MADAME BOVARY, Gustave Flaubert

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private eye
view post Posted on 31/8/2009, 21:01




MADAME BOVARY

di Gustave Flaubert

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La narrazione in prima persona che, sorprendentemente, caratterizza l'avvio del romanzo (è un compagno di studi di Charles a raccontare il primo giorno di scuola del giovane Bovary), si perde poi, in un modo quasi impossibile da notare, nell'impersonalità appassionata ma precisa tipica dello stile di Flaubert. Da qui in poi l'autore racconterà, con misurata e chirugica precisione, le tristi avventure, coronate di passioni e di drammi, di una donna, Emma, entrata ormai a viva forza nell'immaginario collettivo.
Con sapienza l'autore dipana il racconto, conducendolo, attraverso punte di alto lirismo (e aperte riflessioni sulla natura umana) e minuto realismo (ciascuna scena viene presentata innanzittutto visivamente; Flaubert indugia con squisitezza sulla fattura degli abiti, sull'aspetto degli ambienti) ma senza mai abbandonare l'equilibrio, sino all'ineluttabile, tragico e liberatorio epilogo. Nonostante tutto, però, Madame Bovary non è un romanzo concepito per avvincere il lettore e suscitare in lui reflussi di calda passione. E questo perché Madame Bovary non è, almeno principalmente, un romanzo d'amore. La pura e, per certi versi, sciocca innocenza di Emma, la sua passionalità vaga, la sua ingordigia di giovane donna "svezzata" da romanzi di cavalieri e dame, ci inducono a compatirla; la patetica vuotezza di Rodolphe, infarcita di parole capaci di imitare, almeno nell'aspetto, quelle dei nobili personaggi dei romanzi della giovinezza di Emma, di cui l'uomo, però, non ha la profondità, nonché l'inconcludenza debole e romantica di Leon ci stupiscono e disgustano; infine la piagnucolosa ottusità (vera o presunta) del masochista Charles per lo meno ci stupisce. E mentre il lettore sentimentale, commettendo l'errore nel quale incapparono anche i censori dell'epoca (che si presero il disturbo di imbastire un processo ai danni dell'autore per presunta offesa alla morale), s'affanna a seguire le vicende pseudoamorose della protagonista (gli incontri sensuali ma casti tra la donna e i suoi amanti), che finiranno per rivelarsi semplici specchietti per allodole, il lettore accorto coglierà, del romanzo, la vera anima.
Sì perché Madame Bovary, come suggerisce il titolo stesso (perché Madame Bovary e non Emma?), non è altro che un romanzo a sfondo sociale: i veri protagonisti del libro sono gli abitanti del paese (la locandiera, la balia, etc.) e, su tutti, il merciaio e il farmacista, entrambi fautori della rovina di Emma. Flaubert punta la sua lente sulla piccola società della provincia francese, su coloro che, come mosche su di una carcassa, sciamano intorno alla vittima e ne spolpano le carni, andandosene soltanto quanto non c'è più profitto che possa essere tratto. Flaubert si prende la libertà di motteggiare questi "cloportes", di farli apparire ridicoli ma lo fa con una triste consapevolezza: sia nella realtà che nella finzione di un romanzo il loro trionfo di scaltri è ineluttabile e già scritto; non a caso, infatti, finito di narrare le tristi vicende della famiglia Bovary, l'autore si sofferma a registrare, con ironica amarezza, le peripezie di Homais, premiato infine con l'ambita croce al merito.
"Emma c'est moi" affermò Flaubert e come non credergli? Questa Madame è lui non tanto nei deliri d'amore e nelle aspirazioni romantiche e sociali, quanto nella sofferenza e nella passione di un uomo che, afflitto e insieme benedetto da una straordinaria sensibilità e da un forte senso critico, non riusciva a sentirsi parte della società alla quale, per diritto, apparteneva; e questo sentimento di estraneità, simile ad una sete inestinguibile, ad un ambivalente guizzo, un poco anelito e un poco repulsione è un sentimento che, sembra suggerirci Flaubert, può essere arginato (e solo temporaneamente) dalla fede (ma non dalla religione).

Voto: 8 -

Edited by private eye - 8/11/2009, 01:39
 
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La Venere di cioccolato
view post Posted on 14/10/2009, 18:34




In questo romanzo Flaubert ci da prova della sua eccellente qualità di scrittore.
E' la storia di una donna che vuole emergere, perché stanca della propria vita provinciale.
Sin dall'inizio del romanzo si nota la grande intensità stilistica dell'opera.
Le ultime pagine si leggono tutte d'un fiato, in un crescendo continuo di emozioni.
Un romanzo eccezionale, denso, curatissimo, che ha segnato un'epoca.
 
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**Nefertiti**
view post Posted on 14/10/2009, 19:24




Uno dei miei preferiti.... (O.o non avevo visto il topic!)
Come non immedesimarsi in Emma? io l'ho fatto dalla prima all'ultima pagina....
Ho provato nello stesso tempo compassione per il povero Charles,sinceramente innamorato ma,come dice Alice,troppo ottuso per comprendere a fondo la fragile moglie....

Voto: 9
 
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2 replies since 31/8/2009, 21:01   172 views
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