1984 di
George Orwell1948
“Ci incontreremo là dove non c’è tenebra”Se solo Orwell avesse immaginato che il mondo da lui paventato nel 1948 somigliasse in modo impressionante alla nostra società attuale, penso che sarebbe scappato su un altro pianeta e non avrebbe fatto più ritorno.
E’ senza dubbio uno dei romanzi più belli e allo stesso tempo uno dei più terribili e spaventosi che abbia mai letto in tutta la mia vita.
Anche dopo ore dalla fine della lettura sentivo ancora sulla mia pelle quel profondo senso di terrore, di inquietudine, di angoscia, di soffocamento.
Orwell come Cassandra: ha cercato invano di avvertire i suoi contemporanei e le generazioni dell’immediato futuro a cosa sarebbero andati incontro.
Il pericolo, il grande fratello, il terrore esistono realmente, non sono entità astratte, sono vere, si possono toccare con mano.
E non arrivano in uno scenario apocalittico, ma nella grigia e spenta vita di un impiegato comune.
La prima parte del libro è, a mio parere, la migliore e la più intrigante.
Nel lungo monologo del protagonista, tra la desolazione di un mondo senza forma, s’intravede un piccolo barlume di speranza.
Finché l’uomo resta solo con se stesso, ha possibilità di sopravvivere, c’è solo pensiero, niente azione.
Ma quando l’azione entra prepotentemente a sconvolgere la monotonia della sua esistenza, ogni speranza cade, ogni libertà è finita, ogni desiderio o sogno rimarrà incompiuto, irrealizzabile.
La catastrofe(attesa, paventata,inevitabile) è l’unica conclusione plausibile.
Ma fino alla fine il lettore resta incollato al libro, nella vana speranza che tutto ciò non accada, perché non può, non deve finire così.
E invece il libro finisce, lasciando dentro di chi ha appena finito di leggere un senso d’impotenza ma anche di profonda angoscia, un senso di soffocamento, di claustrofobia, perché quel mondo descritto così sapientemente da Orwell non è poi così lontano da noi, anzi ci siamo immersi dentro.
Un libro difficile, attualissimo, senza tempo, un romanzo che tutti dovrebbero leggere, da cui tutti dovrebbero trarre le conclusioni che vogliono, un libro che, forse, non sarà mai compreso appieno.
Molto semplicemente un capolavoro, che dovrebbe essere adottato nelle scuole, assolutamente.
Come sempre ringrazio il mio consigliere LordDunsany per il suggerimento di lettura...ti sono debitrice di un altro capolavoro, grazie.
Edited by LadyTriffide - 17/11/2009, 12:33