LE NOTTI BIANCHE di
F.DostoevskijIl risveglio amaro di un sognatoreNella vita ci sono persone che vivono di sogni, d’illusioni, che su questi sogni costruiscono la loro vita, la loro intera esistenza e poi, un giorno, si rendono conto che tutto ciò in cui avevano creduto è irrealizzabile e allora si ritrovano soli, sperduti in un mondo che non li appartiene, senza nessuna consolazione se non il rimpianto di non aver vissuto la propria vita.
In una splendida Pietroburgo, ovattata e irreale, una città semideserta che profuma di primavera, c’è un uomo che vive in completa incomunicabilità con il mondo esterno…solo le case, le strade, gli alberi sono riusciti a penetrare dentro di lui, solo con loro ha un dialogo, un rapporto, una particolare empatia.
Tutto il suo essere, la sua interiorità è prodigata verso un mondo di illusioni e di sogni, lui che fugge dall’odiato mondo reale come si fugge da qualcosa che ci terrorizza.
Il sogno lo nutre, gli da conforto, lo fa stare bene con se stesso e con il mondo che lo circonda, gli da modo di condurre una vita si fantastica ma appagante.
Egli si guarda intorno e compiange chi vive nella pigra realtà…per lui non è così, lui può riempire il suo mondo di bellezze quanto e quando vuole, perché nel sogno non ci sono vincoli, non ci sono limiti, tutto è possibile.
Tutti i suoi desideri possono essere realizzati, i suoi capricci esauditi, lui vive l’inganno delle notti bianche, freneticamente rincorre il suo desiderio, disperatamente cerca un desiderio di vita, di amore.
Poi l’incontro con una splendida fanciulla e nel preciso istante in cui i suoi occhi incontreranno quelli di lei, lui si sveglierà e si renderà conto di aver vissuto una vita intera nell’illusione.
Lei rappresenta un miraggio, un’oasi profumata in un deserto senza fine, la risposta a ogni sua preghiera, l’unica occasione che ha per scoprire e capire che cosa sia l’amore.
E si renderà conto di quanto possa essere falsa e inutile una vita vissuta solo ed esclusivamente in funzione del sogno, ora che sta assaporando con lei la realtà, quella realtà così bella, così piacevole, che lui non ha mai conosciuto prima d’ora e che vorrebbe che non finisse mai.
Uno dei capolavori del primo Dostoevskij, quando la gioventù, l’entusiasmo, i sogni e le illusioni caratterizzavano le sue opere, quando ancora non erano state prese dall’angoscia, dal “male” che caratterizzerà le sue opere future.
Un libro su cui tutti dovrebbero riflettere, ma soprattutto consiglio la lettura a chi vive in un mondo tutto suo fatto di bei sogni e di illusioni irrealizzabili, affinché capiscano che verrà un momento in cui l’ascia impietosa della realtà si abbatterà sulle loro teste e la disillusione, quella specie di mostro da cui fuggono, sarà ancora più amara, perché nessuna notte bianca potrà mai eguagliare in bellezza un radioso mattino.
Cris, ti ringrazio infinitamente per avermi consigliato e fatto conoscere questo libro, grazie di cuore.
Voto: 9.5
© Tutti i diritti riservatiEdited by LadyTriffide - 4/12/2009, 22:16