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Uno dei cartoni più frizzanti degli anni 80, sempre in bilico tra l'azione e il comico, con un insolito "rovesciamento di ruoli": i buoni sono i ladri, anzi le ladre, i cattivi i poliziotti che cercano di arrestarle. Ma come si fà a considerare cattivi l'imbranato Matthew e il suo collerico capo? Magari Alice si cala un po' più nel ruolo..comunque, sempre spassoso da rivedere, molto ben disegnato, e diciamolo pure, con un quid in più dato dall'avvenenza delle tre sorelle, che non guasta di certo.. Tokyo: tre belle sorelle getiscono il Cat's eye cafè: sono Kelly, di circa 30 anni, Sheila, di poco più giovane, e Tati, adolescente di 16 anni. Sembrerebbe non ci sia niente di strano nella situazione, senonchè le tre sorelle hanno una doppia vita, perchè di notte indossano aderenti calzemaglia (viola per Kelly, azzurra per Sheila e arancione per Tati) e diventano le componenti della banda "Occhi di gatto", specializzata nel furto di opere d'arte. Ognuna di loro ha le sue peculiarità: Kelly è la mente del trio, quella che pianifica i colpi e tiene le fila dell'organizzazione; Sheila è il braccio operativo, la più atletica delle tre, quella che si occupa delle azioni di "sgraffignamento" e successive corse e salti per seminare la polizia e Tati, nonostante la giovanissima età, è un piccolo genio nella costruzione di modellini e automi, e addirittura pilota elicotteri e aerei ad elica. Per cercare finalmente di afferrarle, la polizia ha creato un pool di investigatori, guidata da un collerico "capo" (di cui non si saprà mai il nome) che riversa le sue ira su Matthew Isman, giovane detective che ha una relazione sentimentale con Sheila. Cosí, senza saperlo, Matthew si trova a dare la caccia alla propria fidanzata, con risultati sempre disastrosi, nonostante l'indubbia volontà che mette nella caccia. Cosí, per aumentare le speranze di acciuffare le gatte, il capo gli affianca Mitsuko (da noi Alice), abile detective, addirittura campionessa nazionale di tiro.
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