PULP FICTION (USA 1994)
Un film di Quentin Tarantino, con John Travolta, Samuel L.Jackson, Uma Thurman, Bruce Willis, Tim Roth
Aggiudicatosi la Palma d’oro al Festival di Cannes del 1994, e l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale (di Tarantino e Roger Avary) nel 1995, Pulp Fiction è divenuto negli anni un autentico cult, difficilmente racchiudibile in un genere preciso, poiché spazia dal poliziesco al drammatico, mai perdendo quella connotazione ironica tipica delle commedie americane anni Novanta.
Il film si snoda seguendo un percorso circolare: diversi episodi si susseguono, non in ordine cronologico, così da creare una composizione ad anello; si inizia e si conclude con lo stesso scenario.
Gli episodi ci vengono presentati in quest’ordine:
“A colazione”, dove due criminali, Zucchino e Coniglietta (Tim Roth e Amanda Plummer), si accingono a rapinare la tavola calda in cui si trovano.
“Vince e Jules”, dove ci vengono presentati i due protagonisti (Travolta e Jackson), sicari di professione, che devono recuperare una preziosa valigetta.
“Vincent Vega e la moglie di Marcellus Wallace”, in cui Vince porta a cena fuori la moglie del suo capo (Uma Thurman), la quale dopo una piacevole serata va in overdose per aver inalato eroina.
“L’orologio d’oro”, è la storia del pugile Butch (Bruce Willis), costretto a fuggire dalla città per aver tradito un affare con Wallace, tornato a casa solo per recuperare un prezioso orologio dono di famiglia; avrà un simpatico scontro con Vincent, incaricato di ucciderlo, e dopo varie peripezie si ritroverà imprigionato in un retrobottega con lo stesso Wallace, entrambi preda di due stupratori sadici. Questo è l’episodio più denso di violenza, moderatamente splatter.
“La situazione Bonnie”, ovvero risoluzione di un problema: Vince e Jules hanno ucciso per sbaglio in macchina un ragazzo che tenevano in custodia, e si rivolgono a Jimmie (delizioso cameo di Tarantino), il quale li aiuta a far sparire il cadavere e a ripulire l’autovettura, il tutto prima che Bonnie, la moglie di Jimmie, torni a casa e scopra ciò che è accaduto.
“A colazione”, parte seconda e conclusione: Vince e Jules, dopo essersi disfatti del corpo, vanno a fare colazione proprio nel ristorante in cui si stava svolgendo la rapina all’inizio del film. Conseguente dialogo, esilarante, tra uno Zucchino terrorizzato, una Coniglietta sull’orlo di una crisi di nervi e un Jules meravigliosamente cattivo.
Il plot è molto più fitto e intricato, questo è semplicemente lo scheletro.
Ma ciò che emerge dalla pellicola è l’irresistibile humor nero, i dialoghi insoliti, la leggerezza con cui penetra nella violenza (non esaltata, bensì caricaturale) senza perdere la brillantezza; è un film caustico, divertente, sorprendente.
Splendida la fotografia, a tratti volutamente retrò, cast importante e colonna sonora decisamente azzeccata.
VOTO 8Edited by LadyTriffide - 21/9/2009, 12:48