| L'ultima confessione
Si dice che quando una persona è giunta alla fine della sua esistenza, tutta l’intera vita gli scorri davanti agli occhi in un solo istante, in un solo attimo.
Tutto ciò che abbiamo vissuto, tutte le persone che abbiamo conosciuto ci appaiono davanti come delle meteore e i nostri ricordi, i nostri rimpianti, i nostri rimorsi del passato ci sembrano ancora vivi, pronti ad assalirci e a infliggerci ancora delle ferite.
Questo romanzo è lo sfogo, la confessione di un uomo che, giunto quasi alla fine della sua vita, ripercorre le tappe della sua esistenza.
Quella che ne fa lui è il quadro di una famiglia devastata dalla brama di soldi e di potere, che distrugge e porta via tutto come un uragano, anche sentimenti come l’amore e l’affetto paterno.
Ma c’è anche il tempo del pentimento, da parte del protagonista, pentimento che arriverà troppo tardi, quando una malattia lo colpirà proprio mentre sta per comprendere i suoi errori, proprio quando al sentimento di odio nei confronti di chi gli è accanto sta per subentrare un sentimento d’affetto e in quel momento, quando ogni uomo sente vicina la propria fine, si affida a colui che può ascoltarlo, a Dio, dal quale si era sempre meschinamente allontanato.
Mauriac con questo romanzo ci lascia un bell’insegnamento: troppo spesso, tra i nostri ricordi, scegliamo quelli che alimentano i nostri dolori, che confermano il nostro rancore, quelli belli sovente li dimentichiamo, perché il più delle volte preferiamo pensare di più a chi ci ha fatto del male(per astio, per vendetta o per senso di rivalsa) a chi ci ha fatto del bene.
Voto: 7.5
p.s. chiedo scusa agli amministratori se non ho inserito la copertina, ma non sono riuscita a trovarla da nessuna parte(ne ho trovata solo una ma non riesco a inserirla perchè mi da "formato errato").
Scusatemi.
Edited by La Fata delle Tenebre - 30/1/2011, 19:13
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