LE AVVENTURE DI PINOCCHIO, Carlo Collodi

LE AVVENTURE DI PINOCCHIO - Carlo Collodi
1881

Una metafora della nostra esistenza.

E’ una delle fiabe più conosciute e amate al mondo, tradotte in diverse lingue, ma Pinocchio è soprattutto una metafora della nostra esistenza, rappresenta il cammino dell’individuo dalla sua nascita alla sua morte.
La crescita di Pinocchio, dalla sua nascita fino a quando verrà trasformato in un bambino vero, contiene tutti i passaggi umani:l’affetto reciproco tra genitore e figlio fin da subito, l’impertinenza e la disubbidienza del figlio verso il genitore, l’animo buono del bambino che si ribella perché non è capace di resistere alle tentazioni.
Il cammino umano è disseminato di tanti pericoli, di tante persone che sono pronte a tradirti, a voltarti le spalle, a prendersi gioco di te, personaggi come il gatto e la volpe(chi non ne ha mai incontrato uno nella sua vita) pronti a trarre guadagno dall’ingenuità altrui.
E poi c’è la voce della coscienza, una voce che è innata in ognuno di noi e che noi spesso cerchiamo di sopprimere, così come cerca di fare Pinocchio con il grillo parlante, perché quello che ci dice non ci piace, perché ciò che ci dice ci fa male, perché a volte la nostra coscienza ci indica una strada da percorrere che spesso è irta di problemi, di cose faticose da affrontare e noi non ne abbiamo voglia, preferiamo divertirci in un mondo dove non esiste la fatica, dove tutto ci è dovuto, un paese dei balocchi, dove essere eterni bambini non è un delitto.
Ma poi arriva qualcuno a intervenire, a riportarci sulla retta via, a risolverci i guai, un angelo-guida, che può essere un amico, una persona cara, una persona che è sempre indulgente con noi, sempre pronta a perdonarci, sempre pronta ad aiutarci.
Pinocchio questi angeli-guida li troverà nella Fata turchina e in Geppetto…ella riassume tutte le energie positive: la comprensione, la virtù, la bontà, la dolcezza, la capacità di perdonare, lui rappresenta il padre ideale, pronto a vendere tutto ciò che ha per il bene di suo figlio.
Un libro molto complesso, un libro che non vuole insegnare ai bambini, ma agli adulti, una parabola della vita, rappresentata al meglio da questo legno vivente, simbolo di ribellione e di bonaria superficialità.
Genitori, maestre, adulti insomma, leggete ancora Pinocchio ai vostri figli, lasciate che comprendano fiabescamente le cose della vita, soprattutto lasciate che capiscano dei “gatti” e delle “volpi” , oggi più che mai in agguato(come cita la famosa canzone di Bennato).

VOTO 7



Edited by LadyTriffide - 29/12/2009, 11:37