I MERCANTI DELLO SPAZIO di
Frederik Pohl/Cyril KornbluthSF sociologica, 1953, Urania Collezione 12, pagine 212
New York, ventunesimo secolo: la Fowler Schocken Associates, rivale della Taunton, è la più importante agenzia pubblicitaria del mondo; capace di rendere la “Starrzelius Verily” prima corporation mondiale (davanti alla storica rivale Universal) e creatrice della Indiastrie, prima fabbrica al mondo che ha assorbito un intero continente! I consumatori sono ormai stati “abituati” a mangiare Soaiburger, biscotti Crunchies, bere acqua Popsie e Caffeissimo, senza contare la dipendenza dalle sigarette Starr; si apre ora una nuova era, infatti la Schoken Associates si assicura i diritti per lo sviluppo e lo sfruttamento del pianeta Venere! Il nuovo passo sarebbe stato la vendita ai terrestri di un nuovo prodotto: un intero pianeta! Fowler Schocken nomina presidente della neonata Sezione Venere il pubblicitario di classe star Mitchell Courtenay. Mitch è molto scaltro, ha una quasi moglie (Kathy) e un rivale (Runsfield); verrà aiutato nell'incarico da un nano astronauta (O'Shea). A fare da contraltare ci pensaranno quei pazzi dei Conservatori, detti anche “Indietristi”, i quali da tempo ritengono che la civiltà nella quale i terrestri vivono causerà la rovina del pianeta (sic!)..
Non voglio aggingere altro, poiché le sorprese che questo romanzo riserva debbono venir gustate pagina dopo pagina. Ci troviamo davanti ad un classico esempio di Science Fiction sociologica; quindi niente robot, raggi laser, astronavi; abbiamo la geniale ed intrigante intuizione di un notevole binomio di scrittori, Pohl e Kornbluth, i quali sono stati dotati del dono della precognizione! Scritto quasi sessanta anni fa, risulta oggi profetico; ci mostra come attraverso lo sfruttamento adeguato dei mezzi di comunicazione e dell’impianto pubblicitario sia possibile persuadere ed ammaestrare le masse! In questo modo le grosse corporation diventano depositarie del potere assoluto, tanto che nel romanzo il presidente degli USA è poco più che un figurante. Ma in questo stupefacente romanzo ci sono anche paradossi, satira intelligente, azione, fantasiose idee; è un insieme di scatole cinesi, non sai mai cosa aspettarti aprendo la successiva! Lietissima sorpresa che viaggia veloce e gradevole attraverso un testo di rara lucidità e mai noioso; trama ben ordita che cela inaspettate trovate. Il meccanismo ha delle falle un paio di volte, ma glielo si perdona senza fatica! Il capitalismo spinto renderà la popolazione una massa indistinta, impersonale, bisognosa di consumare ed essere consumata? Stiam noi stessi finendo dentro questa distopia?
VOTO 7
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