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| Ho un'amica con questo problema, lui alterna momenti di tranquillità e slanci affettuosi a quelli collerici e maneschi. Va bene un po' di gelosia, va bene anche qualche parola o litigio di troppo, le coppie vivono anche di questo, ma la dignità di una donna è altra cosa; credo che averlo perdonato tre volte sia stato più che sufficiente (a parer mio), quasi che gli abbia concesso il permesso di farlo ancora, ma a tutto si può porre rimedio. Solo che, purtroppo, alcune volte si guarda la situazione con gli occhi dell'amore e del cuore mettendo un lenzuolo davanti allo specchio per non vedere "quell'amore" cosa ha fatto al nostro corpo (nel senso puro del significato). Si piange, ci si dispera perchè qull'amore non è "come gli altri", si vorrebbe che lo fosse ma non lo è: non si è capaci di mettere una fine ad un rapporto che ci sta facendo appassire per non soffrire e, cosa ancor più scioccante, per non sentirsi in colpa (già, i sensi di colpa!), quasi come se alla fine ci si domanda: "forse ho sbagliato in qualcosa, avrò detto qualche parola che lo abbia offeso?". Capite? Succederà, come già successo, di stare male dopo, di non poter resistere alla lontananza, certo che questo è del tutto normale all’inizio, ma non deve impedire di recuperare se stessi, uscendo quindi da quello che si definirebbe un incubo (perchè questo è!). Forse dovrebbe cominciare ad amare più se stessa come molte volte le ho detto, perchè come si dice "morto un Papa se ne fa un altro", e sono sicura che la sua dolcezza e sensibilità possono essere comprese da un ragazzo più delicato, accorto e che la rispetti come donna e come essere umano. Scusate, ma alcune volte me la prendo più io che lei perchè non riesco a comprendere come delle volte si annienti in quel modo.
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