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| CITAZIONE (tiresia5 @ 30/9/2009, 19:53) Testo che unisce l'erudizione infinita di Eco con la capacità di essere popolare: una trama gialla intrigante, un investigatore brillante e una spalla ingenua, un insieme di omicidi sempre più efferati, un ambiente sconosciuto, misterioso e affascinate; poi un pezzo di storia, di storia delle religioni, di storia della filosofia. Eco riesce a far leggere a milioni di persone la teoria degli universali, tramette un pezzo di storia degli ordini monastici del medioevo, le guerre contro catari e albigesi all'interno dell'orizzonte nazionale (dolcino e i suoi), stende un piccolo trattato di filosofia (inventandoselo un po', ma bellissimo) su aristotele, c'è anche un erbario dentro, e poi lezioni sui libri e le miature, il dibattito sulla natura delle donne, l'accenno alla lacerazione interna alla chiesa sull'interpretazione del ruolo del ministero, insomma fa cultura per i più, tanto di cappello. Il libro è bello, godibile, approcciabile su diversi livelli, verosimile, vero e tremendamente falso nello stesso tempo. E quel titolo...mai fatto caso a tutte le rose della letteratura? Da pasolini a Shakespeare, un filo rosso lunghissimo. A parte che hai scritto una bellissima recensione; effettivamente hai ragione, non avevo mai pensato a questo aspetto, mi ci hai fatto riflettere tu ora, a 16 anni dalla lettura..
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