| Mi capitò tra le mani l'estate scorsa e, probabilmente, non mi trovò dell'umore giusto per poterlo apprezzare a pieno. Avevo appena avuto il mio battesimo con Marquez, commettendo forse l'imprudenza di affrontare, primo tra le sue opere, il grande capolavoro che gli fece meritare il Nobel; tanto il clima mistico ed onirico della splendida saga familiare che sta al centro di Cent'anni di solitudine mi aveva conquistata, tanto L'amore ai tempi mi ha lasciata indifferente (se non infastidita). Premetto che, per poter apprezzare profondamente un romanzo, ho bisogno di trovare almeno un personaggio interessante: entrambi i protagonisti di questo libro, invece, mi sono apparsi assolutamente insopportabili. La fedeltà (una fedeltà più mentale che fisica) di Florentino, lungi dall'essere commovente arriva ad essere fastidiosa; l'incostanza di Fermina, la sua indecisione, ne fanno una donna capricciosa pur nella sua ostinazione. Ed è un peccato che un libro, perfettamente funzionante sul piano narrativo, delizioso per quanto riguarda lo stile, non piaccia a causa dei pessimi protagonisti. Non mi è possibile fare un'analisi più accurata, considerato che non lo ricordo particolarmente bene.
Il mio voto, comunque, è (un generoso), 6,5.
Edited by private eye - 7/9/2009, 23:31
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