STORIE DI CRONOPIOS E DI FAMA - Julio Cortįzar Non saprei dire se č stata maggiore la delizia giocosa che ha guidato la mano di Cortazar durante la composizione di
Storie di cronopios di fama oppure il mio piacere, simile, immagino, al piacere di tutti i lettori che l'hanno affrontato, per la meraviglia spontaneamente evocata dalle pił sottili arguzie e dalla genialitą genuina e lineare di questo autore.
Altre parti precedono quella che dą il titolo all'intero libro: "Manuali d'istruzioni", "Occupazioni insolite", "Materiale plastico", etc. In ognuna di queste sezioni Cortazar aggiunge una molecola di materia al suo universo (fors'anche rubata da quello che resta del vecchio universo, scomposto e destrutturato): degli assurdi paradossi, in fondo per nulla paradossali, che tracciano il confine e, insieme, liberano la suddetta realtą alternativa (la cui legittimazione č l'autoleggitimazione rappresentata dall'esistere legato al fatto d'essere, concepito, messo in azione e raccontato) chi legge non si stupisce (e ancor meno stupisce colui che ha la fortuna di sapersi abbandonare alla logica meno rigorosa che domina questo libro).
L'autore, con estreme generositą e cortesia, lungi dall'escludere il lettore, lo invita ad assistere alla genesi del suo mondo (che per lo spazio di circa 150 pagine appartiene anche a noi), ai giochi di equilibrismo dei suoi personaggi, ai capovolgimenti della scatola che contiene il suo universo (e che non si chiude affatto con la fine del libro). I personaggi delle prime parti sembrano rappresentare il preludio a quegli esseri oramai mitici che sono i cronopios e i fama, con i loro caratteri e i loro balli (catellon catelloni spetta e spera); i primi d'una ingenuitą crudele e infantile, facili a dimenticare, disposti ad impegnarsi esclusivamente in attivitą inutilti, dai sentimenti usa-e-getta (tanto le gioie quanto le malinconie vengono passano rapidamente), sono paragonabili ai componenti della bizzarra famiglia che Cortazar introduce in una delle sezioni precedenti. I secondi (fama o famas), invece, pił riflessivi e generosi, altruisti ma angosciati dal peso delle proprie responsabilitą e dal desiderio d'essere integerrimi, sono invece il risultato di una somma di atmosfere, logiche, malinconicamente inquietanti che dominano alcuni dei racconti che vengono prima. Tra questi due emisferi del suo mondo, Cortazar colloca le speranze, ridanciani ed irosi esserini, facili ad abbandonarsi all'autocommiserazione ma la cui esistenza appare, in fondo, totalmente incidentale.
Storie di cronopios e di fama, per concludere, altro non č che un gioco ed insieme un regalo; un regalo d'epifania, inatteso, felice e un gioco di costruzione, per entrare in un mondo nuovo in cui perdersi.
VOTO: 9
