| EDIPO RE - Sofocle Editore: Ist. Veneto di Scienze, traduzione di M.G. Ciani, testo greco a fronte, 331 pag.
La tragedia sofoclea per eccellenza. Il rovesciamento del destino di Edipo rappresenta l'impossibilità dell'uomo di fronte al Fato, il dissidio tra la libertà di agire e l'obbligo di conservare il proprio posto nel mondo, al di sotto della divinità. L'introspezione applicata al personaggio è talmente precisa e intensa, che passo dopo passo il lettore vive i colpi di scena con un carico di tensione continuo, fino al riconoscimento drammatico della tyche, dell'imprevedibilità degli eventi di cui parla Giocasta. Edipo è macchiato di una colpa che non conosce, ha ucciso suo padre e sposato sua madre senza saperlo, e lentamente, come in un unico angosciante climax, capisce che gli Dei lo puniranno, che per lui non v’è scampo, che redimersi sarebbe inutile così come inutile sarebbe l’assoluzione del suo popolo o della divinità, dal momento che comunque la sua anima rimarrebbe spaccata, divisa tra ciò che credeva di essere e ciò che è realmente. La sua profonda intelligenza gli impedisce di lasciar scorrere il destino vivendo alla giornata, egli non può fare a meno di voler scoprire la verità, sebbene senta che lo porterà alla rovina. Profetiche e terribilmente vere risultano alla fine le parole del Coro.
"Non dire felice uomo mortale, prima che abbia varcato il termine della vita senza aver patito dolore." (Corifeo, vv. 1528-1530.)
VOTO: 8
Edited by LadyTriffide - 29/9/2009, 10:23
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