Il mondo dei replicanti (USA 2009)
Un film di Jonathan Mostow, con Bruce Willis, Radha Mitchell, Rosamund Pike, James Francis Ginty, Boris Kodjoe. Durata 95 min.L’agente Greer e l’agente Peters vengono chiamati ad indagare sulla morte, presumibilmente violenta, del figlio di un famoso scienziato americano, il dottor Lionel Canter.
L’agente Greer e l’agente Peters, così come il dottor Canter, suo figlio, e la maggior parte dei personaggi che si muovono nella realtà effettiva a noi visibile, non sono umani.
Sono surrogati.
In un futuro molto prossimo, viene elaborato un sofisticato sistema che permette a chiunque di sdraiarsi in una comoda poltrona, collegarsi celebralmente ad una personificazione robotica scelta appositamente, e lasciar interagire nella vita reale il proprio automa, restando al sicuro tra le mura di casa.
Le implicazioni di tale sintetizzazione sono enormi: ci appare una società di sosia perfetti, immortali, impeccabili, una società pulita e priva di violenza e criminalità; l’umanità si lascia presto sedurre dalla prospettiva di non rischiare la propria vita affrontando personalmente le vicende del quotidiano, lasciando che a farlo sia invece un clone attraente e carismatico.
Tuttavia è palpabile il rischio di creare un mondo emozionalmente asettico, una realtà in cui anche i rapporti umani, fisici, vengono delegati ai propri surrogati, in cui si perde del tutto il contatto col vero io.
La situazione subisce una brusca svolta nel momento in cui qualcuno mette a punto un sistema in grado di disattivare gli automi in modo tale da uccidere anche l’umano a cui essi sono collegati..
Un thriller fantascientifico più che godibile, questo di Mostow, scorrevole, fluido, ricco, pregno di riflessioni sociopolitiche che richiamano un retroterra cinematografico celebre, rinnovandolo (il comando a distanza delle proprie azioni prende a piene mani e da “Strange days” e dal più recente “Matrix”, mentre la società che timorosa di lasciarsi coinvolgere fisicamente cerca un metodo per marmorizzare la collettività e bloccare l’ondata di crimine e brutture mi ha ricordato “Equilibrium”; tuttavia l’idea di base è originale e molto buona).
L’azione procede con un ottimo ritmo, anche se il finale si rivela sbrigativo, tutto si risolve sommariamente e si rischia di perdere qualche passaggio; ho trovato inoltre pressochè incomprensibile (anche se probabilmente utile ai fini del plot) la ghettizzazione della comunità dei cosiddetti irriducibili, gli individui che non ammettono l’utilizzo dei surrogati, costretti a vivere in condizioni di estremo disagio.
Ottimo Willis, nel suo (solito?) ruolo di salvatore delle masse, puntuale come un deus ex machina.
Più che discreta pellicola di intrattenimento futuristico.
Voto: 7Edited by LordDunsany - 21/1/2010, 02:57