MUSASHI di
Eiji YoshikawaAvventura (al tempo dei samurai), 1935-1939, Rizzoli (Superbur), pagine 848
Questo romanzo m'ha accompagnato per 6 mesi (febbraio-agosto'08): dico grazie per primo a Yoshikawa (l'autore), poi a Musashi Miyamoto, Gonnosuke, Otsu, Takuan, Iori, Daizo, Matahaci, Jotaro, Koetsu, Akemi, Sasaki Kojiro e a tutti gli altri personaggi che rimarranno sempre in una parte del mio cuore. Siamo nel 1600, Tokugawa Ieyasu, daimyo di Edo (ora Tokyo)diventa Shogun del Giappone sbaragliando gli avversari nella battaglia di Sekigahara, il giappone è unificato, comincerà un periodo che durerà più di 250 anni. Da questo punto iniziano le avventure di Takezo (diventato poi Musashi), ronin (samurai in senza padrone)che farà dela ricerca della "Via della Spada" lo scopo della sua vita. E' un romanzo fedele alla storia quanto possibile, pieno di avventura, coincidenze incredibili (qualche aggiustamento è lecito), combattimenti e personaggi.. Chi ama l'Oriente, il Giappone, i Samurai e il loro codice di comportamento, gli usi e i costumi, la storia, non può lasciarselo scappare. Scoprirete cos'è una "obi", cosa sono gli "hakama" e di quanto il Giappone sia ricco di "criptomerie". Certo c'è anche l'amore, ma è molto leggero, rispettoso di quello che erano i codici del tempo. Io credo che ogni Giapponese ami accostare se stesso alla figura del grande Musashi (samurai dalla doppia spada, ma anche pittore e scrittore); leggerlo significa avvicinarsi a capire perchè il Giappone è così oggi. Personalmente più di Musashi ho adorato Sasaki Koijro, spavaldo, sicuro di se, ma leale. Piccoli appunti negativi: nel finale forse si accumulano troppi personaggi secondari di cui subito si dimenticano i nomi; Otsu, l'innamorata di Musashi si comporta in maniera molto fastidiosa, se Yoshikawa avesse eliminato lei e la spocchiosa nonchè vecchia Osugi il romanzo sarebbe stato perfetto. Tutto fila liscio e molto piacevole, è tradotto bene salvo alcuni orribili strafalcioni trovati qua e la: "Non mi minchionare" - "Non fare lo gnorri" - "Fa su le tue robe" - "Vai da lei e le dici"; dubito che si parlasse così nel Giappone del 1600. Questo è il classico romanzo che si vorrebbe avesse 10000 pagine (rimedierò leggendo Shogun).
VOTO 7,5
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