L'ho preso anch'io recentemente in questa precisa edizione. Lo lessi circa tre anni fa, dopo averlo scoperto nella libreria di una mia amica (una vecchia edizione dei suoi genitori in cui, per quanto riguarda la prima metà del libro, le parti che narravano di Bastiano erano in colore diverso rispetto a quelle che riguardavano, invece, le vicende avvenute a Fantasia; uno verde, l'altro rosso. In queste edizione, invece, hanno optato per un semplice italic
).
Devo premettere che il fantasy, generalmente, non mi attrae (ad esclusione, ovviamente, dei grandi romanzi che, pur essendo di un genere specifico, sono importanti nella storia della letteratura come, ad esempio,
Il Signore degli anelli) eppure questo è straordinario. Ende ha un'immaginazione ricca, una profondità superba e uno stile che, sebbene non particolarmente caratteristico, serve in modo esemplare al libro: la vicenda è complessa, fantasiosa in modo indescrivibile e si presta a così tante interpretazioni che molte, secondo me, sono ancora da portare alla luce. Il film (che, purtroppo, ad Ende non piacque affatto: ricorse addirittura affinché eliminassero il suo nome dai titoli di testa ma perse la causa; arrivò, quindi, al punto di augurare la peste al regista, allo sceneggiatore e a tutti coloro che vi avevano preso parte) è uno dei film della mia infanzia; rivisto proprio di recente non posso assolutamente dirne male, benché, in effetti, tradisca il messaggio del libro, semplificandolo. Ne
La Storia infinita Ende fa fiorire, davanti allo sguardo estasiato ed avvinto (ma persino commosso nella parte finale) del lettore, un universo pieno della magia dell'infanzia ma anche dei dolori dell'età adulta.
Mi sono comunque ripromessa di rileggerlo; a rilettura ultimata mi piacerebbe integrare il commento con riferimenti più specifici.
VOTO: 9 (senza esitazione!)