MALAVOGLIA, Giovanni Verga

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La Venere di cioccolato
view post Posted on 7/10/2009, 18:43




I MALAVOGLIA di Giovanni Verga (1881)


Altro libro che ho odiato a morte insieme alle peripezie di Renzo e Lucia.
Non ho nulla da dire sulla magistrale descrizione della Sicilia e dei personaggi che il bravissmo Verga ci regala, ma è un libro che non mi ha mai lasciato nulla, che non mi ha dato nessuna emozione, che mi ha sempre lasciato indifferente.
Non riesco nemmeno a dargli un voto specifico, è uno di quei libri in cui ho contato le pagine che mi separavano dalla fine, non lo trovo nè originale nè significativo.
Ho apprezzato molto di più Fontamara, libro meno conosciuto e reclamizzato di questo.
Verga mi piace ricordarlo per "Storia di una capinera" e non per quest'opera.
Bocciato per me.

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Edited by LordDunsany - 9/10/2009, 09:25
 
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view post Posted on 8/10/2009, 08:10
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Sapiente Malizioso
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Sono assolutamente d'accordo con te Simona. Niente da dire sul valore che i critici danno a quest'opera, ma per conto mio può finire in un bidone! Questa povera famiglia, "la roba", la provvidenza, la pesca, i lupini, la debolezza economica, il declino inesorabile; forse materiale e idea d'interesse, ma non per me. Non posso non rilevare che la "tecnica impersonale", cioè quella che gli ha permesso di darci il punto di vista dei vari personaggi, si avvale dell'elemento che m'ha reso odioso questo libro: l'uso del dialetto siciliano!
In certi brani come potevo capire di che si parlava??? :huh:
Faceva parte del "ciclo dei vinti", credo che vinti ed estenuati siano stati coloro che hanno avuto il coraggio di accostarsi a questo romanzo, senza neppure il conforto di aver a portata di mano un delizioso mandarino al limone, che tanto apprezzai in quel di Aci Trezza.. ;)
 
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NYCLight
view post Posted on 8/10/2009, 20:51




Verga non lo reggo per niente.
ma niente niente!
 
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Baba1989
view post Posted on 8/10/2009, 22:38




Pesante pesante pesante.
I personaggi non li ho odiati, ma mi hanno lasciato indifferente, il che è forse peggio.
Innovativo dal punto di vista della tecnica stilistica, sicuramente, ma se parliamo di sensazioni, o meglio emozioni provate durante e dopo la lettura, beh, siamo ben lontani..
 
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view post Posted on 9/10/2009, 08:26
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Sapiente Malizioso
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Sbaglio o abbiamo un coro unanime di dissensi? :) Perchè mai a scuola nn ci parlano di altri libri ma questo c'è sempre?
 
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LadyTriffide
view post Posted on 10/10/2009, 11:21




Non saprei dire su Malavoglia, anche il mio prof delle medie non l'apprezzava, quindi ci ha fatto leggere appunto Fontamara.. Molto bello per essere un libro letto a scuola :P
 
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Baba1989
view post Posted on 10/10/2009, 12:23




La mia professoressa del Liceo purtroppo adorava Verga, e in particolare quest'opera.. <_<
In compenso snobbava totalmente Pirandello, che ingiustizia..
 
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NYCLight
view post Posted on 10/10/2009, 12:33




CITAZIONE (LordDunsany @ 9/10/2009, 09:26)
Sbaglio o abbiamo un coro unanime di dissensi? :) Perchè mai a scuola nn ci parlano di altri libri ma questo c'è sempre?

perchè Verga (dicono loro e i critici) è l'esponente del positivismo in italia e cioè il Verismo. e siccome è il più importante (secondo loro) va studiato. Verga ha degli elementi quali il "concetto dell'ostrica", il sentimento del contrario (cioè di far passare per normale un comportamento che sappiamo benissimo essere scorretto). sono caratteristiche racchiuse solo in Verga. ora, ci sono tanti autori di quel periodo come Grazia Deledda e Capuana. perchè non studiare anche quelli?
poi è normale, risaputo: la scuola allontana dai classici perchè dopo che leggi un romanzo devi fare il riassunto, analizzare rigo per rigo e trovare significati nascosti che neanche l'autore, mentre scriveva, aveva trovato.
 
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view post Posted on 10/10/2009, 18:47
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Sapiente Malizioso
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Ovvio Tea, era una domanda retorica..

Potrebbero invece far studiare qualche verista francese?? Possibile che Zola e amici debbano esser scoperti, quasi sempre, dopo la fine delle superiori???
 
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NYCLight
view post Posted on 10/10/2009, 19:03




no vabbè nella teoria si studia anche Zola. almeno io l'ho fatto e l'ho trovato ovviamente migliore.
ahah so che era una domanda retorica, volevo vedere se a distanza di due anni ricordavo tutto XD
 
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private eye
view post Posted on 11/10/2009, 00:54




Pur ammettendo di preferire, di Verga, il volto novellieristico (Libertà dalle Novelle rusticane è innegabilmente splendida con il suo carico non di forza quanto piuttosto di "violenza" evocativa), non posso negare di aver "apprezzato" I Malavoglia.
Innanzitutto è necessario premettere come questo romanzo sia certamente più interessante dal punto di vista stilistico che contenutistico. A livello di contenuti lo spirito reazionario e conservatore del proprietario terriero (legato ai propri possedimenti e all'ambiente rurale) ha un influsso particolarmente ingombrante sulla scelta della vicenda da rappresentare e sulle modalità di questa rappresentazione (che Verga orchestra in modo funzionale al suo scopo: quello di invitare ad accettare l'ordine sociale come ordine naturale, nel rispetto del determinismo naturalistico).
Tralasciando questo aspetto, quindi, e concentrandosi sulla pura scrittura, non si potranno ignorare i meriti dell'autore: in molti punti il romanzo raggiunge apprezzabili livelli di lirismo (la delicatezza con cui l'autore racconta, non raccontandola, la morte della madre), in altri scoppietta di piacevoli stralci di comicità (anche solo per il fatto che spezzano appena il clima tetro e opprimente che permea tutta la narrazione).
A mio parere, quindi, non si tratta di un romanzo né eccellente né pessimo, ma di un buon romanzo importante per la letteratura.

:)
 
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10 replies since 7/10/2009, 18:43   249 views
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