PARNASSUS - L'UOMO CHE VOLEVA INGANNARE IL DIAVOLO, Terry Gilliam

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private eye
view post Posted on 31/10/2009, 15:21




Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo (2009)
Un film di Terry Gilliam. Con Heath Ledger, Johnny Depp, Colin Farrell, Jude Law, Christopher Plummer

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Non conoscevo Gilliam che per sentito dire; la celebrazione della sua visionarietà (che effettivamente è, forse, l'aspetto più peculiare ed evidente del suo cinema ma non necessariamente quello che catalizza tutta l'attenzione dello spettatore e tantomeno un aspetto fine a sé stesso) mi aveva predisposto ad uno spettacolo dalla bellezza puramente ed esclusivamente visiva. In effetti Parnassus è ricco, opulento, persino, osa sul versante del colore (un carnevale di tonalità esagerate e armoniche), che Gilliam usa sapientemente per dare materialità e concretezza alle numerose immaginazioni (splendidi anche i costumi e le scenografie: in particolare il carro/teatrino ambulante su cui i protagonisti viaggiano). In aiuto gli viene la tecnologia che finisce per conferire al tutto un tocco di artificialità che personalmente non apprezzo ma che, tuttavia, non stona.
Eppure commentare la bellezza delle immagini mi sembra assolutamente superfluo: anche i detrattori più accaniti di questo film non si esimono dal lodarlo sotto questo aspetto. Ho letto spesso, invece, che di Parnassus viene criticata la trama, a detta di molti difficile da seguire e lenta ad aprirsi, i personaggi scarsamente delineati, deboli, che, inevitabilmente finiscono per sparire, schiacciati dalla ricchezza delle immagini.
E di fronte a questi commenti il solo pensiero che mi viene alla mente è: "Ma che film hanno visto per dire questo?"
Parnassus, infatti, ha una trama lineare, coerente, il cui pregio principale risiede nella molteplicità dei piani di lettura, capace di rendere lo spettatore libero interprete del/i messaggio/i del film in una chiave personalissima e intima (ad esempio, non credo che l'efficace e breve orazione funebre a James Dean abbia sortito su tutti gli spettatori lo stesso effetto). Parnassus è, malgrado l'assenza di un'orginalità dirompente e nonostante l'amarezza di belle riflessioni non sviluppate a dovere, un film onesto, a punti ingenuo, sospeso tra la nostalgia e la speranza; nella disperazione mai totale del protagonista, che, in un patto con il Diavolo (il suo irriverentissimo amico di sfide), finisce per barattare la figlia con la propria mortalità, si legge un invito a continuare a sperare. Nel film, quindi, la trama è come un tronco centrale, pulito, semplice, sul quale, all'occasione, il regista fa fiorire gemme di deliziosa grazia, piccole libertà che egli si prende, rischiando, forse (perché è qui che perde parte degli spettatori, annoiati da ciò che non sanno capire o da ciò che rinunciano ad indagare) ma senza esagerare. Parnassus è un film generoso in cui Gilliam, in un'analogia delicata con il protagonista del film, entra nella sua stessa mente ma senza mai, e dico mai, dimenticarsi di noi che stiamo a guardare (l'immaginazione di Gilliam è prepotente ma con spazi d'azione per lo spettatore).
I personaggi sono interessanti, pur nei confini degli stereotipi a cui possono facilmente essere ricondotti: lo è Parnassus (un uomo immortale, indurito dalla vita ma ancora, per alcuni tratti, fanciullesco), lo è Percy, così come lo sono Valentina e Anton; lo è, soprattutto, il Diavolo, incarnato felicemente in un sorprendente Tom Waits (benché, anche qui, il personaggio sia stato modellato su un'immagine del Maligno ampiamente esplorata in letteratura: dal Wotton e dal diavolo del racconto "Il pescatore e la sua anima" di Wilde, al Woland di Bulgakov, al diavolo della canzone dei Rolling Stones). Lo è Tony, l'adorabile mascalzone (di cui, in ultimo, appare sorprendente e troppo rapida la terribile metamorfosi) che ha i quattro volti di Ledger, Depp, Law e Farrell (tutti notevoli, ad esclusione di Johnny, che sfoggia la solita espressione caricaturale e buffa).
In conclusione, quindi, Parnassus è una bella favola metropolitana, moderna, semplice, sempre attuale.

