La Gerusalemme Liberata Torquato Tasso 1581
Una miscela perfetta, che ha dato vita un’opera immortale.Torquato Tasso è sempre stato uno degli scrittori più controversi della nostra letteratura.
Noto a tutti per la sua poca stabilità di mente, in realtà era un uomo dotato di una sensibilità romantica fuori dal comune.
Questa sua dote gli ha permesso di scrivere, a mio modesto parere, una delle opere più belle della nostra letteratura.
La Gerusalemme liberata nasce dall’unione perfetta tra i più grandi scrittori classici che Tasso tanto amava(Omero e Virgilio su tutti) e i ridondanti scrittori cavallereschi(Ariosto e Boiardo).
Un’opera completa, complessa, piena di spunti e di riflessioni, invisa ai più come la maggior parte dei testi che ci hanno inculcato per forza i nostri cari professori.
Opera che si può riassumere con cinque termini:
Eroismo: E’ una storia di guerrieri, di cavalieri che esprimono tensione morale, senso del dovere, ma anche brutalità, ferocia e violenza.
L’eroe per eccellenza è Rinaldo, che pur essendo assetato di gloria, riesce a riscattarsi approdando ad un più alto senso del dovere cristiano
Amore:Sono amori sfortunati quelli che vivranno i protagonisti di questo poema.
Per Tasso l’amore non è solo passione carnale, ma anche ottenebramento dei sensi, passione sensuale che avrà la sua sublimazione nell’amore cristiano.
Magia:Come per l’Orlando furioso dell’Ariosto, anche qui l’elemento magico la fa da padrone…ci sono maghi, incantesimi, malefici, però Tasso vi aggiunge anche il magico cristiano, non più solo mitologico, rappresentato dalla presenza di angeli e diavoli che intervengono nell’azione.
Natura: Non è solo scenario ma parte integrante dello stato psicologico dei personaggi.
E poi, non posso esimermi dal parlare di loro, Clorinda e Tancredi, simboli dell’amore sfortunato e degli eventi avversi.
Tancredi e Clorinda si amano…lui è un eroe tragico, con il cuore in perenne conflitto tra l’amore che prova per la sua donna e il suo amore e la sua fedeltà nei confronti di Dio, che lo spinge a combattere contro gli infedeli.
Lei è un’eroina bellissima, dotata di eleganza e leggiadria ma anche di coraggio e incoscienza.
Un giorno, durante un assalto a una torre, lei rimane chiusa fuori per errore.
Il destino volle che in quel momento lì ci fosse Tancredi e, non riconoscendola a causa dell’armatura che indossa, la colpisca a morte.
La ragazza, ormai in fin di vita, chiede al suo carnefice di esaudire il suo ultimo desiderio: ricevere il sacramento del battesimo.
Tancredi, mosso a pietà, decide di esaudire il suo ultimo desiderio… sono le prime luci dell’alba, Tancredi prende dell’acqua da un vicino ruscello e le toglie l’elmo per battezzarla… si rende allora conto di aver ferito a morte la donna che ama, ma reprime la sua angoscia per esaudire il suo ultimo desiderio, e la battezza.
Clorinda le fa un ultimo sorriso e muore tra le sue braccia…solo in quel momento ci sarà spazio per lui per la disperazione.
Ma purtroppo non finirà qui, come dice Tasso altre battaglie e altre morti ci saranno, ma noi non possiamo fare a meno che rimanere lì con Tancredi, a vivere il suo dramma, che è lo stesso di chi ha perso l’unica cosa per cui valeva la pena di vivere.
Un consiglio appassionato: rileggetela.
Dimenticate le aule scolastiche, dimenticate le parafrasi, dimenticate le interrogazioni…rileggetela per puro piacere, per puro diletto e vi accorgerete di aver disprezzato per anni un’opera ineguagliabile.
Voto: 9.5