SE QUESTO E' UN UOMO, Primo Levi

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La Venere di cioccolato
view post Posted on 7/10/2009, 18:40




Nutro un profondo rispetto per il signor Primo Levi, ma per me questo suo libro è illeggibile.
Prima che qualcuno venga qui e mi picchi a dovere voglio spiegarvi il perché.
La prima volta che lo lessi avevo quattordici anni…mi venne dato come compito dalla mia insegnante di italiano, in concomitanza con la visione del film di Spielberg “Schindler’s List”(all’epoca era appena uscito nelle sale).
Il film sono riuscita a vederlo tutto, il libro l’ho chiuso a pagina settanta perché non riuscivo più ad andare avanti, era troppo doloroso.
A distanza di sedici anni ho deciso di riprenderlo in mano perché non mi piace lasciare le letture a metà(dovrò farlo anche con Moll Flanders un giorno di questi e già tremo solo all’idea) e il mio giudizio, purtroppo, non è completamente positivo.
Non ho assolutamente nulla da dire riguardo al contenuto del libro, una lacerante testimonianza di come si vive in un lager nazista, una grande drammatica lezione di vita, ma lo stile con cui viene raccontato l’ho trovato pessimo, troppo lento e soprattutto troppo distaccato.
Mi prendo la colpa di tutto, questo tipo di letture non fanno per me, io in un libro cerco l’armonia, la scorrevolezza delle parole e qui non l’ho trovato.
Mi dispiace molto perché è un’opera che merita, è una dolorosa testimonianza su cui tutti dovremmo riflettere, ma non si confà alle mie esigenze di lettrice.
Mi dispiace, davvero.

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**Nefertiti**
view post Posted on 7/10/2009, 19:38




Mah guarda Venere,mi trovi d'accordo invece.....
Nulla da ridire sull'atroce testimonianza ma il libro lo lasciai tempo fa a meta anch'io.....lo riprendero prima o poi.....ma non mi entusiasmo molto,sara che ero piccoletta,ma a quanto pare nemmeno leggendolo adesso(come dici te) cambierebbe parecchio....
 
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LadyTriffide
view post Posted on 8/10/2009, 08:06




Io leggendolo alle medie, l'ho trovato al contrario molto scorrevole, lo lessi in un paio di giorni.
Ero avida e "curiosa" su questo argomento e il prof mi lasciò una lista di libri da leggere, questo probabilmente fu il più interessante (c'era anche così a memoria Il sergente della neve, La tregua, Niente di nuovo sul fronte occidentale).
Il suo tono distaccato fu dovuto (dicono) al grande vuoto interiore che quell'esperienza gli aveva provocato, fino ad arrivare al suicidio nel 1987....

VOTO 8
 
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view post Posted on 10/10/2009, 19:01
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Sapiente Malizioso
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Simona sono assolutamente, totalmente d'accordo con te! Come avrai letto in ANobii io lo trovo "cartavetrato", respingente.. Non lo trovo per nulla scorrevole e benchè sia rispettabilissimo e da ricordare sempre l'argomento trattato non l'ho apprezzato, anzi.. Come te io cerco scorrevolezza, storie più o meno leggere e che non trattino argomenti così tragici, che toccano troppo la sfera "intimo sentimento".. A parte quello anche questo genere, ammesso che possa esser colocato in un qualche genere, non si confà a ciò che maggiormente prediligo.. :)
Infatti scrissi così:

"Non mi permetto di negare l'importanza, la forza di questo volume; troppo insegna, troppo fissa nella memoria accadimenti che mai dovrebbero esser dimenticati, ma detto questo, aggiungo che non m'è proprio piaciuto. Levi non ha uno stile lieve, è impegnativo, poco scorrevole, non si "lascia amare" da un lettore che, forse, come me, l'ha letto quando era troppo giovane. In più, per me l'argomento non accresce la curiosità di lettore. Per me bocciato.."