VOTO 8

Edited by private eye - 8/11/2009, 00:27
 
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view post Posted on 3/11/2009, 02:14
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Sapiente Malizioso
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Non male la tua recensione Alice.. Mi fa strano leggere che non si è mai visto nulla di Gillian; credo sempre sia fondamentale aver visto opere di un regista per aver un giudizio più chiaro e oggettivo sulla sua opera! :) (Penso a "Brazil", "L'esercito delle 12 scimmie", "Lost in la Mancha" o meglio quello che ne resta, o "I fratelli Grimm").
Non ho visto il film, ma amici fidati mi dicono che somigli appunto a "I fratelli Grimm" che non era tanto riuscito, mi si dice che la trama sia deboluccia e si perda molto nel finale :)
 
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private eye
view post Posted on 3/11/2009, 13:40




In linea generale sono d'accordo con te, per questo sono intenzionata a recuperare altri film di Gilliam (anche se, riflettendo bene, la mia memoria mi suggerisce che ho visto L'esercito delle 12 scimmie e un pezzo dei Fratelli Grimm); inoltre non credo che questo tipo di approccio imponga che i film siano visti nell'ordine cronologico di realizzazione, soprattutto perché la maturità artistica di un regista (ma la stessa riflessione può essere estesa ad ogni tipologia di artista) non è un'acquisizione precisa e progressiva, che va crescendo in ogni opera. Io, comunque, mi sono limitata a riflettere sulle tematiche e le rappresentazioni in Parnassus: i confronti, così come un giudizio complessivo sull'opera di Gilliam, verranno in seguito.
Da un altro punto di vista, però, l'approccio "prima opera" ti impedisce di avere pregiudizi, non condiziona la tua percezione del film e ti permette di trattarlo in un modo che non viola la sua identità di unico.

:)

Edited by private eye - 3/11/2009, 18:29
 
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Baba1989
view post Posted on 3/11/2009, 18:35




Personalmente mi auguro che non sia riconducibile a "I fratelli Grimm", perchè in tal caso non credo potrebbe piacermi molto! Al di là del mio giudizio generale su Gilliam.
Tuttavia la recensione e il voto alto contribuiscono ad alimentare la mia curiosità, quindi senza dubbio lo vedrò presto; rimando ogni giudizio a quel momento. ^_^
 
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view post Posted on 4/11/2009, 10:14
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Sapiente Malizioso
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CITAZIONE (private eye @ 3/11/2009, 13:40)
SPOILER (click to view)
In linea generale sono d'accordo con te, per questo sono intenzionata a recuperare altri film di Gilliam (anche se, riflettendo bene, la mia memoria mi suggerisce che ho visto L'esercito delle 12 scimmie e un pezzo dei Fratelli Grimm); inoltre non credo che questo tipo di approccio imponga che i film siano visti nell'ordine cronologico di realizzazione, soprattutto perché la maturità artistica di un regista (ma la stessa riflessione può essere estesa ad ogni tipologia di artista) non è un'acquisizione precisa e progressiva, che va crescendo in ogni opera. Io, comunque, mi sono limitata a riflettere sulle tematiche e le rappresentazioni in Parnassus: i confronti, così come un giudizio complessivo sull'opera di Gilliam, verranno in seguito.
Da un altro punto di vista, però, l'approccio "prima opera" ti impedisce di avere pregiudizi, non condiziona la tua percezione del film e ti permette di trattarlo in un modo che non viola la sua identità di unico.

