010, 16:14
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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CITAZIONE (LordDunsany @ 2/3/2010, 01:28)
Ho visto in giro un recensione di Simona, dopo recentissima rilettura, che cambia la sua precedente opinione.. :) Non può che farmi piacere :) :)

Mi hai anticipato...stavo proprio per inserire la nuova recensione :P

Purtroppo nella vita arriva sempre un momento in cui ci si deve svegliare dal mondo dorato dei sogni...

...e allora ti accorgi che il mondo attorno a te è tutto diverso, è tutto cambiato.

"Un libro adatto a chi si pone tante domande, a chi è alla ricerca di sè stesso, a chi cerca risposte, a chi cerca stimoli per continuare ad andare avanti.

Una gran lezione di vita"

Sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di rivedere un vecchio film o di rileggere un vecchio libro e di rimanerne delusi, di rivalutarlo in negativo, di scoprire difetti che a prima vista vi erano sfuggiti.
A me è capitato con questo romanzo.
Ho lasciato in alto il mio vecchio commento, non ho voluto cancellarlo…è un commento che mi scaturiva dal cuore, ho intrapreso questa lettura mentre stavo attraversando una fase molto delicata della mia vita e questo libro mi ha in parte aiutato, mi ha dato e trasmesso qualcosa, delle risposte che stavo cercando, un aiuto che non avevo avuto modo di avere altrove, mi è stato un po’ di conforto, per quanto possano esserlo le pagine di un libro.
Ora, che ho ripreso in qualche modo in mano le redini della mia vita, che molte cose sono cambiate, che io stessa sono in parte cambiata, quell’aurea di serenità e di pace che mi trasmetteva questo libro se ne è andata, lasciandomi solo un senso di amarezza e in parte di delusione.
Questo è stato il primo romanzo di Hesse che ho letto ed erroneamente lo sempre reputato il suo capolavoro assoluto…niente di più sbagliato.
Nel corso degli anni ho intrapreso molte altre letture, ho imparato a conoscere più profondamente questo scrittore e posso ora asserire con tutta franchezza che Hesse ha scritto cose di gran lunga migliori, a partire da “Il lupo della steppa”, passando per “Peter Camenzind” e finendo con “il gioco delle perle di vetro”.
L’aver etichettato questo romanzo come capolavoro deriva solo dalla mia poca conoscenza nei confronti di questo autore, che sono riuscita in qualche modo a colmare nel corso degli anni e con l’aiuto e i preziosi consigli di una persona che ne sa molto più di me in questo campo.
Vi starete chiedendo: che cos’ha questo Siddartha che non va? E’ un’illusione, una pura illusione dall’inizio alla fine.
E’ un libro che t’ipnotizza, che t’inganna con quella sua atmosfera esotica ben descritta e delineata(Hesse il suo mestiere lo sa fare, diamogliene atto) ma irrealistica e fondamentalmente occidentalizzata, che ti inganna con quelle frasi fatte e stereotipate che tu, da ingenuo ragazzino in piena crisi adolescienziale o persona disperata che ha bisogno di qualcosa a cui aggrapparsi per non affondare, prendi come insegnamenti di vita(e ci credi pure, in parte).
Forse avrei dovuto leggerlo nel 1968, avrebbe avuto un gusto diverso, ma adesso lo vedo solo come una banalizzazione di una filosofia orientale, un’accozzaglia di frasi idealiste che, passato il periodo difficile dell’adolescenza(o appena capisci che il mondo non è quel regno dei sogni che tu hai sempre creduto) ti fa venir voglia di prendere questo libro e di chiuderlo per sempre.
E’ stato un bel ricordo, l’inizio di un piccolo sogno, ma poi mi sono svegliata e purtroppo tale è rimasto.

Voto: 5

Edited by La Venere di cioccolato - 3/3/2010, 17:10
 
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