IL CONTE DI MONTECRISTO di
Alexander Dumas padre1844
Una vendetta lunga una vitaFacciamo delle ipotesi: presumiamo che siate felici, che stiate vivendo uno dei periodi più belli della vostra vita, che tutti i sacrifici che avete fatto nella vostra difficile esistenza siano stati ripagati.
E supponiamo che, il giorno del vostro fidanzamento, per invidia, ira e paura tutto vi venga strappato, condannanti senza aver commesso nessuna colpa e portati in una fortezza isolata, in una cella angusta.
Come vi sentireste? Distrutti? Beh, pensate a quello che può aver provato il povero Edmond Dantes, umile marinaio che si ritrova con un’accusa di tradimento tra capo e collo e imprigionato in una fetida torre su un’isoletta della Manica.
Questo libro ha come punto di partenza uno degli incipit più geniali che siano mai stati scritti: un uomo accusato e imprigionato ingiustamente, un misterioso abate che lo aiuta nella sua rinascita, la fuga e il ritrovamento di un tesoro nascosto.
Quello che mi ha sempre lasciata un po’ interdetta di questo libro è la scarsa caratterizzazione dei personaggi(Edmond a parte)...da un autore come Dumas, capace di creare personaggi indimenticabili come D’Artagnan, il cardinale Richelieu e Milady questo sembra un punto a suo sfavore, ma ciò che cattura l’interesse e l’attenzione del lettore è la storia, magnificamente delineata, costruita con la precisione e l’accuratezza di un congegno di un orologio svizzero.
Il mondo in cui l’esimio Dumas imbroglia la trama, cambiando continuamente le carte in tavola, è il parto di una mente geniale.
Ti cattura talmente tanto che non puoi esimerti dall’andare avanti, perché non c’è modo di sapere che cosa abbia veramente in testa il Conte, quali saranno le sue prossime mosse.
Un libro che crea una suspense di alto livello, come nessun thriller di Stephen King o Michael Connelly o giallo di Agatha Christie potranno mai fare.
La grandezza smisurata di Dumas sta proprio in questo, l’aver creato un intreccio di trama diabolico e micidialmente ben architettato, un’opera dalle mille e più sfaccettature.
Vi trovate tradimenti, intrighi, vendette, grandezze e bassezze umane, momenti di storia, amore, amicizia, follia, soldi, sfide, provvidenza, sfortuna e su tutto aleggia, ora amorevole e compassionevole, ora spietata e vendicatrice, la sua figura, di Edmond Dantes, il conte di Montecristo.
Un libro che dopo secoli fa ancora riflettere sulla natura umana, sulla sua bassezza, che fa riflettere sul perdono, sulla vendetta.
Un’opera indimenticabile, che ogni lettore dovrebbe leggere almeno una volta nella sua vita, per continuare a sperare(ingenuamente ma anche no) che, chi ci fa del male, alla fine avrà quello che si merita.
Edited by LadyTriffide - 4/11/2009, 10:56