VOTO 5
 
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LadyTriffide
view post Posted on 26/10/2009, 01:01




CITAZIONE (LordDunsany @ 10/10/2009, 20:01)
Simona sono assolutamente, totalmente d'accordo con te! Come avrai letto in ANobii io lo trovo "cartavetrato", respingente.. Non lo trovo per nulla scorrevole e benchè sia rispettabilissimo e da ricordare sempre l'argomento trattato non l'ho apprezzato, anzi.. Come te io cerco scorrevolezza, storie più o meno leggere e che non trattino argomenti così tragici, che toccano troppo la sfera "intimo sentimento".. A parte quello anche questo genere, ammesso che possa esser colocato in un qualche genere, non si confà a ciò che maggiormente prediligo.. :)
Infatti scrissi così:

Per quello che mi ricordo, questo libro non racconta proprio nulla dell'"intimo sentimento" per fortuna... :shifty: è più un "documentario" di una persona che è (sfortunatamente) soppravvissuta ad un genocidio e l'ho trovato molto scorrevole.
Tutto il contrario invece La Tregua, maggiormente introspettivo e per l'appunto, per i miei gusti, "noioso" ^_^
 
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view post Posted on 26/10/2009, 13:12
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Sapiente Malizioso
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Infatti io non mi riferivo a questo libro, parlavo in generale di cosa non mi piace..
 
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infinito cielo
view post Posted on 26/12/2010, 17:09




Penso che nella lettura e nell'assimilazione di lun libro incidano diversi fattori.
Personalmente trovo che "Se questo è un uomo"non DOVEVA essere scorrevole,non DOVEVA essere leggero,non DOVEVA scorrere via come un qualsiasi romanzetto,ma lasciare dentro il lettore una traccia profonda,un gigantesco ed irrefrenabile NO urlato per quell'esperienza cosi disumanizzante.Capisco per chi,come noi,proviene da generazioni diverse la guerra sia qualcosa,fortunatamente,lontana.E quindi i traumi interiori a noi appaiono molto distanti e li vediamo con un certo distacco parlando di stile riguardo un libro che non poteva e non doveva averne.Perchè la verità non teme lo stile.La verità non insegue il bello scrivere.Il dolore non ha bisogno di terminologia particolare per arrivare al lettore.Le lacrime non hanno bisogno di metafore.La sopravvivenza umana,spirituale e fisica,per me,travalica la ricerca del capolavoro letterario e la vincita di premi,ma arriva direttamente al cuore e all'anima di chi si sente partecipe e colpito da quella tragedia che è stata l'Olocausto.
 
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maxmagnus
view post Posted on 26/12/2010, 22:33




Bravo, sono d'accordo su tutto quello che hai scritto. Hai perfettamente centrato il punto.
E dire che tra le nuove generazioni c'è perfino chi nega l'esistenza dell'olocausto.
Questa narrazione testinomianza(perche tale è) non è un romanzo,ne cronaca, ne documentario,non è il grido di uno solo , ma è il dolore senza fine e la speranza di tutti trasfigurati nel pacato distacco di un altissimo senso morale.

Levi ha volutamente scritto il suo libro con uno stile scarno, asciutto, equilibrato,a volte dimesso,a volte impietoso, senza accentuazioni retoriche e romanzesche. Ed è giusto cosi.


Lo scrittore torinese ci mette davanti una materia incandescente(scritta con lucida intelligenza) capace di toccare le corde piu profonde dell'anima,ma riesce ad essere anche un pugno nello stomaco, che ci costringe a guardare dentro noi stessi, e ci invita a pensare, a meditare, a esaminare, a concludere.....Se questo è un uomo.



Edited by maxmagnus - 26/12/2010, 23:41
 
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view post Posted on 27/12/2010, 01:09
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Sapiente Malizioso
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Mah, a me non ha dato niente, io leggo per riflettere, per il puro piacere del leggere e della "bella scittura"; l'argomento trattato (specie in questo modo), mi interessa 0, ancora meno se a corredo v'è una struttura "pesante", c'è modo e modo di presentare determinati fatti.. ("Niente di nuovo sul fronte occidentale", ad esempio) :D
 
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Baba1989
view post Posted on 27/12/2010, 13:16




Io, per una mia personale sensibilità, trovo sempre molto difficoltosa la lettura di testi che affrontano quest'argomento, e questo non fece eccezione..
Comunque credo che la cosa fondamentale, cioè l'importanza della testimonianza in sè, non la stia negando nessuno.. :)
 
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9 replies since 7/10/2009, 18:40   143 views
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