SPOILER"IL VELO DIPINTO" -
William Somerset MaughamRomanzo, 1925, Mondadori, pagine 228
“Non sollevare il velo dipinto che quelli che vivono chiamano vita” -
Percy Bysshe ShelleySiamo nel primi anni del 1900 e Kitty, londinese doc, dopo aver ricevuto un’educazione all’insegna della frivolezza e del gusto per le cose sciocche, ormai in età avanzata, decide di sposare, giusto per maritarsi prima della giovane sorella (Doris), il batteriologo Walter Fane. Costui, uomo semplice, serio e quadrato si innamorò (inspiegabilmente) subito di quella graziosa ragazza dai valori comuni e dai gusti volgari; non si riteneva degno del di lei amore, gli bastava poterla amare. Tching-Yen, Cina: per il lavoro di Walter i due coniugi è qui che si spostano ed è in questo luogo, così si apre il romanzo, dove Kitty tradisce. L’aitante e amante della bella vita Vicesegretaio Coloniale, Charlie Townsend, dopo breve corteggiamento ha ragione di Kitty; l’amore tra i due sembra legittimo, furioso, focoso. Walter, molto più scaltro di quel che appare, scopre la tresca e pone una condizione a Kitty: o Charlie divorzierà dalla propria moglie (Dorothy) e la prenderà in sposa oppure dovrà partire con lui alla volta di Mei-tan-fu dove imperversa una terribile epidemia di colera.
Ho letto il romanzo nella vetusta traduzione che ne fece Elio Vittorini e codesta purtroppo s’è rivelata straboccante di termini desueti il qual fatto di certo non ha giovato nel mio giudizio finale. Questo è uno di quei classici romanzi che io trovo irritanti: la protagonista Kitty è sciocca, insensata, insensibile, volgare, malvagia, irritante, insipida; “Come” - mi si dirà - “tutte queste doti in una singola persona?” Ebbene sì. Maugham aveva un rapporto d’amore-odio con l’universo femminile; lui, omosessuale, vedeva le donne come rivali e nei suoi romanzi le caricava di molti difetti. Kitty è ottusa, tradisce il buon Walter solo per “noia”, non s’accorge dell’inarrivabile pochezza del suo nuovo amore, il bel Charlie, il quale, novello Narciso, ha in testa solo la sua carriera. Il soggiorno tra i colerosi, aiutando alcune monache francesi, sembra redimere Kitty, finalmente capisce le proporzioni del suo misfatto. Inizia a veder oltre il velo che le stava, colorato, davanti; capisce la bontà, la gradiosità d’animo di Charlie e benchè non torni ad amarlo (diversamente da quanto mi si dice accada nel film) inizierà a provare del giusto orgoglio e stima per il marito. Per Charlie serberà solo rabbia e disprezzo assoluti, ne vedrà distintamente la grettezza mascherata dietro al bell’aspetto..
Senonchè, al ritorno a Tching-Yen, dopo mille buoni propositi e pensieri positivi, incontrando Dorothy acconsentirà (dopo un solo attimo di ritrosia e senza alcun motivo sensato!) ad andar a stabilirsi per qualche tempo da loro. Seguirà l’incontro con Charlie, nel libro accompagnato da questa frase:
“
Era proprio un bell’uomo, un bellissimo uomo. Per fortuna ora sapeva quanto fosse indegno. Che vesse qualcosa di avvincente nella voce Kitty lo aveva sempre riconosciuto, e quella voce ritrovava quale la ricordava; ma questo rendeva più esasperante la falsità di ogni parola ch’egli pronunciava. Che begli occhi aveva però; costituivano il suo vero fascino! Sprigionavano una morbida luce azzurra e avevano un’espressione che riusciva deliziosa; era impossibile non commuoversi a guardarli.”
Questo suona come il nefasto preludio all’ennesima ricaduta dopo i mille buoni propositi; infatti scioccamente Kitty ancora una volta si concede al vicesegretario, salvo poi pentirsene. Il finale non giungerà proprio consolatorio alle mie pene di lettore. Maugham è bravo nel porre la situazione, buono lo sviluppo della trama anche se il tutto risente di una certa semplicità; non è però possibile non biasimare la protagonista che cerca di rendersi antipatica in ogni maniera. La comprensione del suo errore presso le suore e la morte di Walter non servono a cambiarla del tutto, la paternità del figlio resterà sempre incerta e un’ombra le aleggerà sempre intorno. L’avvenire è pieno d’incognite, ma è con cuor leggero e fiducioso che va affrontato.
VOTO 6
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