:)

Curiosissimo di sapere come ti parranno le altre sue "cose"! ;)
Ma ti chiedevo anche: non hai trovato la trama un pò "debole"?
Anch'io mi riprometto di procurmelo presto.. ;)
 
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private eye
view post Posted on 8/11/2009, 00:41




CITAZIONE (LordDunsany @ 4/11/2009, 10:14)
Ma ti chiedevo anche: non hai trovato la trama un pò "debole"?

Come ho specificato nella recensione le critiche alla trama mi risultano assolutamente incomprensibili. Lo sviluppo narrativo è chiaro e coerente per quasi tutta la durata del film: si perde appena nel finale, in cui acquista un poco di nebulosità, di vaghezza; ma questo, a mio modo di vedere, non è affatto negativo poiché lascia ulteriore margine allo spettatore, rendendolo libero di interpretare ciò che vede in un modo assolutamente personale. In fondo "Parnassus" è un film sull'importanza dell'atto del raccontare (non soltanto fondamento su cui il mondo si regge bensì componente essenziale nel processo di genesi di tutto ciò che esiste; una riflessione su questo tema è fatta, purtroppo in un modo non approfondito ma esplicito, all'interno del film stesso: l'esistere legato al fatto d'essere parte di una storia raccontata, da altri, in una qualche parte dell'universo) ed è indubbio che una parte fondamentale di questo processo è proprio il pubblico, il destinatario di questo racconto, che deve essere ricettivo, pronto a prendere ed elaborare il messaggio. In conclusione "Parnassus" è uno di quei film per i quali l'approccio razionale/analitico si rivela fallimentare. Senza scadere nella retorica direi piuttosto che è necessario "viverlo" per apprezzarlo, malgrado i suoi limiti, come merita d'essere apprezzato.

^_^
 
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Baba1989
view post Posted on 16/11/2010, 19:54




Contrariamente a quanto scritto sopra da Private, o meglio coerentemente al "dissenso" generale di cui si lamentava, confermo un'opinione che non so se sia diffusa, ma di certo è la mia: "Parnassus" è un film debole, lungo, autenticamente noiosissimo, che si trascina a stento come il carro protagonista. La trama non è confusa, anzi, risulta piuttosto lineare, c'è un filo conduttore che si segue bene e che può portare a mille dietrologie raffinate e filosofeggianti, che tuttavia non appartengono al mio modo di giudicare il cinema: si tratta di un enorme calderone in cui Gilliam ha infilato troppe tematiche lasciate poi sospese e quindi mal sviluppate, troppi attori, troppi colori, troppe possibili interpretazioni. Amare un linguaggio filmico preciso, con un'idea chiave alla base, significa odiare un film come questo, dove il presunto pregio di lasciare allo spettatore il compito di capire come meglio desidera la pellicola, si traduce in mancanza di incisività, in una regia che difetta, perchè doveva guidare meglio e di più. E per forza ci si perde, se tra uno sbadiglio e l'altro, tra un prato e una nuvola, tra una scala e un cappio, ci ritroviamo per le mani situazioni potenzialmente interessanti, ad esempio in riferimento al rapporto col Male, alla speranza riposta nel racconto e nel sogno, alla ricerca incessante dell'eterno, situazioni che però restano vaghe, perse per strada.
E la bellezza visiva, perchè questo è realmente tutto ciò che io ricorderò di questo film, seppellisce i concetti e non basta a colmare l'enorme vuoto della noia: tanti stupendi colori, per un unico grigiore narrativo.
Magari sono io che non l'ho capito (di solito si dice così), ma ho rimpianto le 12 scimmie..

Voto: 4
 
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view post Posted on 17/11/2010, 18:45
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Sapiente Malizioso
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Che giudizio severo!! :D Riassumerei con una parola che uso spesso e mi pare calzi benissimo: pastrocchio? :P :D
 
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Baba1989
view post Posted on 17/11/2010, 20:48




Mmm, no Cri, più che pastrocchio lo definirei così: noioso! :D
 
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8 replies since 31/10/2009, 15:21   139 views
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