LE AFFINITA' ELETTIVE di
Wolfgang Goethe1809
Solo il cuore che ha perduto sa cosa gli mancaLa chimica, come tutte le materie scientifiche, non sono mai state il mio forte.
Perciò per me spiegare il significato del titolo “affinità elettive” è impresa ben ardua, ma ci proverò lo stesso.
Le affinità elettive sono un fenomeno naturale, che lo scienziato-scrittore Goethe conosceva molto bene…due elementi chimici, uniti tra loro, si dividono quando subiscono attrazione da parte di altri elementi, con i quali hanno maggiore affinità(spero di essermi spiegata bene, in caso contrario abbiate pietà di me, non sono una chimica
)
Ed è proprio quello che succede alle due coppie protagoniste di questo romanzo…Goethe, con la sua solita maestria, trasporta il ben noto fenomeno chimico negli affetti umani e immagina che la legge delle affinità avvenga anche con i protagonisti della storia.
Edoardo e Carlotta sono una giovane coppia che vive felice nella loro tenuta di campagna.
Il loro amore dura da anni, ma per varie vicissitudini hanno dovuto rinunciare per anni alla loro passione, salvo poi ritrovarsi dopo anni.
Per aiutarlo a ristrutturare la tenuta, Edoardo decide di invitare un suo amico di vecchia data, tal Capitano che porterà con sé la giovane figlia Ottilia.
I quattro diventano amici inseparabili, ma la loro non si può chiamare propriamente amicizia.
Edoardo, da buon carattere irrazionale e passionale quale è, ben presto si innamorerà della giovane Ottilia, desideroso così di vivere accanto a lei una seconda giovinezza.
Carlotta, dal canto suo, si ritroverà affascinata dalla figura del capitano, uomo colto, maturo, passionale.
Le due coppie vivranno il loro amore in modo totalmente diverso: mentre Carlotta e il capitano sono due persone razionali che si preoccupano delle loro azioni, Edoardo e Ottilia si lasceranno andare ai sentimenti come due bambini, facendosi travolgere completamente dalla passione.
Cosa ci ha voluto insegnare Goethe? La brevità della vita e l’amore, due aspetti che spesso noi comuni mortali diamo per scontati.
Un’opera elegante e drammaticamente splendida, che meriterebbe più notorietà(ma mi rendo conto che al cospetto di “Faust” e de “I dolori del giovane Werther” è impossibile)
Unico neo: in alcuni parti è un po’ troppo prolisso e l’attenzione dello scrittore tende un po’ a scendere, per il resto è perfetto.
Edited by LadyTriffide - 19/11/2009, 11:55