POISON, L'esordio coraggioso di Haynes

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view post Posted on 9/11/2009, 02:06
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Sapiente Malizioso
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POISON (1991, USA) di Todd Haynes
Edith Meeks, Larry Maxwell, Susan Norman, Scott Renderer, James Lyons, Lydia Lafleur, John Leguizamo (accreditato come Damien Garcia)

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"Fuori orario" questa volta ci regala la visione del primo lungometraggio di Todd Haynes (il regista del meraviglioso "Velvet Goldmine"). "Poison" è costituito da tre vicende ognuna delle quali è stata divisa in più parti ed in seguito cucita insieme a quelle degli altri racconti andando a creare una sorta di complesso puzzle. I 3 episodi sono:
HERO: la signora Beacon racconta di come suo figlio ha ucciso, sparandogli, suo marito e poi sia letteralmente volato via dal davanzale di una finestra non facendo mai più ritorno a casa. Questo primo episodio è raccontato sottoforma di documentario (quasi patinato), in cui i conoscenti vengono intervistati per parlare dello strano ragazzino.
HORROR: il Dr.Graves riesce ad isolare il "siero del desiderio sessuale", ma per puro sbaglio lo berrà da una ciotolina trasformandosi in una specie di mostro senziente che contagerà moltissime persone. Girato in b/n è un omaggio al cinema Sci-Fi degli anni '50.
HOMO: il detenuto Broom s'invaghisce del detenuto Bolton per il quale prova un enorme desiderio sessuale. Ma la vita in carcere è dura e il destino beffardo. Questo episodio è ispirato alle novelle di Jean Genet (in particolare a "Il miracolo rosa"). I colori, come l'atmosfera, sono molto cupi, solo qualche flashback dai toni abbaglianti viene a portare un pò di luce.

Anche se i tre episodi narrati sembrano slegati tra loro hanno un aspetto in comune: come la H con la quale iniziano i rispettivi titoli, anche i tre protagonisti sono dei diversi o meglio, considerati tali. Il ragazzino del primo è descritto come "strano" e viene spesso picchiato; il Dr.Graves, deformato dal suo siero è scansato da tutti, il richiamo alle malattie infettive, come l'AIDS è evidente; nell'ultimo è l'omosessualità a rappresentare la diversità.
Haynes ha grande cura nel mostrarci il perbenismo imperante, la bontà di facciata di una società che invece si sta sfaldando, dove basta un nulla per esser considerati dei diversi venendo emarginati. L'AIDS, l'omosessualità, le manie personali sono spettri che si agitano sul fondo delle coscienze.
Nonostante il basso budget, essendo un film indipendente, si nota una certa cura nella realizzazione, Haynes, specialmente in "HOMO" è audace, ci mostra l'atto sessuale con coraggio, vuole colpire duro. Come risulterà dalla sua produzione successiva sono visibili alcune delle sue caratteristiche peculiari: l'originalità, il tormento e l'ammiccamento compiaciuto, anche se comunque è difficile ingabbiare il suo modo di fare cinema in una o più classificazioni. Qualcuno ha definito questo film sovversivo, altri ripugnante, io dico che è qualcosa di diverso e forte, da vedere/capire.
Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival 1991

VOTO 6,5

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Baba1989
view post Posted on 9/11/2009, 11:21




Non ho visto questo film, anzi, non lo conoscevo, ma a legger la recensione trovo la solita cura di Haynes nel trattare l'emarginazione, l'omosessualità, l'integrazione nella società, che ho ammirato in altri suoi film; il polistilismo di cui parli lo rende ai miei occhi interessante, anche se è senza dubbio forte, e controverso..
 
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LadyTriffide
view post Posted on 9/11/2009, 13:41




Complimenti Lord per la sintesi concettuale di questo tri-film, riesci sempre a rendere tutto più chiaro e fluido :)
Effettivamente i tre protagonisti sono tre emarginati dalla società, ma (questa caratterizzazione mi è piaciuta molto in Haynes) sono giustamente esclusi perchè violenti e quindi pericolosi...

La storia del bambino, raccontata attraverso un modello di documentario è la più angosciante, nelle prime scene viene descritto come un bambino introverso, ma molto gentile e intelligente, insomma un associale; man mano che gli spezzoni proseguono, escono a galla diversi aspetti sinistri che portano a rivelare la realtà sadica che lo caratterizza...

Ammetto di non aver capito, o diciamo così, di non aver trovato ragioni plausibili ai flashback di Homo, ho trovato tutto troppo frou-frou, fuori dal contesto (probabilmente era proprio questo che voleva :P ) diciamo che le scene cupe introspettive nel carcere ridimensionano il tutto :) Da segnalare una curiosità, non so se hai notato Lord, nella scena del lancio di sputi nella bocca del povero malcapitato, partecipa in una piccola particina anche John Leguizamo!

L'episodio del dottore pazzo è probabilmente quello che ho preferito, nessun risvolto intimista ;) Come hai detto Lord, un omaggio alla SF d'epoca!
Il dottore beve accidentalmente questo siero e si trasforma in un lebbroso che appena viene messo in difficoltà dal gentil sesso per il suo orrendo aspetto, ammazza... Purtroppo è anche contagioso... :shifty: Bellino, la fine è un po' priva di immaginazione, ma per un mini-film va più che bene :P

E' un buon film ma non eccezionale ^_^

VOTO 6,5
 
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Mara_76
view post Posted on 9/11/2009, 18:09




Spendida recensione per quest'interessante ed eclettica opera prima, in cui, l'intersecazione dei tre episodi, stilisticamente così diversi, fa pensare ad una sorta di zapping nel mondo visionario di Haynes, mentre nelle tematiche e nel bianco e nero di "Homo" si ritrova un omaggio a "Un chant d'amour": coraggioso e censuratissimo corto di Genet.
 
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LadyTriffide
view post Posted on 10/11/2009, 01:17




CITAZIONE (Mara_76 @ 9/11/2009, 18:09)
Spendida recensione per quest'interessante ed eclettica opera prima, in cui, l'intersecazione dei tre episodi, stilisticamente così diversi, fa pensare ad una sorta di zapping nel mondo visionario di Haynes, mentre nelle tematiche e nel bianco e nero di "Homo" si ritrova un omaggio a "Un chant d'amour": coraggioso e censuratissimo corto di Genet.

Quindi te lo sei vista pure tu venerdì notte?? :woot:
 
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view post Posted on 10/11/2009, 10:56
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Sapiente Malizioso
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CITAZIONE (Mara_76 @ 9/11/2009, 18:09)
Spendida recensione per quest'interessante ed eclettica opera prima, in cui, l'intersecazione dei tre episodi, stilisticamente così diversi, fa pensare ad una sorta di zapping nel mondo visionario di Haynes, mentre nelle tematiche e nel bianco e nero di "Homo" si ritrova un omaggio a "Un chant d'amour": coraggioso e censuratissimo corto di Genet.

Non avevo capito l'avessi visto pure tu.. ;)
 
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5 replies since 9/11/2009, 02:06   66 views
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